Storia di un antiquario collezionista (Cesare Lampronti) e della sua collezione in mostra alla Reggia di Caserta. Da Artemisia a Heckert.
Nella Sala degli Alabardieri, nella Sala delle Guardie del Corpo e nelle Retrostanze settecentesche degli appartamenti storici,nella Reggia di Caserta, sono esposte fino al 13 gennaio 2020 opere appartenenti al gallerista Cesare Lampronti. La mostra nasce dall’idea di avvicinare il mondo del collezionismo privato e delle Gallerie d’arte a quello dei Musei, intesi come luoghi deputati alla fruizione e alla valorizzazione culturale per “pubblici” sempre più eterogenei.
Essa si propone di mostrare il legame esistente tra le opere già presenti all’interno della collezione reale, esposta nelle sale della Reggia e i dipinti presenti nella Lampronti Gallery, nonché di esaltare il fascino della pittura del ‘600 e ‘700 nella sua globalità. In occasione della mostra è stato esposto per la prima volta a Caserta il Porto di Salerno di Jakob Philipp Hackert, che è il “pezzo” mancante della serie dei Porti realizzata da Hackert per il re Ferdinando IV di Borbone. La mostra, quindi, diventa così occasione per mostrare ai visitatori l’intera serie dei Porti del Regno, recentemente restaurata. Il progetto prevede l’esposizione di ulteriori quadri di vedute di Napoli e della Campania, realizzati da pittori presenti nella collezione della Reggia.
Le opere scelte sono riconducibili a cinque aree tematiche differenti: pitture caravaggesche; pittura del ‘600; vedute; paesaggi e nature morte. Il percorso espositivo è realizzato nel rispetto e nella promozione di tale suddivisione. Inoltre, un’ulteriore sala è dedicata al progetto Immagini in cerca di autore, una vera e propria sezione di quadri di autori ignoti, la cui attribuzione sarà oggetto di studio e dibattito da parte di studiosi e ricercatori. La mostra è altresì occasione per dare risalto al ruolo che già da diverso tempo la Reggia di Caserta ricopre, grazie alla collaborazione con le università e gli istituti di cultura campani e con la rete di musei italiani, di centro di diffusione culturale e di luogo dedicato allo studio e alla ricerca. La finalità culturale, nonché quella didattico-scientifica è quindi promossa attraverso la realizzazione di giornate-studio, che vedranno coinvolti esperti del mondo accademico, con approfondimenti su tematiche quali: il mercato dell’arte; il legame tra il collezionismo privato e gli enti pubblici; la pittura napoletana del XVII e il XVIII secolo.
Cesare Lampronti rappresenta la terza generazione di una consolidata famiglia di antiquari, vantando nel suo curriculum oltre cinquant’anni di esperienza nel mercato internazionale dell’arte. La Galleria Lampronti fu fondata a Roma nel 1914 da suo nonno Cesare, specialista in pitture italiane del XVII e XVIII secolo, con un particolare riguardo per le vedute, i paesaggi e le nature morte, che spaziano, attualmente, dal Caravaggio al Canaletto e ai loro seguaci. Cesare Lampronti è diventato il Direttore della galleria nel 1961, succedendo a suo padre Giulio, e da quel momento ha partecipato alle più prestigiose fiere di antiquariato in Europa. In Italia, la attuale Lampronti Gallery ha preso parte alla Biennale Internazionale di Roma e alla Biennale Internazionale di Firenze; mentre all’estero, ha partecipato al TEFAF (The European Fine Art Fair), al Paris Tableau, alla Biennale des Antiquaires, al Frieze Masters e al Point Art Monaco. Inoltre, la Lampronti Gallery collabora con i musei internazionali e le istituzioni pubbliche nella conduzione di ricerche e prestando opere per le mostre. In tale ambito, Cesare Lampronti ha svolto il ruolo di vero e proprio pioniere, stimolando l’interesse di studiosi quali Ferdinando Bologna e Giuliano Briganti, che hanno fornito rilevanti contributi con i loro studi sulle opere da lui collezionate. Cesare Lampronti è membro dell’Associazione Italiana Antiquari, della quale è stato vice-presidente per 15 anni fino al 2005, e del French Syndicat National des Antiquaires. Nel gennaio del 2013 è stata aperta una nuova galleria in Duke Street, St James’s, che offre una finestra sull’arte e sulla cultura italiana nel cuore di Londra.
Carlo Franza