Lugano, Biblioteca Salita dei Frati, fino al 13 maggio 2023 VINCENZO PIAZZA TRA LE RIGHE – incisioni. L’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico di Novazzano (AAAC) promuove manifestazioni e attività riguardanti l’arte della stampa e dell’illustrazione destinata a edizioni di bibliofilia, inoltre, organizza mostre di opere calcografiche di artisti sia svizzeri che internazionali. La mostra aperta per la Primavera 2023 è dedicata all’artista Vincenzo Piazza e si tiene a Lugano (Svizzera), dal 25 marzo al 13 maggio, presso il porticato della Biblioteca Salita dei Frati in Salita dei Frati 4A. Il titolo della mostra “Tra le Righe”, nel senso di comprendere, intuire ciò che vive in uno scritto, ovvero  quel qualcosa che fluttua tra le righe, talvolta non apparente ma sottinteso, leggendo, sognando e carpendo immagini, svelando come Piazza,  spesso,  se non spessissimo,  si sia accostato a poeti e scrittori di  chiara fama,   ai loro testi,  interpretandoli con le sue acqueforti, per edizioni a tiratura limitata realizzate in proprio e con diversi editori d’arte. No, non sono affatto illustrazioni, sono opere disegnate  -di altissimo livello, direi superlative- in tecniche grafiche diverse che svelano, raccontano, interpretano quel qualcosa che sfugge ai lettori medi. Fogli preziosi.  Nelle bacheche sono esposte cartelle, plaquettes, e fogli di grafica libera che sintetizzano il percorso dell’artista siciliano mirando a incorniciare l’aspetto fantastico della sua produzione. Com’è consuetudine in occasione della mostra è stata incisa un’acquaforte che porta il numero di edizione 117, tirata su fogli con filigrana dell’AAAC riservati ai soci ed ad alcune Istituzioni svizzere. Da segnalare, anche la preziosità dell’invito composto manualmente con caratteri tipografici mobili e arricchito da una piccola acquaforte originale, il tutto realizzato dal maestro stampatore Gianstefano Galli con i torchi del suo atelier di Novazzano.

In concomitanza con la mostra è stato inoltre pubblicato il catalogo generale delle edizioni con incisioni originali di Vincenzo Piazza, a cura di Alberto Randisi, con testi di Nicola Arnoldo Manfredi e Maria Gioia Tavoni, che sarà presentato nel corso dell’inaugurazione della mostra. Così Nicola Arnoldo Manfredi: “[…] Non ho mai creduto fino in fondo alle professioni di ignavia che mi giungevano da Piazza, quasi che il fare artistico gli fosse venuto a noia. Infatti, a cadenze regolari mi arrivavano notizie e opere incise di una fattura sempre più raffinata e poetica. Incisioni di formato medio piccolo, quasi sempre inserite in pagine di libri accattivanti per aspetto e qualità. Utilizzando spesso la pratica di lastre più grandi del foglio di stampa, le acqueforti di Piazza non presentano più la battuta della lastra stessa e appaiono come disegni di nero lampante su un bianco purissimo. Al tatto il rilievo dell’inchiostro sembra voler suggerire un fantastico alfabeto braille. È proprio questa abilità dell’artista nel rappresentare il fantastico che, otto anni fa, mi ha aiutato a realizzare una delle mie edizioni cui tengo di più. Tra Scilla e Cariddi di Lazzaro Spallanzani, Un grande in folio, sulle cui pagine le acqueforti di Piazza campeggiano con straordinario vigore d’insieme pur nella trama di finissimi segni e a cui ho cercato di accompagnare la massima qualità che mi fosse possibile del linguaggio tipografico. Oggi, alla notizia di questa mostra e scoprendo gli ultimi ottimi volumi da lui curati in collaborazione con le Edizioni dell’Angelo, intuisco che il suo lavoro continua costante e, soprattutto, che non è guarito dalla nostra comune malattia dell’incidere e stampare, in cui è cosi dolce naufragare”.

E  Maria Gioia Tavoni: “Nel presentare Vincenzo Piazza sia come uomo, sia come artista, non si può non rilevare le doti che meglio gli si attagliano: educazione, gentilezza, modestia. Mai una mossa di vanagloria, mai un cedimento retorico. Tutto il suo percorso, alla luce di importanti critici, come Alberto Randisi, lascia intravvedere che la sua dimensione artistica, non si sottrae alle espressioni con cui si svela l’arte della mano: pittura e grafica. E se sembra che Piazza non abbia mai frequentato la scultura, basterà ricordare che ogni suo segno, sia di pennello sia di bulino, ha una profondità tale, giocata su più piani, che non fa tacere la terza dimensione, ma anzi la evoca. La sua presenza a fianco di Alberto Randisi delle Edizioni dell’Angelo di Palermo, lo vede protagonista di numerosi libretti che più che per lucro, sono ideati per sedare le spinte creative di entrambi: editore e artista. E quanto ai sentimenti che si distendono nei suoi lavori, come i resti, le architetture decadenti in armonia con la forza dirompente della natura, l’invito è al saper vedere oltre il segno, oltre la vita. Un tema, quello naturale, che rimane costante nella trama del discorso intessuto da Vincenzo Piazza, dove si impone la frequente presenza di uno scenario bucolico. La forza della natura si impone infatti in tutte le sue forme, sul cemento, sulle architetture e su se stessa, elogiando il vento e la notte come motivi ricorrenti, riflessioni che danno senso al suo “giardino” volto a chiarire le necessità che occorrono per dare senso alla vita intera, mai aliena da brutali aggressività. […]”.

Carlo Franza

 

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