E’ coincisa con la data del 25 giugno 2022 l’incoronazione  di “regina dell’arte”  per l’artista Vesna Pavan, friulana d’origine e milanese di adozione, perché  se  nella capitale milanese  ha maturato tutti i capitoli più affascinanti dell’arte contemporanea  che raccontano la sua storia, è a Firenze che, attorniata da illustri personalità -gli Ambasciatori Gaetano Cortese, Elena Basile e Carlo Marsili-   unitamente al Presidente della Giuria Prof. Carlo Franza, ha ricevuto nel quadro scenografico del Premium International Seven Stars Edizione 2022 sulla Gran Terrazza Belvedere del Plus Florence, il “Premio Biennale 2022 Dodici Stelle dell’Internazionalità”. Questa la motivazione della Giuria: “Vesna Pavan è tra le poche artiste italiane e internazionali che con encomiabile forza e illuminata creatività fin dagli anni Novanta del Novecento è stata presente sul palcoscenico dell’arte internazionale  insieme a Beverly  Pepper,  a Maria Lai, alla Dadamaino ed altre   artiste, ad aver elaborato  e movimentato il  design e la   scultura monumentale, la pittura e i nuovi materiali sostenibili. Ha letto e strutturato scenograficamente in chiave nuova e filosofica persino la nobile storia di Pinocchio.  Questo fare arte caratterizzato da una poetica astrazione, e il suo narrare la storia e i personaggi di essa come un viaggio nel mondo scolpito da nostalgie, sono tangibile testimonianza intellettiva che la posiziona in vetta alle eccellenze dell’arte contemporanea, facendole avere il Premio Biennale 2022 Dodici Stelle dell’Internazionalità”.  

A Vesna Pavan artista internazionalmente nota, artista a tutto campo, che spazia  dalla pittura alla scultura e alle installazioni, capace di anticipare pensieri e filosofie in divenire,  abbiamo rivolto in occasione della consegna di questo prestigiosissimo premio a Firenze  sulla Gran Terrazza Belvedere del Plus Florence che l’ha  incoronata “excellence”, alcune domande-intervista.

1 Cosa è significato per te questo premio a Firenze legato all’internazionalità?

Questo premio è molto significativo in quanto è valutato da una giuria di professori, docenti, storici, che mirano a guardare il futuro. Questo premio è un incipit verso il futuro. Non un traguardo come tale, esso comunica l’attenzione di un vero mondo di professionisti che silenziosamente osservano la crescita di un’artista a volte con grande pazienza. Questo premio è  anche un premio che voglio dedicare al comitato che ha in modo onesto e scientifico seguito negli anni il mio percorso. Ricevere questo premio premia lo stesso comitato che si mette in gioco in modo trasparente  pronto da sempre per trovare un vero ordine estetico.

2 La tua immagine internazionale ti pone fra gli artisti più innovativi, cosa ne pensi?

Non sono consapevole di esserlo; io penso che il definirmi non sia il mio lavoro; anzi se mai dovessi farlo decreterebbe la mia fine.

3 Quali sono allo stato attuale i tuoi progetti per il futuro?

Mi sto dedicando da più di due anni allo studio ed alla sintesi dei personaggi legati alle avventure di Pinocchio. Un processo incredibile -in primis- di grande autoanalisi e analisi per cercare di sintetizzare in sculture i personaggi di questa storia dove gli stessi vengano mutati in base ai periodi storici, per creare una simbologia che possa essere esule e non contaminata dalla mercificazione storica.

La collezione Skin e poi il percorso Red & Fuchsia, fino ai monocromi e al recente ciclo di sculture monumentali legate alle figure di quel romanzo Pinocchio di Collodi che ha catturato gli artisti di tutto il mondo occidentale, hanno fatto sì che Vesna Pavan  mettesse in opera in Italia una rivisitazione di icone collodiane con il Progetto Fairy Tale Design  riguardanti i personaggi  del Collodi inerenti  le avventure di Pinocchio (fata turchina, geppetto, la balena,  pinocchio, lucignolo, grillo parlante, mangiafuoco, la balena, il gatto e la volpe, ecc.) così cariche di filosofia contemporanea, tali da  destare di giorno in giorno interessi strabilianti.

E mentre la nostra vita reale è diventata sempre più surreale, il coinvolgimento di queste storie sia nell’oscurità intrinseca che nell’ottimismo della fiaba è diventato particolarmente risonante. Fiabe inquietanti, dunque, ma che lasciano una speranza per i tempi futuri. Ecco perché -osserva la Pavan-  Pinocchio rappresenta il cielo e la terra  l’unione degli elementi per esistere. Da qui la concettualità del suo fare, da qui è partita la possibilità di maturare non solo un’arte monumentale, ma anche un’arte ambientale e un’arte concettuale. Ora, questo Premio a Firenze vale per lei una sorta di Nobel per l’arte che vuol dire aver avuto a cuore le sorti del vivere l’arte pensando a un “dentro” e a un “fuori”, a far leggere icone, forme e immagini capaci accendere una filosofia dell’essere.

Carlo Franza

 

 

 

 

 

 

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