Era il settembre del 1959 quando bambino ero già a Loreto (Ancona) sede della Santa Casa della Vergine Maria  con mia madre Ada Damiani e mio fratello Antonio dove  frequentavo  le scuole elementari presso il Collegio della Guardia di Finanza. Anni indimenticabili  giacchè il Generale Quirino Giombini pensava di fare di me un ufficiale della Guardia di Finanza, istituzione presso la quale mio padre Martino aveva prestato servizio nobilmente. E, dunque, da allora e per anni, e ancora oggi, con Loreto ho avuto un filo diretto fortissimo; qui ho ancora amici che frequento regolarmente. Qui vive il celebre Santuario della Santa Casa di Nazareth, uno dei luoghi più cari al Cristianesimo.

Ora Papa Francesco ha  prorogato  il Giubileo lauretano al 10 dicembre 2021! Il Giubileo, iniziato ufficialmente con l’apertura della Porta Santa l’8 dicembre 2019, alla presenza del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, ma “purtroppo non celebrato in tutta la sua estensione per l’epidemia di Covid19” – come si legge nel Decreto emanato dalla Penitenzieria Apostolica – rinnova così per altri dodici mesi l’esperienza di grazia e perdono per tutti i fedeli che visiteranno il Santuario Pontificio.

La notizia della concessione pontificia è stata annunciata, tra gli applausi dei fedeli, da monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo Delegato Pontificio di Loreto. Nelle sue parole il grazie al Papa per un dono che permette di godere per altri dodici mesi dei benefici spirituali giubilari in questo tempo di pandemia. Il Giubileo è stato indetto in occasione dei cento anni della proclamazione della Madonna di Loreto Patrona di tutti gli aeronauti. “Esprimo al Santo Padre”, ha detto l’arcivescovo, “la sentita gratitudine, mia personale, di tutta l’Aeronautica militare e civile, di tutti i fedeli, loretani, pellegrini e devoti della Santa Casa per questo grande dono. In questo tempo difficile per l’umanità, la Santa Madre Chiesa ci dona altri dodici mesi per ripartire da Cristo, lasciandoci accompagnare da Maria, segno per tutti di consolazione e di sicura speranza”. “In questo anno”, continua monsignor Dal Cin, “il Santo Padre ha manifestato più volte la sua vicinanza al Santuario della Santa Casa: nella sua visita del 25 marzo 2019 in cui firmò l’Esortazione Apostolica ai giovani ‘Christus Vivit; nella concessione e proroga del Giubileo Lauretano; nell’iscrizione al 10 dicembre nel calendario romano della memoria facoltativa della Beata Vergine di Loreto, e infine con l’inserimento nelle Litanie Lauretane di tre nuove invocazioni, Mater Misericordiae, Mater Spei e Solacium migrantium”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  ha acceso l’ 8 settembre 2020 la Lampada per la pace che nell’anno del Giubileo Lauretano simboleggia una preghiera non solo per l’Italia ma per tutta l’umanità. Il Capo dello Stato è arrivato in piazza della Madonna a Loreto alle 11.30 accompagnato dalla figlia Laura, accolto dalle autorità civili e religiose. È entrato subito in basilica per prendere parte alla solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, e monsignor Fabio dal Cin Arcivescovo di Loreto e Amministratore della Santa Casa.

Il gesto simbolico dell’accensione a messa terminata, all’interno del santuario, davanti a circa 200 persone. Tra i presenti, oltre al sindaco di Loreto Paolo Niccoletti, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, quello del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, rappresentanti dell’Aeronautica civile e militare. I circa 400 fedeli presenti hanno seguito la messa fuori, aspettando poi l’uscita del Presidente. Piazza della Madonna era presidiata.

“A papa Francesco giunga il nostro grato pensiero per la benevolenza con la quale ha voluto prorogare il Giubileo Lauretano di un anno e anche per la nuova enciclica “Fratelli tutti”, che firmerà il prossimo 3 ottobre 2020 ad Assisi: accogliamola con animo aperto per affrontare questo tempo difficile – ha detto monsignor Dal Cin durante la messa -. L’accensione è un rito che si rinnova da 22 anni come espressione della preghiera per l’Italia, ma in quest’anno giubilare il rito si estende a tutta l’umanità, non sarà solo preghiera per l’Italia ma per tutta l’umanità che nella Santa Casa trova quasi l’icona di se stessa, l’icona di una grande famiglia di popoli.

Quella lampada sarà posta nel punto più sacro della Santa Casa, sopra l’altare e di fronte all’immagine della Vergine, come a esprimere tutta la preghiera di questo Giubileo che è stato prorogato di altri dodici mesi per benevolenza del Santo Padre, una preghiera corale di tutti i credenti per i Capi di Stato, dei popoli e delle nazioni, per tutti i governanti, i politici, perché siano loro i primi servitori della pace e i leali promotori della concordia e della fratellanza universale. Questo è il significato che assume in modo particolare quest’anno il gesto che compirà il Presidente a nome di tutti noi”.

“La presenza del Capo dello Stato è il segno della sua vicinanza consapevole di tutto quello che abbiamo vissuto, dato che siamo tra le regioni più colpite dalla pandemia – ha affermato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -. Nei marchigiani è forte la voglia di riscatto dopo mesi molto complicati, affidandosi così alla Madonna, ma anche ai contributi che arriveranno dallo Stato per il nostro Paese e per la nostra regione”.

Carlo Franza

 

 

 

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