Aperta a Roma, fino al 31 maggio 2023, alle Terme di Diocleziano,  la Mostra: “Acqua nell’Arte e Arte dell’Acqua – Fontane e Nasoni di Roma” a cura di Stéphane Verger, Direttore Museo Nazionale Romano e Vincenzo Lemmo, Archeologo, promossa da ACEA S.p.A. e organizzata dal Museo Nazionale Romano e dal Centro Europeo per il Turismo. 
Se si guarda indietro, tornando alle origini della città di Roma, si può affermare che questa nasce dall’acqua e, grazie a questo elemento indispensabile, cresce e si sviluppa fino a diventare una metropoli senza paragoni nel mondo antico, capitale di un impero immenso.
La presenza del fiume Tevere, nel punto dove è più agevole l’attraversamento tra le anse collinari, ha motivato la scelta del luogo di fondazione della città. Lo stesso fiume ne ha garantito lo sviluppo economico ed è stato, per secoli, la principale fonte di acqua potabile per i cittadini.
I Romani conoscevano il grande valore dell’acqua considerandola un bene inestimabile, prezioso e fonte di vita. Inoltre, solo se l’avessero usata in maniera intelligente e senza sprechi, avrebbero soddisfatto i fabbisogni della popolazione. La realizzazione degli acquedotti fu, quindi, prioritaria per lo sviluppo della città e, ancora oggi, rappresenta la testimonianza della grandezza della Roma antica e del suo avanzato grado tecnologico ed ingegneristico. Infatti, solo grazie alla sapiente gestione e manutenzione degli acquedotti fu possibile l’espansione urbana e lo sviluppo della città che resero Roma Capitale del mondo e “Città dell’acqua”.

Nell’antichità, infatti, Roma era conosciuta come Regina Aquarum e le fontane, oltre a essere luoghi di divertimento e abbellimento, rappresentavano una vera e propria ostentazione dell’eccezionale disponibilità d’acqua che accresceva naturalmente la magnificenza della città. Ancora oggi Roma è ricca di fontane e fontanelle. Alcune sono semplici vaschette, altre sono grandi fontane. Questi magnifici monumenti, costruiti nel corso dei secoli, celebrano il trionfo dell’acqua.

La mostra vuole, quindi, essere la testimonianza del lavoro essenziale che da 110 anni ACEA S.p.a. svolge, anche promuovendo con impegno il Patrimonio Artistico della città attraverso la gestione del sistema idrico delle più grandi ed importanti fontane del territorio urbano, elementi di attrazione per milioni di turisti che vengono a Roma per ammirare la sua Arte e la sua storia.

Una mostra per celebrare Roma attraverso il più nobile dei quattro elementi, ma, nello stesso tempo, per rendere note ad un vasto pubblico le molteplici iniziative di Acea per la gestione del sistema idrico. A tale scopo sono state scelte opere d’arte, reperti archeologici, progetti e fotografie d’epoca conservate presso Musei Nazionali e Comunali. Il percorso espositivo è diviso in tre sezioni riguardanti epoche e argomenti diversi: Roma, regina aquarum – L’acqua nell’arte; Fontane e potere – L’arte dell’acqua; La gestione idrica oggi.

Un aspetto interessante che verrà presentato sarà la moderna e capillare diffusione del servizio idrico nel tessuto urbano cittadino grazie ai famosi nasoni. Le Terme di Diocleziano si presentano come il luogo ideale per ospitare un percorso espositivo dedicato all’acqua. Sono, infatti, un complesso monumentale unico al mondo per le dimensioni e per l’eccezionale stato di conservazione. Furono costruite in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C. e si estendevano su una superficie di 13 ettari, nella zona compresa tra i colli Viminale e Quirinale. Il complesso termale poteva contenere fino a 3000 persone contemporaneamente ed era strutturato secondo lo schema consueto delle grandi terme imperiali con le sale principali del percorso distribuite lungo un asse centrale.

Dal calidarium, la sala calda riscaldata artificialmente con un complesso sistema di camere d’aria sotto i pavimenti e intorno alle pareti, si accedeva al tepidarium, l’ambiente dalla temperatura intermedia, e quindi al frigidarium, la vastissima sala per i bagni freddi, oggi riconoscibile nella Basilica di S. Maria degli Angeli. Vi erano poi la natatio, un’enorme piscina scoperta di 4000 metri quadrati impreziosita da una maestosa facciata monumentale, due vaste palestre disposte simmetricamente ai lati dell’edificio centrale e una serie di ampie aule con diverse funzioni. La costruzione delle Terme fu intrapresa dell’imperatore Massimiano che le dedicò a Diocleziano con cui condivideva il comando dell’impero. Fu l’ultimo grande atto di propaganda imperiale: come ricorda l’iscrizione originariamente affissa all’entrata, l’imperatore realizzò un’opera di tanta magnificenza per donarla ai propri cittadini.

La mostra vuole testimoniare questa tradizione attraverso l’esposizione di opere d’arte, reperti archeologici, progetti e fotografie d’epoca conservate presso Musei Nazionali e Comunali. La mostra è organizzata in due macro sezioni, L’arte dell’acqua, con l’esposizione di particolari reperti archeologici e un approfondimento sulle fontane storiche e i nasoni della capitale; L’acqua nell’arte, con la presenza di oggetti artistici legati al tema dell’acqua. Le Terme di Diocleziano si presentano come il luogo ideale per ospitare un percorso espositivo dedicato all’acqua. Sono, infatti, un complesso monumentale unico al mondo per le dimensioni e per l’eccezionale stato di conservazione. Furono costruite in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C. e si estendevano su una superficie di tredici ettari, nella zona compresa tra i colli Viminale e Quirinale. Il Museo Nazionale Romano Istituito nel 1889, il Museo Nazionale Romano, la cui sede storica sono le Terme di Diocleziano, riunisce uno dei più straordinari patrimoni artistici d’Italia suddiviso, tra il 1995 e il 2001, anche in altre tre sedi museali: Palazzo Altemps, Palazzo Massimo alle Terme e Crypta Balbi. Quattro luoghi per scoprire la storia di Roma dai primi insediamenti nel Lazio agli splendori dell’età imperiale, fino alla passione rinascimentale per le antiche opere romane che portò alla nascita del collezionismo. Il Museo Nazionale Romano è diretto dal professor Stéphane Verger. ACEA Il Gruppo ACEA, primo operatore idrico nazionale, legato da oltre un secolo alla storia di Roma, a quella dei suoi acquedotti e delle sue fontane, gestisce l’intero sistema idrico della capitale, con la consapevolezza che gestire l’acqua a Roma significa gestire non solo il servizio idrico ma anche un elemento che fa parte della storia e della cultura della città, in cui l’acqua fa parte della bellezza delle sue architetture e del paesaggio urbano. Il Gruppo ACEA sente la responsabilità di promuovere e sostenere iniziative e progetti che, come questa mostra, valorizzano la risorsa idrica e il patrimonio artistico della città. “Oggi – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di ACEA Fabrizio Palermo -inauguriamo una mostra che, attraverso l’arte, racconta l’importanza dell’acqua nello sviluppo della storia della civiltà e celebra l’eccellenza dell’ingegneria idraulica italiana, nata ai tempi degli antichi romani. ACEA, in continuità con questa tradizione, gestisce da oltre un secolo la rete idrica della Capitale ed è diventata oggi il primo operatore idrico a livello nazionale e un importante punto di riferimento industriale dal nord al centro sud del Paese, soprattutto in questo momento di particolare criticità dovuta ai cambiamenti climatici. Siamo convinti che il settore necessiti oggi di maggiori investimenti in quanto l’acqua, oltre a essere un bene primario è un elemento imprescindibile per lo sviluppo industriale e agricolo del Paese. Il settore idrico, rappresentando quasi il 20% del Pil nazionale, è un asset strategico al pari di quello energetico”. “La mostra – così il Direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger- presenta una raccolta ragionata di reperti tuttora conservati nei depositi delle Terme di Diocleziano e di Palazzo Massimo. Costituisce quindi un’ulteriore tappa nel programma “Depositi (Ri)scoperti” del Museo Nazionale Romano, che ha come scopo di far conoscere il patrimonio nascosto delle collezioni del museo, in vista dell’ampliamento e della riorganizzazione del percorso espositivo permanente. Il tema della gestione e della cultura dell’acqua nella Roma antica avrà senz’altro un ruolo centrale nelle varie sezioni del nuovo racconto della città che si sta costruendo”. “Questo evento – ha dichiarato il Presidente del Centro Europeo per il Turismo e la Cultura Giuseppe Lepore – vuole essere, in un momento così delicato, non solo per il nostro Paese a seguito di una lunga pandemia e di una situazione climatica non sempre facile, che ha creato problemi sociali non indifferenti, un messaggio di speranza e di ottimismo attraverso la valorizzazione di un bene importante per l’intero pianeta come l’Acqua ed anche un riconoscimento per ACEA che nel settore è fondamentale protagonista”.

Carlo Franza 

 

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