Nella collana “I Condottieri” della Graphe.it Edizioni  ecco l’uscita del libro “Aureliano. Riunificatore dell’Impero” di Alberto Magnani (pp. 104, Perugia, aprile 2003); è un saggio del professor Alberto Magnani che presenta la figura di quell’Imperatore austero che ristabilì la potenza romana nel mondo, per usare le parole dello storico romano Flavio Vopisco (IV secolo). Libro esaustivo, chiaro, documentato, che allarga la visione storico non solo su un personaggio come Aureliano ma su un intero periodo storico difficile per l’impero romano, Un libro che trova oggi giusta collocazione nel panorama della storia romana. Encomiabile il lavoro di scrittura e di saggio messo in atto dal Professor Alberto Magnani, un libro che si legge con piacere e con interesse, un libro capitale su un imperatore che si ricorda come riunificatore dell’impero.

Lucio Domizio Aureliano apparteneva a una famiglia di agricoltori. La sua carriera militare venne favorita dall’imperatore Valeriano e si affermò durante l’impero di Gallieno. Era di spirito pronto, d’indole impetuosa e inesorabile, tanto che i compagni d’arme gli rifilarono il nomignolo di “mano al ferro [spada]”. Nel 270 le truppe lo acclamarono Imperatore.

L’Impero sembrava già prossimo  allo sfacelo, perché in esso vi  regnavano disordine, miseria ed epidemie; lo stato era finanziariamente fallito; l’esercito in continua rivolta; i confini, per tutta la distesa dal Reno al Danubio, in preda ai barbari, ovvero  Iutungi, Alamanni, Vandali e Goti; la Gallia e la Britannia ormai s’erano costituite in uno stato, romano di forma, ma autonomo; i territori d’Asia soggetti ai sovrani di Palmira, in particolare a Zenobia, erano legati a Roma in apparenza. Aureliano riuscì nei primi tre anni a rinsaldare la compagine dello stato romano e a salvarlo e poté celebrare un trionfo (274 d. C.) dei più fastosi che Roma abbia veduto e uno dei più meritati, ricevendo il titolo di “restitutor orbis” (riunificatore dell’Impero).

L’opera restauratrice di Aureliano ebbe largo campo anche nella pubblica amministrazione e in particolare nella parte finanziaria. La sicurezza e gli abbellimenti di Roma, il mantenimento e l’igiene della popolazione occuparono molta parte dell’attività di questo imperatore che, inoltre, diede inizio alla costruzione di quelle mura attorno a Roma che ancora oggi portano il suo nome.

La sua opera militare e politica fu compiuta con coscienza romana, volta a rafforzare il potere centrale. I trionfi militari gli conferirono l’autorità necessaria a intraprendere l’opera di restaurazione della disciplina dell’esercito che portò avanti col solito rigore inflessibile, cosa che finì con alienargli il sostegno di alcuni ufficiali che ne decretarono la morte.

Alberto Magnani, nato a Milano, si è laureato in Lettere a indirizzo storico presso l’Università di Pavia. Collaboratore di enti e istituti storici, ha indirizzato la propria ricerca prevalentemente verso il periodo della Tarda Antichità. Ha curato la versione italiana dei testi mediolatini Navigatio Sancti Brendani (1992), Vita Merlini (1994) e Visio Tungdali (1996). È autore delle biografie Teodolinda la Longobarda (1998, in collaborazione con Yolanda Godoy), Serena l’ultima romana (2002), Brunilde regina dei Franchi (2006) e Giulia Domna Imperatrice filosofa (2008).

Carlo Franza

 

 

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