Roberta Musi e Parma Capitale della Cultura 2020. Ha ideato e realizzato le “Donne di Verdi” per i Borghi D’Arte a Parma. L’evento delle 8 serrande dipinte cade nell’Anniversario della morte di Verdi.
Mirati e preziosi gli eventi per Parma Capitale della Cultura 2020, ad iniziare de ” I BORGHI D’ARTE” progetto pittorico ideato da ARTKADEMY e realizzato da Roberta Musi. La presentazione ufficiale di questo progetto è per il giorno lunedi 27 gennaio 2020 alle ore 10,30 presso Borgo S. Biagio in Parma, e cade proprio nell’anniversario della morte di Giuseppe Verdi (27 gennaio 1901 a Milano). Brillante e fantasioso questo progetto capace di veicolare l’arte nell’ambiente del quotidiano e far così parlare di arte ambientale. Il progetto che ha per titolo “le donne di Verdi” è stato realizzato per omaggiare le figure femminili nelle opere del maestro Verdi attraverso un racconto non tradizionale. Un lavoro di rigenerazione di semplici serrande, studiato per inserirsi delicatamente tra i vicoli della città ed andare a costruire la prima tappa dei Borghi d’Arte di Parma. Il progetto, oggi incentrato su 8 serrande punta ad ampliarsi nei prossimi anni.
Tutto avviene nel solco di Parma Capitale della Cultura 2020; così sono espressi il Sindaco Federico Pizzarotti e l’Assessore alla Cultura Michele Guerra: “Costruiremo spazi e tempi di incontro e di dialogo, riconoscendo la ricchezza multiculturale della nostra storia trasformando con essa il nostro sguardo sull’oggi. Avremo il compito di suscitare cultura nei quartieri, di creare pensiero e benessere insieme a tutte le istituzioni e le associazioni della città, arrivando, con ogni sforzo, a coinvolgere ogni singolo cittadino. Lo faremo senza dimenticare che stiamo parlando all’Italia, che dobbiamo guardare sempre fuori dai nostri confini, perché Italia significa Europa e, di nuovo, il grande Tempo che ci ha portati fino a questo traguardo”.
E adesso torniamo all’evento delle 8 serrande, ovvero arte a cielo aperto. Serrande disseminate tra i borghi di Parma. Ecco Violetta, Leonora e Gilda, sono tre protagoniste di Verdi e nessuna di loro va incontro a un lierto fine, tutte in qualche modo si sacrificano per i loro amati.Il lavoro eseguito non va a certificare e analizzare il loro ruolo all’interno delle opere verdiane, ma piuttosto a rivendicarne l’importanza e la bellezza, la centralità e il coraggio delle loro figure nel lavoro del grande musicista Verdi, e dunque sono state costruite precise identità visive e immagini in cornice. Di grande rilievo le cornici liberty che sottolineano l’epoca e la storia. Questa è solo a prima parte di un progetto che proseguirà negli anni; si cerca di rendere a misura d’uomo con propria e storica visibilità artistica le vie della città; un lavoro di rigenerazione di semplici serrande di negozi studiato per inserirsi senza forzature tra i vicoli della città andando così a costruire la prima tappa dei Borghi d’Arte per Parma. In tal senso qualche mese fa essendomi stato richiesto un testo per rispondere alla domanda “Dove va l’Arte Contemporanea”, per la rivista Graphie di Cesena, ebbi a dire che un filone del futuro sarà la “living art” vale a dire una tipologia di arte ambientale che si sta già movimentando in Europa e nel mondo. L’Artista Roberta Musi, parmense doc, ha ricevuto dal Don Carlo Presidente del Club dei 27(Gruppo appassionati verdiani) una lettera con queste parole: “ Mi ha colpito il tuo Verdi pensieroso. Dipinto bellissimo e molto significativo. E’ lui, è proprio lui, il Giuseppe Verdi sempre pensieroso, triste. Il Verdi che nelle notti caldissime dell’estate della Bassa usciva e stava ore fuori casa, per sentire il canto dei grilli, degli uccellini. Quelli che poi riproduceva nelle sue opere, nelle introduzioni. Non è un caso che il Maestro abbia composto una sola opera buffa, –l’ultima il Falstaff – dopo tante tragedie piene di odio, di vendette, di duelli, di spargimenti di sangue. Eccio perché è davvero Verdi quello – così pensieroso- che tu hai dipinto…Grazie Roberta .Grazie davvero per quello che hai fatto per la nostra bella città di Parma Grazie a te ed Artkademy. Grazie perchè celebrate Verdi e date un contributo importante per la musica: una cultura che tutti noi dovremmo onorare e che non dobbiamo assolutamente disperdere”.
Sulle serrande parmensi si leggono allora Violetta, Leonora e Gilda, ma anche scritte di scene tratte da il Rigoletto, La Traviata e il Trovatore incorniciate in un ricamo liberty, e il ritratto di Verdi in cui la Musi squaderna tutta la sua bravura accendendo il personaggio anche di anima e sentimento. E’ così che Parma con la sua storia passata e con quella recente, come il progetto dei Borghi d’Arte, vive la nomina a Città Capitale della Cultura 2020.
Carlo Franza