Ricordo del Professor Mario Ursino, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, a pochi giorni dalla scomparsa.
Non posso non ricordare la figura del collega Professor Mario Ursino, recentemente scomparso; era docente di Storia dell’Arte Contemporanea alla Sapienza e alla LUMSA di Roma , e da sempre sognava un museo per De Chirico. Beh, diciamola tutta e a chiare lettere che Mario Ursino era un raffinato storico dell’arte, un signore d’altri tempi, amabile, cortese, riservato, elegante e ironico. E soprattutto preparatissimo nell’arte contemporanea. Un collega come pochi. Nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 novembre 2019, a Roma, ci ha lasciati improvvisamente un uomo di grandi qualità, anche modesto e appartato, che non abbisognava di mostrarsi e di primeggiare come fanno tanti oggi, specie nel mondo degli storici dell’arte italiani, per non parlare dei principianti che appena laureati si aggiungono sul biglietto da visita il titolo di “storico dell’arte”, quando in realtà non lo sono ancora, non avendo scritto neppure un piccolo saggio. Amante fino allo spasimo dello studio, della ricerca appassionata, delle conversazioni colte ed amabili.
Gli studi sul Pictor Optimus
Già Vice Soprintendente della Galleria Nazionale di Arte Moderna e docente di Legislazione Artistica e di Storia dell’Arte contemporanea presso l’Università di Roma La Sapienza e presso la LUMSA, è stato Ispettore Onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la tutela e la vigilanza dell’arte moderna e contemporanea su tutto il territorio nazionale. Ma la sua vera passione di una vita è stato l’ “enigma de Chirico”, il Pictor Optimus, il geniale inventore della pittura metafisica a cui Ursino ha dedicato pubblicazioni e mostre fondamentali. Basta ricordare “De Chirico e il Museo”, tenutasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel 2008-2009 e fra i suoi volumi più recenti non vanno dimenticati “Capolavori della pittura italiana. ‘800 e ‘900 nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna” (2000), “Degas. La famiglia Bellelli” (2005), “L’effetto Metafisico 1918-1968” (Roma 2011), “Giorgio De Chirico. L’uomo, l’artista, il polemico: Guida alle interviste 1938-1978” (Roma 2012).
Il sogno del Professor Mario Ursino era un museo dedicato a De Chirico. Da alcuni anni il Prof. Ursino inseguiva con romantica caparbia un sogno purtroppo non realizzato, quello della creazione di un Museo dedicato a De Chirico a Roma. Diceva agli amici: “Picasso ha tanti musei dedicati alla sua opera e Giorgio de Chirico, che non gli è certo inferiore, non ne ha neppure uno. Roma gli è debitrice e dovrebbe dedicarglielo”. Studioso profondo e scrupoloso, generoso e disponibile nell’offrire contributi critici di esemplare chiarezza e lucidità, soprattutto se il protagonista era il Pictor Classicus, certo fonte inesauribile di continue scoperte ed interpretazioni. In occasione di una rassegna che nel 2006 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, sotto la guida illuminata di Maria Vittoria Marini Clarelli, dedicò ai documentari di Franco Simongini critico, il Professor Ursino preparò per il catalogo un bellissimo saggio, incentrato sul rapporto di amicizia e collaborazione che legò per l’appunto Franco Simongini al genio della metafisica, a cui si aggiunse in seguito un altro pregevole contributo sull’importanza dei suoi filmati dedicati ai maggiori artisti italiani.
Uno studioso di chiara fama Ursino, un collega e un amico come pochi oggi, e soprattutto un uomo valoroso nell’arte e nella cultura del nostro tempo.
Carlo Franza