Aubrey Vincent Beardsley l’illustratore inglese dell’età vittoriana in una strepitosa mostra alla Tate Britain di Londra.
La Tate Britain presenta a Londra la più grande retrospettiva degli ultimi decenni, dedicata al lavoro di uno dei più importanti artisti britannici della fine dell’Ottocento, Aubrey Beardsley. E’ la prima mostra alla Tate dedicata a Beardsley dal 1923, visitabile fino al 25 maggio 2020, e la più completa retrospettiva dei suoi disegni originali allestita in Europa dopo l’importantissima esibizione del 1966 al Victoria and Albert Museum, che ha risvegliato l’interesse e la curiosità nei suoi confronti.
Aubrey Vincent Beardsley (1872–1898) è stato un illustratore, scrittore e pittore inglese, piuttosto influente negli ambienti teatrali all’epoca di Oscar Wilde. Negli ultimi decenni del XIX secolo, ha meravigliato e deliziato la Londra tardo vittoriana con i suoi movimentati disegni in bianco e nero; e questo con uno stile unico ed inimitabile avendo esplorato ambienti ed atmosfere erotiche ma anche sontuose ed eleganti, attraverso un linguaggio raffinato e nello stesso tempo umoristico e grottesco, conquistando ammiratori in tutto il mondo. Beardsley è stato ampiamente influenzato dallo stile giapponese che era di moda in quegli anni; famose sono infatti le sue illustrazioni in bianco e nero a campiture piatte utilizzate per le scenografie di tante opere teatrali, ad iniziare dalla Salomè. Opere, fogli e dipinti intrisi di sentimenti che chiaramente lasciano leggere la sensibilità del Novecento, con tutte quelle caratteristiche che spaziano dal comico al satirico, dal giocoso alla fantasia liberata, dall’onirico all’incubo, dalla paura all’orrido, dal satanico alla morte, eppoi la gioia di vivere, l’amicizia, l’amore, il grottesco, la sessualità, la donna, il feto, la natura. Tutto questo viene rappresentato, disegnato e dipinto da Beardsley attraverso figure caratterizzate da un forte contrasto fra nero e bianco, in un movimentarsi di linee marcate, con leggeri accenni al puntinismo che definiscono figure ancora più presenti perché senza rilievo, intrise di stilizzazioni e simbolismi e ricche di particolari, con riferimenti a motivi orientali che esaltano la linea astratta e la decorazione.
La mostra, organizzata dalla Tate Britain, in collaborazione con The Aubrey Beardsley Exhibition Supporters Circle, vive attraverso un percorso espositivo che descrive in modo lenticlare appena 7 anni della brevissima ma intensa e prolifica carriera dell’artista, come disegnatore e illustratore, interrotta dalla morte prematura per tubercolosi a soli 25 anni. E’ composta da oltre 200 opere tra disegni, schizzi, incisioni, acquerelli, gouache, stampe, provenienti da collezioni pubbliche e private in tutto il mondo.
In mostra troviamo in bella evidenza diverse celebri illustrazioni per Le Morte d’Arthur, Lysistrata e per la Salomé di Oscar Wilde. E nel mettere in piedi la mostra i curatori hanno selezionato anche alcune opere di artisti famosi che sono state fonte di ispirazione per Beardsley, in particolare, talune pergamene ed acquerelli giapponesi di Edward Burne-Jones e Gustave Moreau.
La personalità carismatica ed enigmatica di Beardsley ha avuto un ruolo così importante nella società artistica del tempo da dare avvio a un fenomeno incentrato su lui e la sua arte, tanto che lo scrittore e caricaturista inglese Max Beerbohm soprannominò l’ultimo decennio dell’Ottocento come il Periodo Beardsley.
Carlo Franza