The-Yellow-Book-Volume-I-1894-Aubrey-Beardsley-exhibition-10-1583313786La Tate Britain presenta a Londra la più grande retrospettiva degli ultimi decenni, dedicata al lavoro di unoFrederick-Evans-Portrait-of-Aubrey-Beardsley-Aubrey-Beardsley-exhibition-74-1583313782 dei più importanti artisti britannici della fine dell’Ottocento,  Aubrey Beardsley. E’ la prima mostra alla Tate dedicata a Beardsley dal 1923, visitabile fino al 25 maggio 2020, e la più completa retrospettiva dei suoi disegni originali allestita in Europa dopo l’importantissima esibizione del 1966 al Victoria and Albert Museum, che ha risvegliato l’interesse e la curiosità nei suoi confronti.

Aubrey Vincent Beardsley (1872–1898) è stato un illustratore, scrittore e pittore inglese, piuttosto influente negli ambienti teatrali all’epoca di Oscar Wilde. Negli ultimi decenni del XIX secolo, ha meravigliato e deliziato la Londra tardo vittoriana con i suoi movimentati  disegni in bianco e nero;  e questo con uno stile unico ed inimitabile avendo esplorato ambienti ed  atmosfere erotiche  ma anche sontuose ed eleganti, attraverso un linguaggio raffinato  e nello stesso tempo  umoristico e grottesco, conquistando ammiratori in tutto il mondo. Beardsley è stato ampiamente influenzato dallo stile giapponese che era di moda in quegli anni; famose sono infatti le sue illustrazioni in bianco e nero a campiture piatte utilizzate per le scenografie di tante opere teatrali,  ad iniziare dalla Salomè.  Opere, fogli e dipinti  intrisi di Volpone-Adoring-his-Treasure-1898-Aubrey-Beardsley-exhibition-72-1583313786sentimenti che  chiaramente lasciano leggere la  sensibilità del Novecento, con tutte quelle caratteristiche che spaziano  dal comico al  satirico, dal giocoso alla fantasia liberata, dall’onirico all’incubo, dalla paura all’orrido, dal satanico alla morte, eppoi  la Salome-The-Peacock-Skirt-1893-Aubrey-Beardsley-exhibition-58-1583313784gioia di vivere, l’amicizia, l’amore, il grottesco, la sessualità, la donna, il feto, la natura. Tutto questo  viene rappresentato, disegnato e dipinto  da Beardsley attraverso figure caratterizzate da un forte contrasto fra nero e bianco, in un movimentarsi  di linee marcate, con leggeri accenni al puntinismo che definiscono figure ancora più presenti perché senza rilievo, intrise di stilizzazioni e simbolismi e ricche di particolari, con riferimenti a motivi orientali che esaltano la linea astratta e la decorazione.

La mostra, organizzata dalla Tate Britain, in collaborazione con The Aubrey Beardsley Exhibition Supporters Circle, vive  attraverso un percorso espositivo che descrive in modo lenticlare  appena 7 anni della brevissima ma intensa e prolifica carriera dell’artista, come disegnatore e illustratore, interrotta dalla morte prematura per tubercolosi a soli 25 anni. E’ composta da oltre 200 opere tra disegni, schizzi, incisioni, acquerelli, gouache, stampe, provenienti da collezioni pubbliche e private in tutto il mondo.The-Black-Cape-1893-Aubrey-Beardsley-exhibition-60-1583313785The-Climax-1893-Aubrey-Beardsley-exhibition-17-1583313785MSL-338-Beardsley-SlippersOfCinderella-1-Aubrey-Beardsley-exhibition-79-1583313783

In mostra troviamo in bella evidenza  diverse celebri illustrazioni per Le Morte d’Arthur, Lysistrata e per la Salomé di Oscar Wilde. E nel mettere The-Dream-1896-Aubrey-Beardsley-exhibition-41-1583313785in piedi la mostra i curatori hanno selezionato anche alcune opere di artisti famosi che sono state fonte di ispirazione per Beardsley, in particolare, talune pergamene ed acquerelli giapponesi di Edward Burne-Jones e Gustave Moreau.

La personalità carismatica ed enigmatica di Beardsley ha avuto un ruolo così importante nella società artistica del tempo da  dare avvio  a un  fenomeno incentrato su lui e la sua arte, tanto che lo scrittore e caricaturista inglese Max Beerbohm soprannominò l’ultimo decennio dell’Ottocento  come il Periodo Beardsley.

Carlo Franza

 

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