Lorenzo Fioramonti, il ministro della “Distruzione”, ovvero uno nessuno e centomila, che pensa a pontificare con gli insulti, a tassare le merendine, a trascurare le cattedre, con le scuole italiane nel caos.
Se questo è un Ministro, e per di più di un Ministero come l’Istruzione e la Ricerca Universitaria, poveri noi e povera Italia. Una vergogna assoluta. E io stesso da professore mi vergogno che un tal ministro occupi e regga un Ministero che è stato di Francesco De Sanctis, Pasquale Villari, Giuseppe Bottai, Giovanni Gentile, Salvatore Valitutti, Aldo Moro, Giovanni Spadolini, Tullio De Mauro, ecc. Intanto prima di essere nominato ministro, io di questo tizio non è ho mai sentito parlare. So che ha conseguito una laurea in filosofia, ma oggi le lauree le hanno tutti, e che adesso insegna come professore a contratto addirittura in Sudafrica a Pretoria. Sono andato a leggermi le pubblicazioni di Fioramonti e in esse non trovo proprio nulla di eccellente visto che Di Maio dei 5stelle sottolinea che il deputato del suo esercito di grillini ha un curriculum di eccellenza; badate lo dice Di Maio.
E poi bella gloria senza gloria l’aver avuto il placet dal capo grillino Luigi di Maio esperto in vendita di bibite, che ne ha osannato il curriculum. E’ certo che il Ministro dell’Istruzione grillino sarebbe potuto rimanere lì in Sudafrica, invece che dare gorgheggio alla sua parlantina grillina e agli insulti che è andato spargendo a destra e a manca. Si è reso protagonista di vergognosi attacchi verso politici, donne e forze dell’ordine attraverso il proprio profilo Facebook, vergognoso perchè è un ministro e ancor più vergognoso perche ministro dell’Istruzione, lui che dovrebbe pontificare sugli studenti italiani e sulla schiera dei professori che ne hanno già le tasche piene di tale ministro. Questo Signor Fioramonti, uno nessuno e centomila per dirla con Pirandello, ha avuto la sfacciataggine di presentare il Presidente Silvio Berlusconi come “l’imperatore della sfiga” in occasione del terremoto a L’Aquila; nella sua bocca è finito anche Giuliano Ferrara: “Un’altra m**** con i denti separati, uno schifoso, che solo in Italia può passare come intellettuale”. Dell’onorevole Renato Brunetta, economista, docente universitario e deputato di Forza Italia ha detto : “L’unica cosa che mi fa sorridere è ripensare alle immagini di Brunetta protetto dai carabinieri mentre i manifestanti lo insultano… quella è una bella Italia”; e per finire ecco : “Vedremo. Ma secondo me qui finisce a mazzate. Se dovesse essere così, mi dispiacerebbe solo di non esserci”. Ripugnanti offese anche nei confronti dell’onorevole Daniela Santanchè: “Una demente bugiarda e venduta. Ma che donna! Un personaggio raccapricciante e disgustoso. Se fossi una donna mi alzerei e le sputerei in faccia, con tutti gli zigomi rifatti”. L’onorevole Giogia Meloni di Fratelli d’Italia in queste ore gli ha risposto duramente: “Dimissioni immediate. Mi auguro che adesso le donne del Pd, le donne del M5S, tutte le donne chiedano le dimissioni. Ora voglio chiamare il presidente del Consiglio e vedremo che succederà”. E come se non bastasse Fioramonti aveva preso di mira anche le forze dell’ordine: “La polizia, allora come oggi, sembra più un corpo di guardia del potere, invece che una forza al servizio dei cittadini. I pochi poliziotti per bene hanno paura di far sentire la propria voce”. Ecco qualche infiorata sfiorita di questo Ministro Fioramomti che ha persino detto: “Penso ovviamente a una visione della scuola laica e che dia spazio a tutti i modi di pensare. Meglio appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione” piuttosto del “crocifisso“. Lorenzo Fioramonti, intervistato a Un giorno da pecora, la trasmissione radiofonica di Rai Radio 1 entra nel merito della questione del simbolo cristiano in classe: “Ritengo che le scuole non debbano rappresentare una sola cultura ma permettere a tutte di esprimersi. Eviterei un’accozzaglia di simboli, altrimenti diventa un mercato”. La risposta non si è fatta attendere dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha dato dell’ignorante al Ministro. “Dall’uscita del ministro dell’Istruzione sgorga una ignoranza culturale che dispiace vedere in persone che rappresentano la nostra Repubblica”, così riferisce Monsignor Giovanni d’Ercole, segretario della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, il quale è stato lapidario nel commentare la posizione espressa da Lorenzo Fioramonti ministro dell’Istruzione in Italia, a proposito dei crocifissi fuori dalle aule scolastiche. “Sarebbe meglio tacere – osserva all’AdnKronos il vescovo – perché chi parla così ha una ignoranza culturale di fondo frutto di improvvisazione. Il ministro evidentemente non conosce la validità di questo simbolo, al di là di quello che pensano i cristiani. Il crocifisso, oltre ad essere un simbolo religioso, è un simbolo ‘laico’ di estrema importanza. Davanti all’ennesima polemica laicista in realtà bisognerebbe solo osservare silenzio”. Mons. D’Ercole dà un consiglio al ministro dell’Istruzione: “In futuro sia più prudente nel parlare. In Italia c’è un sentimento così profondo che non ha davvero senso urtare le sensibilità. La polemica non appartiene al mio stile ma vada prudente, signor ministro, le cose – se le deve dire – le dica nelle sedi giuste confrontandosi nel dialogo, troverà sempre persone disponibili”. Ripeto tutto ciò è vergognoso per un Ministro della Repubblica, e ancor più verognoso se questo tizio vuole essere il Ministro di tanti studenti e professori italiani. Non si era mai, dico mai, caduti così in basso. Ma queste sono le lezioni grilline. “Dopo Danilo Toninelli, ora è Fioramonti a regalarci ogni giorno una perla di saggezza”, tuona l’onorevole Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: “Dopo le tasse sulle merendine e le assenze per manifestazione giustificate dallo Stato, oggi il ministro dell’Istruzione ci dice che al posto del crocifisso in aula vedrebbe bene ‘una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione’. Io invece vedo bene il crocifisso in aula, e la cartina del mondo con richiami alla Costituzione negli uffici del M5S, così imparano dove sta Matera e cosa dice l’art. 1 della Costituzione (la sovranità appartiene al popolo)”.
Questo più che un Ministro dell’Istruzione è il Ministro della Distruzione; è arrivato ad invitare i presidi a giustificare le assenze degli studenti che venerdì scorso hanno saltato la scuola perché avrebbero aderito al «Global Strike For Future». Come dire potete marinare la scuola quando volete tanto sarete giustificati d’oggi in avanti. Forse pensa di essere in Sudafrica. La scuola italiana è nel caos più totale in questi giorni ve lo assicuro io. Il Sole 24 Ore ha parlato di «Scuole nel caos» soprattutto perché al Nord è stato nominato solo il 43 per cento dei docenti. Per la precisione: su 66mila nomine da fare ne sono andate a buon fine solo 33mila (che poi sarebbero 32mila se togliamo i posti accantonati e quelli del concorso 2018, che facevano parte del vecchio contingente). Insomma cattedre scoperte, graduatorie sguarnite, altri meccanismi complessi ma perfettamente prevedibili: questo il primo bilancio fallimentare di Lorenzo Fioramonti ( è ovvio che cerchi di parlare d’ altro) che è certo un fallimento in buona parte ereditato, ma che non sembra essere al centro della passione neo ambientalista dell’ inquilino di viale Trastevere: anche perché il viceministro del precedente governo era sempre lui. Il ministro Fioramonti scimmiotta frasi su Berlusconi, Ferrara, Brunetta e la Santanchè, e mi fermo qui, e non sa che nel suo ministero in questi giorni e nelle scuole italiane manca una nomina su due, ma certe regioni stanno peggio: Piemonte,Veneto, Sardegna e Lombardia si sono fermate al 43 per cento e per ognuna ora servirà un supplente; ci sono poi da considerare quasi 10mila pensionamenti che l’ Inps non ha ancora fatto in tempo a gestire e poi i 48mila docenti in deroga sul sostegno più altri ancora che farebbero salire il numero dei supplenti a 108mila, e probabilmente sono certo di più. Il presidente dell’ Associazione presidi ha definito lui stesso il quadro come “disastroso”, perché mancano docenti, direttori amministrativi e personale di segreteria; i dirigenti scolastici, insomma, non sono in grado di garantire il servizio, anche perché il sistema di reclutamento è gestito ancora dall’ amministrazione centrale” .
Carlo Franza