La Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia (Viale dei Mille, 44/D), punto di riferimento per l’opera dRenato Guttuso e di altri maestri del Novecento italiano, presentafino al 29 gennaio 2022, la mostra dal titolo “Poesia della cruda realtà” di Fausto Pirandello (Roma 1899-1975), pittore di rilievo nazionale, rappresentante della “Scuola Romana”. Figlio del celebre scrittore italiano e premio Nobel Luigi Pirandello, le sue opere sono intrise di quella sicilianità che porterà sempre con sé come imprinting familiare, nonostante abbia vissuto la maggior parte della sua vita a Roma.

Il percorso espositivo comprende oltre venti opere che, grazie alla varietà dei soggetti rappresentati, illustrano la quasi totalità del suo percorso artistico. I Tetti di Roma, visioni magiche e quasi dichiarazioni d’amore a questa città di grandi contrasti, che sembra avvolta dallo scirocco grazie ad una traduzione pittorica dai toni caldi. Le Nature Morte, composizioni di oggetti d’uso comune accostati senza un motivo apparente e senza uno scopo più nobile dell’osservazione della quotidianità. Le Bagnanti, soggetto che ha sempre strizzato l’occhio al geometrismo ma che, a partire dai primi anni ’50, trae le forme sempre più fino a lasciare spazio solo alle linee costruttive. La pittura di Pirandello, materica e vibrante, è influenzata dagli espressionisti tedeschi, la sua raffinatissima gamma cromatica è improntata su toni pastello e polverosi che rendono le sue opere inconfondibili. La visione della realtà dell’artista è a volte drammaticamente tragica, a volte ironica e giocosa, sempre accompagnata dal paradosso, che è un elemento costante del suo linguaggio in equilibrio fra il rigore e la libertà, fra il realismo più crudo e il simbolismo senza tempo.

Fausto Pirandello si colloca tra gli esponenti della Scuola Romana, ma distinguendosi da essi per originalità e ricerca solitaria. L’originalità della sua pittura è orientata verso un realismo del quotidiano che si manifesta negli aspetti anche più impietosi e spiacevoli, esprimendosi mediante una materia pittorica densa e scabra. La sua visione, sostanzialmente intellettualistica, traduce tuttavia il dato naturalistico anche più brutale in una sorta di realismo magico di sapore arcaizzante e metafisico.

Il suo stile spazia dal cubismo, al tonalismo, a forme realistico-espressioniste; il professor Gianfranco Contini parla ad esempio di “pittura espressionistica” in una lettera a Carlo Emilio Gadda.  Importante in questo periodo la sua partecipazione all’attività di Corrente di Vita. Le opere di Pirandello diventano pregevole testimonianza di un poeta che interpreta in pittura lo spirito indagatore e psicologico del padre Luigi. Pirandello evolve il suo stile intorno agli  anni Cinquanta,  riassorbendo le suggestioni dei modelli cubisti(Braque e Picasso) vivendo la difficile fase di travaglio che coinvolge tutta la pittura italiana, tra realismo e neocubismo, per giungere, attraverso deformazioni di tendenza  espressionistica, a originali soluzioni formali a mezzo tra astrazione e figurazione. La sua pittura ricerca una nuova definizione in cui si avverte molto forte il riferimento a una sintassi cubista nelle tassellature del colore e nelle composizioni in cui il dato narrativo perde via via importanza. Numerose sono le mostre ed esposizioni tenute dall’artista nel corso della sua vita pittorica, dalle collettive alla Biennale di Venezia   e alle  Quadriennali romane, alle personali presso la Galleria della CometaGalleria del SecoloGalleria di Roma. Tra le occasioni espositive del dopoguerra, da ricordare sono la vasta antologica all’Ente Premi Roma nel 1951, la personale del 1955 alla Catherine Viviano Gallery di New York e la personale alla Nuova Pesa di Roma, nel 1968. Negli ultimi anni della sua vita si dedica con sempre maggiore frequenza alla tecnica del pastello, abbandonando gradualmente la pittura ad olio a causa dell’aggravarsi della malattia che lo porterà alla morte nel novembre del 1975. L’anno seguente la Galleria Nazionale d’Arte Moderna gli dedica un’importante retrospettiva, a riconoscimento dell’importanza del suo ruolo nell’arte italiana del Novecento. La Galleria de’ Bonis, che da anni tratta la ricerca dell’artista, con questa importante mostra monografica che presenta una nuova collezione di opere, esito di un approfondito lavoro di ricerca e di studio, si attesta come interlocutore privilegiato per il mercato di Fausto Pirandello, autore che ha finalmente trovato la sua collocazione fra i grandi maestri del Novecento italiano.

Carlo Franza

 

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