Ci sono libri di storia che sono stati costruiti sul campo, con il lavoro e l’esperienza, e soprattutto il vìssuto. La storia politico-diplomatica vive ora anche grazie a contributi promossi dal Ministero degli Esteri (in versione cartacea e digitale  e-book ), volti a favorire la conoscenza delle visioni artistiche che animano le residenze diplomatiche bilaterali. Un libro prezioso è “Un omaggio a oltre 150 anni di amicizia italo-belga attraverso luoghi e protagonisti della diplomazia” di Ugo Colombo Sacco di Albiano, un diplomatico di forti e rare virtù,  che ha dimostrato  pur nel suo lavoro ministeriale e diplomatico solerte e attento, una viva attenzione particolare per la dimensione artistica e culturale, cosa di grande valore e di grande luminosità. Il libro muove dalla premessa quirinalizia del Prof. Louis Godart, cui seguono gli indirizzi di saluto dell’Ambasciatore d’Italia in Belgio, Alfredo Bastianelli e dell’Ambasciatore del Belgio in Italia, Vincent Mertens de Wilmars. Il libro suddiviso in nove parti, ospita anche un excursus a firma degli illustrissimi Ambasciatori Francesco Corrias e Gaetano Cortese (per i Cento anni di Avenue Legrand), già Capi Missione in Belgio,  e un expositio  sul ciclo di Arazzi “Le gesta e il trionfo di Scipione l’Africano” esposto all’Accademia Belgica.    Vi fanno da controcanto forbite ed eleganti testimonianze belghe redatte da: l’Ambasciatore Patrick Nothomb già Ambasciatore a Roma ed attuale Consigliere Diplomatico del Governatore del Lussemburgo belga; il già Ambasciatore del Belgio in Italia, Jean De Ruyt; il penultimo Direttore dell’“Academia Belgica”, Walter Geerts. Dopo la prima parte ci si immerge in un itinerario ben descritto non solo, ma fortemente caratterizzato da immagini iconografiche che sottolineano architetture, interni,  personaggi, incontri, -illustrazioni di bellissimo impianto, foto di altissimo valore-  scandite  a misura e volte ad accompagnare meglio il racconto di Ugo Colombo Sacco; il tutto rievoca vicende, personaggi, atmosfere e funzioni dei  Palazzi  che hanno fatto da cornice scenografica e culturale ai messaggi scaturiti dai rapporti diplomatici belgo-italiani. Il libro è stato frutto di oltre sette anni di  ricerche del diplomatico italiano  La narrazione mette a fuoco nella seconda parte i protagonisti, i momenti  e i luoghi dell’antica diplomazia bilaterale, il committente  principesco  Pierre Riquet di Caraman-Chimay, poi ancora le  rievocazioni quali l’azione dell’ Ambasciatore d’Italia che sventò il tentativo di colpo di Stato olandese contro il primo Re dei Belgi e  il fidanzamento in Ambasciata tra Umberto di Piemonte e Maria José del Belgio. Sono circa una sessantina le Istituzioni pubbliche e private, espressione “alta” sia dell’Italia che del Belgio, coinvolte nella realizzazione del volume e dei suoi cammei dedicati a luoghi e personaggi storici.  Nella terza parte   ecco la descrizione del Palazzo CARAMAN-CHIMAY di BRUXELLES con il piano nobile, la “Sala del lucernario”, lo “Studio dell’Ambasciatore”, il “Salone di alta rappresentanza”, un focus su JACOPO DA PONTE, Il “Salotto blu”, la “Sala dei Conviti”, l’“Appartamento del Presidente della Repubblica”. Nella quarta parte del volume due ambasciatori ricordano il Palazzo Caraman-Chimay: tra memoria e ricordi vivo le parole dell’Ambasciatore Francesco Corrias, poi l’intervento dell’Ambasciatore Jean De Ruyt. La parte quinta lascia leggere un cospicuo trattato, con veri e proprio medaglioni, su alcuni grandi campioni dell’imprenditoria italiana in Belgio, vale a dire BURGO ARDENNES, CNH BELGIUM N.V., FERRERO S.A., MAPEI BENELUX, BANCA MONTE PASCHI BELGIO. Nella sesta parte due antichi protagonisti dell’imprenditoria bilaterale: GENERALI BELGIUM E SOLVAY ITALIA. Nel capitolo VII una prestigiosa testimonianza di integrazione socio-imprenditoriale italiana in Belgio (da Gallinaro a Liegi Nathalie Apruzzese). Infine interessantissima la parte VIII con le residenze belghe a Roma, vale a dire il Palazzo Bauffremont: Residenza dell’Ambasciatore belga presso il Quirinale, le lettere credenziali al Quirinale, la Villa Doria Pamphilj: penultima Residenza belga presso il Quirinale, la Villa alle Tre Madonne: che è l’Ambasciata del Belgio presso la Santa Sede. Preziosa la disamina  del Palazzo Bauffremont, sede dell’Ambasciata belga in Italia in via san Teodoro a Roma, luogo di antiche e gigantesche suggestioni alle pendici del Palatino, che trae il nome della chiesa omonima, monumento di vivace spessore per essere prezioso riscontro per l’arte medievale italiana; come vivace è la trattazione sulla penultima residenza belga presso il Quirinale, Villa Doria Pamphilj, e poi la Villa alle tre Madonne, Ambasciata belga presso la Santa Sede e la chiesa di san Giuliano dei Fiamminghi,  luogo prezioso, ancora poco noto agli stessi studiosi e di un certo  interesse storico-artistico. Nel capitolo IX protagonisti e interpreti delle relazioni diplomatiche italo-belghe, i Capi di Stato italiani, i Ministri degli Affari Esteri italiani, i Segretari Generali italiani e le sedi del Ministero Affari Esteri Italiano; poi i Rappresentanti Diplomatici italiani, i Capi di Stato belgi, i Ministri degli Affari Esteri belgi, i Segretari Generali belgi e per finire la nuova sede del Ministero degli Affari Esteri Belga  “Egmont 2”. In quest’ultima parte del libro  si affaccia,  come naturale parallelo  alla storia del Belgio,  anche la storia della diplomazia italiana in quella Nazione, ricca di personalità di primo piano e di episodi  di vivace interesse culturale; se ne coglie subito il senso  perché balza in primo piano l’amicizia  tra le due nazioni, l’italiana e la belga,  e tutto si legge grazie al racconto storico mirato e certosino fortemente coinvolgente  e alla finezza scrittoria di  Colombo Sacco che chiude il libro anche con la vicenda  istituzionale dell’Accademia Belgica in Roma, luogo di iniziative di varie genere e fortemente avvolgente. Il libro vive e fa vivere all’Italia una pagina di altissimo livello, la storia della diplomazia di due paesi. l’Italia e il Belgio.

Ugo Colombo Sacco di Albiano è nato a Torino nel 1952 ed è entrato in carriera diplomatica nel 1981. Ha prestato servizio al Cairo, a Mosca, a Bruxelles e alla Rappresentanza Diplomatica Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Roma. E’ attualmente Direttore Centrale vicario per i Temi globali ed i processi G8/G20 presso la Direzione Generale per la Mondializzazione del Ministero degli Affari Esteri. Ha insegnato presso l’Universita’ Statale di Milano,  la Katholieke Universiteit di Leuven ed e’ stato corrispondente della Sophia University di Tokyo. Ha pubblicato diversi libri, tra cui “Dove la Diplomazia incontra l’Arte. Le sedi storiche del Ministero degli Esteri” (STCC, 2006) e“Il Circolo del Ministero degli Affari Esteri” (Gangemi Editore, 2008).

Carlo Franza

 

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