La Triennale Milano presenta fino al 7 maggio 2023, Lisa Ponti. Disegni e voci, a cura di Damiano Gullì e Salvatore Licitra, una selezione di circa 70 opere, realizzate tra il 1990 e il 2018, di Lisa Ponti (Milano, 1922-2019), artista, editor, critica e scrittrice, che fa del disegno, realizzato sempre su fogli formato A4, il suo mezzo espressivo di elezione. 

Affermava a questo proposito l’artista: “Dentro lo standard il minimo riduce l’immenso a distanza tra i segni”, e ancora: “È un bene usare un foglio sempre uguale, così il disegno sa dove atterrare.”  Rispetto all’attività critica, tale produzione artistica è meno nota. Nonostante, infatti, abbia realizzato disegni fin dalla giovane età, soltanto nel 1992, all’età di settant’anni, Lisa Ponti ha avuto la sua prima personale presso la Galleria Franco Toselli di Milano.

Nei lavori di Lisa Ponti segno, disegno e parola si fondono, assumendo nuovi significati, favolistici, onirici e ironici. I disegni e acquerelli, caratterizzati da vitalistici segni agili, veloci e precisi, sono spesso arricchiti da brevi frasi o esclamazioni poetiche e da interventi polimaterici, quali collage derivati da fogli di giornale e fotografie personali, segni e tratti di evidenziatori e pennelli, inserti di cotone e ovatta, sticker: materiali “poveri”, del quotidiano, che si caricano di grande forza evocativa e lirismo.
Oltre ai disegni, l’allestimento, una grande quadreria nell’ammezzato di Triennale, vuole restituire anche il lavoro critico di Lisa Ponti attraverso estratti di testi e contributi pubblicati sulle riviste “Stile” e “Domus”, con le quali l’autrice ha collaborato, letti dall’attrice Ginestra Paladino e diffusi in maniera evocativa nello spazio espositivo. La mostra è resa possibile grazie ai Partner Istituzionali Lavazza Group e Salone del Mobile. Milano.

Lisa Ponti è nata a Milano nel 1922, primogenita dell’architetto e designer Gio Ponti. Per oltre ottant’anni ha vissuto nella casa di via Randaccio, progettata dal padre per la famiglia tra il 1924 e 1926, che ha sempre costituito un fondamentale luogo di incontro per intellettuali, artisti, scrittori e architetti. Nel 1941, non ancora diciannovenne, ha esordito con un articolo dedicato al paesaggio della Dalmazia su “Stile”, rivista edita da Garzanti fondata dal padre nello stesso anno. Sempre nel 1941 viene pubblicato anche il libro Gio Ponti agli amici, una sorta di strenna natalizia in cui alle poesie di Lisa Ponti si accompagnavano disegni di numerosi artisti. Il secondo libro, L’Armadio Magico del 1946, è invece una raccolta di racconti per l’infanzia nati dalle storie inventate per i fratellini minori durante la guerra, quando la famiglia era stata costretta a sfollare in campagna. Durante questi anni, Lisa Ponti ha continuato a scrivere articoli per “Stile”, soffermandosi su una serie di artisti come Gianfilippo Usellini, Felice Casorati, Leoncillo e Scipione, a partire da uno stile lontano dal linguaggio accademico, sempre frutto di una conoscenza diretta. Nel dopoguerra la sua attenzione si è rivolta ad artisti come Lucio Fontana e Fausto Melotti, dapprima ancora sulle pagine di “Stile” e quindi su “Domus”, con cui ha continuato a collaborare fino al 1979 in qualità di redattrice generale e curando in particolare la sezione dedicata all’arte, dove ha dato ampio spazio agli esponenti dell’Arte Povera ma anche a ricerche internazionali che spaziavano dall’arte concettuale alla fotografia e alla performance. Nel 1990 ha inoltre curato l’importante monografia dedicata al padre: Gio Ponti. L’opera. I suoi disegni sono stati esposti per la prima volta nel 1992 presso la Galleria Franco Toselli di Milano. A questa mostra sono seguite altre occasioni espositive alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma (2005), alla Victor Saavedra Gallery di Barcellona (2009), alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto (2011), alla galleria Milano di Carla Pellegrini (2011), alla Galleria Federico Vavassori di Milano (2017) e al MACRO di Roma (2022). Lisa Ponti è morta a Milano nel 2019. 

 Carlo Franza

 

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