Carmelo Violi e la vertiginosa quadreria dell’umano. Il volto entra in scena nella mostra alla Piscina Comunale di Milano in Città Studi.
Coinvolgente la mostra di Carmelo Violi aperta fino al 10 settembre 2020 presso “Piscina Comunale” della Copisteria La Copia di Via Campiglio 13 angolo Via Grossich a Milano, in zona Città Studi nel quartiere universitario, diretta dall’amico Adriano Pasquali. Lo spazio veramente catturante per azione e cultura e diretto da Adriano Pasquali lascia vivere nel corso dell’anno delle mostre veramente nuove e fresche di creatività. E’ un fatto non da poco che si dia significativa preferenza ad artisti giovani. Un spazio espositivo, dove trovano ospitalità eventi, mostre ed incontri d’arte intesa in tutte le sue accezioni, di artisti non solo italiani ma anche stranieri. Ricordo che qui notai tempo fa la mostra di artista russo veramente innovante. Ma ho anche visto mostre di Antonio Massari e di Paolo Barrile. Nel calendario di luglio-agosto 2020 ecco ospitata la mostra di Carmelo Violi, un meridionale trapiantato a Milano che inizia a farsi conoscere attraverso esposizioni d’avanguardia puntando sull’uomo, sulla ricerca figurale, su una serie nutrite di volti anonimi, studiati attraverso zoomate che puntellano lo sguardo, la visione, l’occhio, il profilo; tutto volge verso una innovativa procedura di studi seriali sulla figura umana, e soprattutto verso un radicarsi dentro la storia del Novecento e oltre che si interessò non poco dell’uomo e del suo esistere.
Ora la mostra personale di Carmelo Violi, una sorta di quadreria contemporanea capace di registrare una serie ininterrotta di visi, di cogliere volti fra collage e pittura, di carpire. Le opere in mostra, di medio e piccolo formato, rappresentano la recente ricerca dell’artista che tra collage e pittura -meglio dire segno, anche ossessivo- puntellano la zonadi confine di più linguaggi, dove la tecnica del collage si mescola certo alla pittura e al disegno, ma racconta anche la cultura che Violi si porta dentro attingendo dai futuristi e fino alle recenti esperienze francesi ed europee di Villaglè, Rotella e Jiri Kolar. Una quadreria su un’intera parete della galleria milanese tra collage e pittura, una raccolta di forse cinquanta opere, o meglio cinquanta carte, cinquanta disegni, ma ognuna è pagina di una sottile, articolata e filosofica ricerca. La mostra si snoda su un’unica tematica, come spesso usa fare l’artista nel suo procedere giornaliero, nel suo percorso; la tematica del volto, del ritratto, del guardare oltre, dell’osservare oltre lo sguardo, come pretesto visivo, dipinta tra colori, lettere e segni che raccontano in modo illuminante l’essere, il noi, il tu, il voi, l’esistenza, il vivere ossessivo nel tempo, e il trapasso di esso, la storia di una recherce du temp perdu, come fece Marcel Proust, tutto in funzione di conoscere meglio se stessi e gli altri.
Carmelo Violi nasce a Reggio Calabria nel 1979. Frequenta gli studi artistici presso il Liceo Artistico di Brera (Milano) e il corso di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2010 è fondatore del Nuovo Liceo Artistico NLA di Milano. Ha partecipato a mostre e concorsi in Italia e all’estero e fatto parte del collettivo artistico Figurazione Indipendente.
Carlo Franza