Vista parziale della mostra Francesco Correggia,Try this lens,Galleria Antonio Battaglia, 2020La Galleria Antonio Battaglia di Milano da sempre attenta a traiettorie artistiche su più Francesco Correggia, Bagliore faremo gli occhiali cosi , 2018 - 19, olio su tela, 116  x 165,5 cmfronti, ma partecipative su orizzonti tra avanguardia e ricerca, ci lascia leggere una nuova mostra  che presenta  le opere di Francesco Correggia, già docente all’Accademia  di Brera, dal titolo “Try this lens” (Prova questo obbiettivo) che puntualizzano il lavoro e  la produzione piùrecente dell’artista.  Conoscevo da tempo il lavoro che Correggia ha maturato nell’ambito della poesia visiva, nella scrittura, che mai pura, costruttiva, razionale, viceversa  si leggeva in un amalgama di materie e colori, facendo affiorare  una costruzione visiva  che diventava  architettura spaziale  dove l’eco figurale del paesaggio si muoveva  in una tensione poetica in cui l’effetto “parola totale” consumava a freddo   l’illusione scenografica,  sottoponendo chi guardava  e ogni spettatore  a rintracciare percorsi di senso. Francesco Correggia,Non vi fate sedurre, 2019, olio su tela, 100 x 140 cm

Francesco Correggia, Provate questa lente, 2019, olio su tela,130 x 142 cmE infatti per legare e dare una leggibilità completa  del percorso artistico di Francesco Correggia all’interno delle problematiche relative alla pittura scrittura sono presenti in mostra alcune opere degli anni Settanta / Ottanta nell’intento di attraversare lo sviluppo della sua ricerca artistica, visiva ed estetica. Il rapporto fra testo, pittura e scrittura, o meglio la contaminazione  tra espressioni artistiche  meglio definite “verbovisualità”  è segno di esibizione/riflessione, happening che rimanda al clima neodadaista di Fluxus; ciò  è sempre stato fondamentale nell’opera dell’artista come anche l’importanza di una filosofia di fondo che avvolge la costruzione dell’opera pittorica. Ecco la lievitazione del segno  e della materia, della  parola e dell’immagine, dell’elaborazione formale e concettuale, tutte occasioni evidente nell’opera complessa di Correggia. La verbovisualità, la poesia visiva, la poesia vveduta mostra Francesco Correggia, Try this lens, Galleria Antonio Battaglia, 2020isuale, dove  il corpo del testo poetico e filosofico si polarizza nel magma  della pittura sconvolgendo gli sguardi tradizionali e la visione della natura significante.  Francesco Correggia sconfina in territori  dove la dimensione teorica e iconica si congiungono, operando quella visione fra parola e paesaggio, testo e immagine, numeri e spazio, proposizione ed evocazione pittorica.  E procedendo verso questa mescolanza  e combinazione,  Correggia   addita e ritrova anche una parte della storia della pittura, con la sua deriva romantica ancora inesplorata o parzialmente osservata, da Turner a Cézanne. L’occhio, gli sguardi, spesse volte sorvolano   sui dettagli e si fermano  sulle apparenze, volgendo  verso una visione generalista, presi noi tutti, come siamo, dalla frettolosità nell’osservare la realtà.  Leggere nel cuore delle cose comporta riflessione, e avere una visione chiara del mondo e delle cose comporta un approccio filosofico forte, per osservare il mondo con occhi nuovi e fanciulleschi come direbbe  il poeta Giovanni Pascoli, o ricercare quella verità di cui parlava anche Jacques Derrida. E’ così che Correggia  conduce gli  sguardi  a   rintracciare nuovi percorsi di senso, per cui  ecco frasi che scorrono  sul  fondale dell’opera, sul confine, o anche  come orizzonte, fra lacerti di materia e colore che grondano in una tensione poetica palpabile e universale.

Francesco Correggia (Catanzaro, 1950), vive e lavora a Milano dalla fine degli anni Settanta. Ha svolto un’importante attività didattica e teorica come docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha scritto diversi libri sulle teorie dell’arte sempre attento alle continue mutazioni sociali. Numerosi cataloghi e monografie sono dedicati al suo lavoro.

Carlo Franza

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