Ferdinand HodlerLa Fondation Pierre Gianadda celebra la pittura svizzera e presenta un insiemeAlbert Anker eccezionale di capolavori provenienti dalla Collezione Christoph Blocher, una delle più prestigiose raccolte di pittura svizzera. La mostra Capolavori svizzeri. Collezione Christoph Blocher, curata dal collega  Matthias Frehner, storico dell’arte, già direttore del Kunstmuseum di Berna, comprende oltre 130 opere rappresentative degli anni eroici dell’arte svizzera a partire dalla modernizzazione della Confederazione nel 1848 fino al giovane Alberto Giacometti. Accanto ai celebri dipinti di Albert Anker (1831-1910) e di Ferdinand Hodler (1853-1918), di cui Christoph Blocher è indubbiamente il più importante collezionista, saranno presentate opere, fra gli altri, di Alexandre Calame (1810-1864), paesaggista dalle atmosfere serene o tormentate, del rappresentante del periodo romantico Felix VallottonGiovanni Seg1004988_586340681414461_633269294_nantini (1858-1899) che propone l’esistenza umana in armonia con la natura e anche di Edouard Castres (1838-1902), pittore di temi militari e di scene di genere, Félix Vallotton (1865-1925), legato al movimento dei Nabis, Giovanni Giacometti (1863-1933), padre del celebre scultore Alberto (1901-1966), che descrive ambienti grandiosi delle montagne con effetti di luci e di colori intensi, Ernest Bieler (1863-1948), che in uno stile simbolista e realista influenzato dall’Art Nouveau si dedica a rappresentare il mondo contadino del Vallese, Cuno Amiet (1868-1961), colorista riconosciuto che annuncia la modernità. Poi una delle versioni di La Poste du Gothard di Rudolf Koller (1828-1905), dipinto che ha assunto lo statuto di opera emblematica dell’arte svizzera indagando l’immaginario. E ancora lavori di Augusto Giacometti (1877-1947), Adolf Dietrich (1877-1957), Max Buri (1868-1915).

L’esposizione si sviluppa  per sezioni che mettono in luce diversi temi e generi: paesaggi, ritratti, nature morte, iniziando thm_kinderfruehstueckcon un insieme eccezionale di opere di Anker e di Hodler. Per Anker, pittore dal realismo minuzioso, l’accento è posto sui grandi formati che raccontano la vita contemporanea della giovanissima Confederazione svizzera: la Winzerfest / Festa dei vignaioli, la Schulspaziergang / die-kleine-kartoffelschaePasseggiata scolastica, la Turnstunde / Lezione di ginnastica, il Geltstag / Giorno di paga. Si rivela in essi la dote precipua di Anker nell’osservazione attenta dei bambini nelle loro azioni quotidiane, resi con un naturalismo esemplare.Le sue nature morte, dove mostra l’ammirazione per Chardin, mettono l’accento con una tecnica pittorica ammirevole sui prodotti locali: pane, noci, patate o su prodotti più sofisticati come il cognac o la “madeleine”. Le opere esposte di Hodler, dominate dai paesaggi, permettono di seguire la sua evoluzione artistica, cominciando dal realismo degli inizi, passando da un simbolismo dove regna l’unità fra uomo e natura fino al suo celebre “parallelismo” dove con la ripetizione delle forme crea un’armonia ritmica che si impone con forza come in Regard vers l’infini / Sguardo verso l’infinito.
Le vedute dei laghi, delle cime, del cielo sono dipinte con giochi di luci dai colori d’assoluto. Il Lac Léman vu de Chexbres / Il Lago Lemano visto da Chexbres, il Grammont vu de Caux / Il Grammont visto da Caux, il Lac de Thoune / Il Lago di Thoune e La chaîne du Stockhorn / La catena dello Stockolm così come i monti con la sua triade preferita: l’Eiger, il Mönch e la Jungfrau. Nei suoi ritratti Hodler non si preoccupa della somiglianza, ma cerca di lasciarvi una “impronta” come in quello di Berthe Jacques. La Retraite de Marignan / La ritirata
di Marignan lo ricorda come pittore di storia, possente, e la resa energica della forza sorprendente del Bûcheron / Boscaiolo lo propone come autore di scene di vita quotidiana. Tutte queste opere fanno parte del vasto panorama frutto di una ricca selezione della collezione unica di pittura svizzera di Christoph Blocher, che si propone come un raro gioiello dell’arte figurativa.

Carlo Franza

 

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