Ludovico Carracci al Museo della Cattedrale a Piacenza. L’arte della Controriforma.
L’iniziativa, che si tiene in occasione dei 400 anni dalla morte del pittore bolognese, propone una nuova tappa lungo la salita alla cupola del Duomo, con affacci da matronei finora inaccessibili, per ammirare gli affreschi del maestro secentesco, e il dipinto “San Martino che dona il mantello a un povero” che torna a poter essere osservato da vicino con un nuovo allestimento. Piacenza celebra Ludovico Carracci (1555 – 1619), a 400 anni dalla sua scomparsa, con una serie d’iniziative che avranno come fulcro la Cattedrale. Fino al 6 gennaio 2020, Kronos – Museo della Cattedrale accoglie la mostra Ludovico Carracci a Piacenza. L’arte della controriforma, ideata dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio, per la cura di Manuel Ferrari e Susanna Pighi, col patrocinio del Comune di Piacenza, col sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in collaborazione con Cooltour s.r.l., che fa comprendere il ruolo e l’influenza che il pittore secentesco ebbe in area piacentina e l’indiscutibile fama che dovettero riscuotere localmente le pitture lasciate in città dal maestro bolognese. La rassegna, in particolare, prevede una nuova tappa lungo la salita alla cupola del Duomo, con affacci da matronei finora inaccessibili e appositamente resi agibili per ammirare il ciclo pittorico realizzato tra 1605 e 1609 nel presbiterio e nell’abside dallo stesso Carracci, Camillo Procaccini, e dai collaboratori Lorenzo Garbieri e Giacomo Cavedoni. La nuova illuminazione della navata centrale della Cattedrale, che interessa sia l’aula liturgica che il presbiterio, restituisce la giusta percezione di questo ciclo di affreschi dopo che, con gli interventi di restauro di fine ‘800, furono richiuse le grandi finestre seicentesche, privandoli di gran parte della luce naturale. In collaborazione con Cooltour sono organizzate visite guidate agli affreschi staccati del ciclo, conservati nel salone del Palazzo Vescovile da quando vi furono collocati dopo i restauri tra Otto e Novecento, così da poter approfondire la conoscenza di queste parti abitualmente celate allo sguardo del pubblico.
Sarà inoltre possibile godere pienamente della visione della tela del San Martino che dona il mantello a un povero, finora conservata in Cattedrale in posizione inaccessibile, e ora oggetto di un nuovo allestimento alla portata dei visitatori. Un’apposita sezione riguarda i documenti originali esistenti nell’Archivio Capitolare del Duomo e nell’Archivio Storico Diocesano di Piacenza sull’attività di Ludovico per il Duomo di Piacenza. Apparati didattici illustrano l’attività locale dell’artista e la ricaduta sul contesto pittorico di quest’area nord emiliana, andando a proporre la ricostruzione figurativa del ciclo per la cattedrale nella sua integrità, così come appariva precedentemente agli smantellamenti di epoca scalabriniana, in ambito ottocentesco. L’iniziativa ha vissuto anche un momento di studio con il convegno Omaggio a Carracci, sabato 19 ottobre 2019, in Palazzo Vescovile a Piacenza, in cui sono stati affrontati alcuni aspetti dell’attività emiliana del Carracci, della cultura pittorica coeva e dell’operato piacentino del maestro bolognese.
Carlo Franza