La Biennale del Mosaico Contemporaneo è al via a Ravenna, che ne è appunto la capitale di quest’arte antica.
La VI edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo 2019, aperta fino al 24 novembre 2019, vede opere e artisti di tutto il mondo che si incontrano nella città capitale del mosaico. RavennaMosaico è promossa e organizzata dal Comune di Ravenna e con il coordinamento del MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna grazie al prezioso contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di Edison e di Marcegaglia.
Ravenna è coinvolta totalmente aprendo i suoi luoghi più suggestivi ad artisti locali e provenienti da tutto il mondo: monumenti, musei, chiostri e spazi simbolo della città diventano gallerie d’eccezione in cui arte antica e arte contemporanea sono in costante dialogo.
L’anteprima della Biennale si è tenuta lo scorso 14 giugno, la celebrazione del ventennale della progettazione di Ardea Purpurea, fontana monumentale in mosaico di Marco Bravura situata nel centro storico di Ravenna.
Al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna hanno luogo due grandi mostre che testimoniano come il mosaico possa prestarsi alle più diverse interpretazioni: Chuck Close. Mosaics curata da Daniele Torcellini e Riccardo Zangelmi Forever young curata da Davide Caroli.
Figura di spicco dell’arte contemporanea dai primi anni ’70, Chuck Close è un artista internazionalmente famoso per i suoi ritratti, dipinti in scala monumentale a partire da fotografie. Close ha esplorato negli anni un’ampia gamma di tecniche, processi e materiali fino ad arrivare all’utilizzo del mosaico a seguito del suo coinvolgimento nel progetto di arte pubblica per la Metropolitana di New York. La serie Subway Portraits è costituita da dodici opere, in mosaico e in ceramica, ed è stata commissionata dal programma Arts & Design dell’Autorità di Trasporto Metropolitano, nel 2017.
La mostra al Museo d’Arte della Città di Ravenna presenta la nuova serie di opere a mosaico, affiancate da opere relative come stampe, arazzi e fotografie, e documenta inoltre il lavoro svolto da Mosaika Art and Design e da Magnolia Editions per la realizzazione delle opere installate nella stazione Second Avenue-86th Street di New York City.
La seconda mostra del MAR è, invece, un’occasione per ritornare bambini, grazie ai lavori di Riccardo Zangelmi, unico artista italiano certificato LEGO® Certified Professional, all’interno di un gruppo ristrettissimo di soli quattordici persone in tutto il mondo. Un’immersione in un percorso creativo tra oggetti, ricordi e fantasie legate al mondo dell’infanzia grazie a più di venti opere realizzate con oltre 800mila mattoncini LEGO® di differenti dimensioni e colori. Per celebrare la città di Ravenna, l’artista ha realizzato un’originale scultura raffigurante Dante Alighieri. Entrambe le mostre restano aperte fino al 12 gennaio 2020 e, quindi, ben oltre la fine di RavennaMosaico 2019. Dal 15 al 17 novembre il MAR sarà “invaso” dalle divertenti e sorprendenti creazioni in mattoncini LEGO® del Ravenna Brick Festival realizzato dal gruppo Romagna Lug. Oltre alle mostre del MAR sono previsti numerosissimi altri appuntamenti, in un percorso di confronto e collaborazione che coinvolge diversi soggetti e alcune nuove realtà. Palazzo Rasponi dalle Teste ospita Opere dal Mondo, la tradizionale mostra|concorso a cura di AIMC (Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei) con una selezione di lavori di artisti internazionali, che per questa edizione sarà a tema dantesco, e la quinta edizione del premio GAeM Giovani Artisti e Mosaico, in cui giovani artisti under Forty, si avvalgono della tecnica musiva in modo tradizionale o sperimentale. Il premio, suddiviso in quattro sezioni, prevede una collaborazione con il MAG Magazzeno Art Gallery dove si tiene una personale di uno dei premiati. Saranno presenti, inoltre, gli interventi artistici del gruppo CaCO3 e del fotografo Luigi Tazzari.
La storica Biblioteca Classense apre tutti i suoi spazi alla Biennale: dalle sale espositive a quelle di lettura, dai chiostri agli ambienti più rappresentativi. L’Accademia di Belle Arti di Ravenna, presso la Manica Lunga della Classense, presenta il suggestivo progetto dal titolo Incursioni, ovvero un affascinante intreccio di storie entro il quale il visitatore può seguire i fili delle nuove esperienze creative dei più giovani artisti del mosaico. Nelle sale di lettura al piano terra nasce un dialogo continuo tra libri tradizionali e libri a mosaico con Bibliomosaico a cura di Rosetta Berardi e Benedetto Gugliotta. Anche il chiostro di ingresso è sede espositiva per un’installazione del mosaicista Paolo Racagni, e la donazione dell’opera Arborea donna libera aurea da parte degli eredi di Maria Grazia Brunetti autrice del pannello in mosaico.
Presso Classis – Museo della Città e del Territorio la mostra a cura di Giuseppe Sassatelli intitolata Tessere di mare. Dal mosaico antico alla copia moderna, un’esposizione di mosaici pavimentali romani a soggetto marino che sottolinea un aspetto centrale del nuovo museo ravennate, ossia il rapporto della città con il mare.La mostra affronta anche una seconda tematica, quello dei mosaici originali esposti per ragioni di tutela nei musei, ma evocati da copie moderne appositamente realizzate per essere collocate nel luogo del ritrovamento. Il percorso espositivo prevede importanti mosaici provenienti dal Museo Archeologico Nazionaledi Napoli, dall’area archeologica di Populonia e copie di mosaici antichi provenienti dalla collezione del Maestro Severo Bignami. In particolare è esposto un importantissimo mosaico del I secolo a.C. proveniente dalla Casa del Fauno di Pompei e appartenente alle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Si tratta del celeberrimo mosaico con scena marina e pesci che la Fondazione RavennAntica-Parco Archeologico di Classe è riuscita ad ottenere in prestito grazie al rapporto di collaborazione instaurato con il prestigioso Museo di Napoli. Il Museo Nazionale di Ravenna presenta Intersezioni a cura di Emanuela Fiori e Giovanni Gardini, con opere di Sara Vasini e Luca Freschi, due giovani artisti dai linguaggi e dagli esiti artistici molto diversi fra loro. La ricerca di entrambi si fonda sul recupero dell’antico o della memoria, avvertita come esigenza, imprescindibile, sulla quale basare il loro gesto artistico, che li ha portati a dialogare con le opere presenti nel Museo. Sempre il Polo Museale dell’Emilia-Romagna presenta presso la Basilica di Sant’Apollinare in Classe Eldorato, progetto dell’artista Giovanni de Gara che racconta l’illusione di una terra dell’oro attraverso installazioni site-specific che utilizzano come materia prima un oggetto salva-vita: le coperte isotermiche, normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali, ed entrate nell’immaginario collettivo come “veste dei migranti”. Il dialogo costante tra antico e contemporaneo si respira anche negli altri monumenti Unesco gestiti dalla Curia di Ravenna. Presso il Battistero Neoniano, il Museo Arcivescovile e la Cappella S. Andrea sono esposte le istallazioni musive site-specific di Felice Nittolo a cura di Linda Kniffitz.
In San Vitale, nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e nella Cattedrale Metropolitana gli studenti del Liceo Artistico Nervi Severini presentano Artifex Mosaico. Dall’antico al contemporaneo mentre nei Chiostri Francescani espongono Mostraico – Installazioni Musive contemporanee.
Il sodalizio tra Ravenna e Faenza si consolida anche per questa Biennale con il MIC Museo Internazionale della Ceramica in Faenza che propone a Ravenna nell’atrio di Palazzo Rasponi dalle Teste un’installazione del ceramista Andrea Salvatori dal titolo Ikebana Rock’n’Roll curata da Davide Caroli. In questa ottica si inserisce anche il Museo Diocesano di Faenza che nella sede faentina della Chiesa diSanta Maria dell’Angelo allestisce una personale del mosaicista ravennate Marco De Luca curata da Giovanni Gardini.
Con i progetti Purgatorio in bottega e Dal Museo alla bottega, anche per questa edizione si rinnova la collaborazione con CNA Ravenna con le iniziative che coinvolgono le realtà artigiane del centro storico.
RavennaMosaico 2019 è anche ricerca, tutela e conservazione; il Comune di Ravenna, le fondazioni Flaminia e RavennAntica, l’Università di Bologna, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Liceo Artistico Nervi-Severini e in collaborazione con l’AIMC danno vita a un grande progetto di restauro e riqualificazione del Parco della Pace, un vero e proprio museo all’aria aperta inaugurato nel 1988 con mosaici, fra i tanti, di Mimmo Paladino e Bruno Saetti. Sempre legato al tema dell’arredo artistico-urbano si conclude il progetto iniziato durante la Biennale del 2017 curato dall’Associazione Dis-Ordine di Ravenna in cui i valori sociali e artistici si fondono dando vita a Dis-ORDINE A PORT’AUREA. Il FILO e le ALI. DANTE ECO GREEN percorso pavimentale sviluppato attraverso 169 moduli triangolari, in richiamo alla tarsia del labirinto di San Vitale e posizionato nel giardino davanti alla Casa Circondariale di Ravenna.Il fermento della Biennale di Mosaico Contemporaneo si percepisce anche dalle tante iniziative, mostre, convegni, incontri e attività didattiche che coinvolgono tutta la città nei suoi luoghi più suggestivi, non solo pubblici ma anche privati, arricchendosi anche quest’anno con due nuove sedi espositive la piccola Chiesa di San Carlino e Casa Matha oltre che le sedi già consolidate come la Cripta Rasponi, la sede dell’Accademia di Belle Arti, quelle del Liceo Artistico e TAMO e tanti gli eventi collaterali, musicali e performativi, le conferenze e gli incontri con gli artisti.
In occasione di RavennaMosaico 2019, dal 15 settembre al 15 ottobre 2019, il Red City Bus di Bologna, autobus che porta i turisti alla scoperta dei segreti del capoluogo emiliano, sarà personalizzato con l’immagine coordinata della Biennale.
Carlo Franza