Maurizio Cattelan trasforma Kendall Jenner in un trofeo per la copertina di “Garage”.
Maurizio Cattelan trasforma Kendall Jenner in un trofeo da muro, per la copertina dell’ultimo numero di Garage, la rivista di Dasha Zhukova. Vi dirò di più. Tutti si aspettavano di vedere Kendall Jenner sulle passerelle della Milano Fashion Week – magari in compagnia del fashionista Harry Styles –, invece la modella salita agli onori delle cronache per la sua partecipazione ai reality dei Kardashian è comparsa sulla copertina dell’ultimo numero di Garage, ritratta da Campbell Addy, in una posa immaginata da Maurizio Cattelan. E’ così che è partita una collaborazione da capogiro e da giro del mondo.
Garage è infatti la rivista semestrale lanciata nel 2011 da Dasha Zhukova – di cui ci siamo a suo tempo interessati-, plenipotenziaria dell’arte contemporanea e già direttrice dell’omonimo spazio espositivo di Mosca. Nel 2016, la rivista è stata acquistata dal gruppo Vice Media e le sue copertine, realizzate da artisti come Damien Hirst, Dinos Chapman, Cindy Sherman e Richard Prince, possono essere considerate delle vere opere. Di recente, Simone Leigh ha ricoperto di fieno la modella Zendaya, per non parlare della collaborazione tra Billie Eilish e Takashi Murakami.
Sulla copertina dell’ultimo numero, si nota bene il busto nudo di Kendall Jenner, con le mani unite a coprire il seno, uscire da un muro bianco, come da un varco verso un’altra dimensione. Un trofeo esposto a tutti, quasi un trofeo di caccia. Una scultura che mi ha riportato ad alcuni artisti italiani, un’immagine iconica, inquietante e, molto probabilmente, oggetto di erotismo per taluni. Ma un approfondimento ci rimanda a qualcosa. E’ una citazione di Stephanie, la scultura realizzata da Maurizio Cattelan nel 2003, su commissione del collezionista Peter Brant, che aveva chiesto all’artista italiano un ritratto della moglie, Stephanie Seymour. L’opera è stata poi venduta nel corso di un’asta da Phillips nel novembre del 2010, per 2,4 milioni di dollari, al collezionista Jose Mugrabi che, in tal modo, ha potuto appendere al muro di casa, quella scultura, che altro non è che il trofeo della moglie di un altro collezionista. L’opera è infatti conosciuta anche con il nome di Trophy Wife. Insomma, la copertina di Garage è una autocitazione, anche se la fotografia è stata scattata da Campbell Addy, tra i fotografi di moda più richiesti del momento. Diciamo poi che quando si tratta di attaccare oggetti al muro Cattelan raramente sbaglia. Lo ha fatto da poco con una banana, usando dello scotch argentato, avvenimento e performance che ha causato sconcerto e addirittura panico nello Stand di Perrotin ad Art Basel Miami Beach, e generando un vero tsunami in tutto il mondo, che ha dato da scrivere per settimane a pagine e bacheche.
“Vista a posteriori, l’episodio della banana dà modo di pensare a tutto, dalle fake news ai fenomeni virali, dalla sfiducia verso le istituzioni alle disuguaglianza di ricchezza. Come Jeff Koons era l’artista degli anni scintillanti, così Maurizio Cattelan è l’artista della nostra era distopica. Ci piaccia o meno”, ha commentato Mark Guiducci, caporedattore di Garage. In questa occasione, Cattelan ha anche rilasciato una lunga intervista alla rivista moscovita, con questa lapidaria botta e risposta: “Andy Warhol sta venendo a cena. Chi inviti?” – “Valerie Solanas”.
Carlo Franza