Luigi Maria Vignali. Nato a Roma, in carriera diplomatica dal 1989. Ha ricoperto fra gli altri gli incarichi di coordinatore per la Rappresentanza Italiana presso l’Unione Europea a Bruxelles, di Console Generale a Gedda, di Capo Ufficio Concorsi e di Capo del Coordinamento della Segreteria Generale. Dopo essersi occupato di promozione degli eventi sportivi internazionali e ad aver svolto il delicato compito di Organismo Indipendente di Valutazione del Ministero, a inizio 2016 è stato nominato Direttore Centrale per le questioni migratorie e i visti. Dal 31 maggio 2017 è Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie. Dal 2018  anche Presidente del Circolo degli Esteri di Roma.

Ecco l’intervista che abbiamo rivolto all’illustrissimo Diplomatico italiano, Ministro Plenipotenziario Luigi Maria Vignali.

 Ministero degli Esteri

1. In questo periodo di pandemia la Direzione Generale da Lei diretta si trova in prima linea nell’affrontare le numerosissime richieste provenienti dai nostri connazionali all’estero. Come è stata affrontata la protezione e l’assistenza degli italiani nei Paesi europei ed extraeuropei?

 R. La nostra rete diplomatica e consolare si è messa a disposizione dei connazionali dall’inizio dell’emergenza sanitaria, nella prima fase soprattutto per rimpatriare i tanti italiani temporaneamente residenti all’estero. Stiamo parlando di 1.185 operazioni di rientro, per oltre 110 mila connazionali da ben 121 Paesi stranieri! Abbiamo naturalmente aiutato anche i cittadini che avevano bisogno di assistenza sul posto, ad esempio perché ammalati, così come i loro familiari in Italia. Quasi 800 italiani sono stati assistiti per aver contratto il Covid19, di cui 200 ricoverati in strutture ospedaliere all’estero. Grazie a uno stanziamento straordinario, siamo poi intervenuti per rafforzare sussidi e prestiti in favore di chi all’estero si è ritrovato in situazione di indigenza a causa della grave crisi economica. Abbiamo dunque ripartito fra Ambasciate e Consolati oltre 2,9 milioni di euro e stiamo ora inviando finanziamenti aggiuntivi per più di 3 milioni di euro. Possiamo intervenire anche per aiutare le micro imprese in grande difficoltà, finanziare progetti di riqualificazione professionale, fornire strumentazione per la didattica a distanza di ragazzi bisognosi, acquistare dispositivi medici, buoni pasto o addirittura pacchi alimentari, soprattutto per chi è costretto alla quarantena.

2. Un tema di particolare interesse suscita il voto degli italiani all’estero. Può dirci qualcosa al riguardo? 

R.Vogliamo continuare a garantire questa grande conquista degli italiani all’estero, espressione di democrazia per la nostra collettività espatriata che conta ormai oltre 6 milioni di cittadini ufficialmente registrati all’AIRE, Anagrafe degli italiani residenti all’estero. La legge prevede il voto per posta e la Farnesina si è molto impegnata per migliorare la tracciabilità dei plichi elettorali, come anche per consentire di votare anche a chi si trova in Paesi molto lontani o in situazione di crisi: voli speciali militari hanno ad esempio permesso di riportare in Italia le schede votate in Venezuela, sia alle elezioni politiche che in occasione del recente referendum. Complessivamente, siamo riusciti a far votare gli italiani in ben 176 paesi del mondo, comprese le isole del Pacifico! In prospettiva però occorrerà rafforzare Ambasciate e Consolati, con ulteriori dotazioni finanziarie e di personale: il corpo elettorale all’estero continua ad aumentare e solo con stanziamenti e personale adeguati potremo continuare ad assicurare la massima sicurezza e correttezza delle procedure di voto.

3. Le adozioni internazionali hanno a volte creato problematiche di non facile soluzione ai nostri connazionali. Pensa che allo stato attuale la questione possa considerarsi soddisfacente o sono ancora necessarie ulteriori misure di collaborazione internazionale?

 R. Purtroppo la tendenza delle adozioni internazionali è da tempo in costante decrescita per vari motivi, soprattutto negli ultimi anni è cambiata in senso in senso restrittivo la politica di molti Paesi di tradizionale origine dei minori. La pandemia ha causato un ulteriore forte rallentamento, tenuto conto delle limitazioni ai viaggi internazionali e del calo di operatività delle autorità locali, come per le decisioni definitive di adozione. In ogni caso la Commissione Adozioni Internazionali, in raccordo con la Farnesina, è riuscita a portare a termine nel 2020 circa 400 adozioni, anche se bisogna tener presente che l’anno precedente avevamo raggiunto un numero più che doppio di adozioni. Ad esempio siamo riusciti ad assicurare il rientro in Italia di numerose coppie partite prima della chiusura delle frontiere e rimaste bloccate per l’assenza di collegamenti aerei. La situazione si è così sbloccata in India, Colombia e Vietnam e in questi giorni ci è stata data luce verde anche per la Tailandia.

4. Altro tema di particolare interesse è quello della sottrazione internazionale di minori. La Direzione Generale per gli Italiani all’estero è da sempre impegnata su questo fronte per tutelare i vari casi dei nostri connazionali. Cosa ci può dire?

R. Ci dedichiamo da tempo al dramma della sottrazione internazionale di minori, organizzando tentativi di mediazione tra i genitori, visitando ove possibile i bambini sottratti per verificare le loro condizioni di vita e salute, assistendo i genitori di figli sottratti, fornendo loro i nominativi di avvocati locali specializzati in diritto di famiglia. E poi seguiamo i procedimenti giudiziari che decidono sul rimpatrio del minore e sensibilizziamo le Autorità locali per giungere rapidamente all’esecuzione delle sentenze definitive, oppure interveniamo se il giudizio si protrae troppo a lungo. Solo nel 2019 con la rete all’estero abbiamo trattato 227 casi di minori sottratti, cui aggiungo 286 figli contesi di genitori italiani residenti all’estero, in particolare per la violazione del diritto di visita. Per garantire un costante coordinamento convochiamo regolarmente con i rappresentanti del Ministero della Giustizia e del Ministero dell’Interno una Task Force Minori contesi, in pratica un tavolo tecnico-operativo dedicato alla gestione dei casi concreti più difficili e delicati. In questi giorni stiamo poi per pubblicare un vero e proprio manuale: “Minori contesi – Orientamento e guida all’assistenza consolare”, scaricabile a breve dal sito web della Farnesina. È un vademecum di facile lettura, per offrire sostegno a madri e padri di figli sottratti, descrive le varie forme di assistenza che possono essere prestate da Ambasciate e Consolati nel mondo.

 Circolo degli Esteri – Roma

5. Nella sua veste di Presidente del Circolo degli Esteri, alla luce delle restrizioni imposte dal coronavirus, come pensa di potere organizzare tutta l’attività culturale in materia di concerti, musica, esposizioni d’arte, conferenze e presentazione di libri?

R. Per fortuna il Circolo degli Esteri ha grandi e bellissimi spazi all’aperto, il clima di Roma ci ha poi molto aiutato anche in autunno. Finché è stato possibile siamo quindi riusciti a organizzare tanti eventi, con distanziamento e posti prenotati: due concerti, uno di musica jazz e uno di colonne sonore, poi ben cinque conferenze e presentazioni di libri fra politica, storia, benessere, arte e inoltre anche due eventi sociali. E abbiamo anche inaugurato la prestigiosa mostra “Sguardo a Oriente” dell’Artista Eugenia Serafini, un vero e proprio racconto visivo dinamico nelle forme e vibrante nei colori, con variazioni sul tema dell’Oriente davvero affascinanti. Non appena consentito dalle regole sulla prevenzione sanitaria e in vista della primavera, vorremmo riprendere la programmazione del nostro ricco calendario culturale, ponendo sempre grande attenzione a qualità e varietà degli eventi.

6. Il Circolo dispone di ampi saloni e spazi di rappresentanza magnificamente arredati da numerosi e illustri artisti contemporanei. Nel corso del 2021 si darà corso al progetto mostre “Mondi” da me curato per il Circolo Esteri, già varato e avviato nel 2020. Cosa ne pensa in tal proposito?

R. Il programma “Mondi”, articolato in successive esposizioni fra loro interconnesse ma allo stesso tempo autonome nella presentazione, che abbiamo avviato con due meravigliose mostre di Arturo Vermi e Eugenia Serafini, è una straordinaria opportunità per un viaggio nel panorama più recente dell’arte contemporanea italiana. È questo un percorso che il Circolo degli Esteri ha scelto di intraprendere con determinazione, nonostante le incertezze di questa terribile crisi, proprio per ribadire come la cultura abbia connotati globali e come l’espressione artistica resti fondamentale per guardare con ottimismo al futuro. In tempi così difficili abbiamo più che mai bisogno di bellezza e le opere che continueremo a esporre attraverso il programma “Mondi”, con dodici mostre di dodici artisti contemporanei, testimonieranno il nostro impegno per portare a Roma talenti davvero importanti del panorama artistico italiano.

7. So che lei ama anche molto il mondo dello sport. Quali eventi sportivi ha messo in programma o intende mettere in campo qui al Circolo Esteri?

R. Abbiamo intenzione di organizzare sui nostri magnifici campi da tennis il classico “torneo veterani”, in collaborazione con altri prestigiosi Circoli sportivi. E in maggio ospiteremo ancora una volta gli allenamenti dei campioni impegnati negli Internazionali di Roma. Per il canottaggio vorremmo invece tornare con la nostra squadra alla tradizionale Vogalonga di Venezia, che si disputa ogni anno all’inizio di giugno. Anche in questo periodo complicato per gli sportivi le grandi, bellissime aree verdi del Circolo ci vengono in ogni caso in aiuto, per continuare a tenere all’aperto e in sicurezza tanti corsi di ginnastica, pesistica, yoga. Vorremmo anche allestire anche una parete di arrampicata “open air”! Il tutto in attesa di poter ripartire, speriamo prima possibile, anche con gli sport di squadra come calcetto e pallacanestro, o di riaprire già in primavera le nostre due grandi piscine scoperte e riscaldate.

 Carlo Franza

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