Ogni giorno mi arrivano sul tavolo di lavoro decine e decine di cataloghi d’arte e libri per recensione, ma la selezione vi assicuro è altissima, pochi arrivano in finale, alla lettura completa. E’ la volta di “Milano in metro” (Inventiamo Editore, Milano 2023) della scrittrice e giornalista Barbara di Castri, non nuova alla pubblicazione. Suoi e meravigliosi i testi su Roma e Milano, eppoi Napoli, città italiane scoperte e amate, raccontate a tutti con un linguaggio e una scrittura invidiabili; viaggi dentro, attorno, sotto, e sopra le città, di cui la Di Castri coglie ogni particolare, certo i più interessanti e preziosi aneddoti e storie. Ma la storia di Milano la Di Castri l’ha raccontata in presenza, dentro la città, all’uscita delle stazioni di metrò.   La bellezza e la caratteristica di questo libro è subito chiarita nel titolo, dove la città è scoperta e raccontata tramite le stazioni del metrò. Milano una volta aveva i navigli che non ci sono più perché negli anni Trenta furono sotterrati per far nascere la città del futuro, oggi Milano ha tante linee di metrò, la rossa, la gialla, la verde, la viola, l’azzurra, ecc.  che tagliano la città e la collegano in ogni parte, e le “stazioni del metrò” lasciano leggere la città in lungo e in largo, dal centro alle periferie.

Missori, Duomo, Cadorna, Loreto, Cordusio, Linate, Tricolore, Santa Sofia, Sant’Agostino, San Siro Stadio, Rho Fiera Milano, Porta Venezia, San Babila, Porta Genova, Porta Romana, Piola, Pagano Monumentale, Montenapoleone, Frattini, Gorla, Gelsomini (qui è “il Giambellino ha una sua anima ribelle, fatta di proteste operaie, lunghi cortei e idee rivoluzionarie. Fra questi blocchi di cemento sono nate le Brigate Rosse…”), Centrale (“corre l’anno 1931…la nuova stazione invece, è in stile liberty, monumentale, ha la facciata che biancheggia per oltre 207 metri ed è stata realizzata con la pietra del Carso; il progetto è dell’architetto Ulisse Stacchini”…), Garibaldi  (“ oggi, vicino al quartier generale dell’Unicredit è appena nato  un immenso campo di grano come percorso dedicato  all’agricoltura urbana. L’opera d’arte ambientale è frutto dell’ingegno dell’americana Agnes Denes, che ha riproposto nella nostra città un suo lavoro già creato a New York. Sono cinquantamila metri quadrati che si aprono fra i grattacieli nel centro di Milano e che sfidano lo smog e l’inquinamento per affrontare i temi scottanti del nostro pianeta: la condivisione del cibo e dell’energia, la salvaguardia  dell’ambiente”.                                                                                                                                                                                                                  La collana “Metropoli di carta” oggi racconta Milano con le sue architetture, il suo respiro e la sua vita, la sua anima economica, le leggende e la storia del passato, i luoghi di culto ad iniziare dal Duomo, personaggi -artisti e letterati, imperatori e filantropi-, una capitale italiana, Milano, -la vera capitale d’Italia- (Milan l’è un gran Milan), una delle capitali del mondo più avveniristica e carica di luce e di forza pur nelle nebbie della Padana. “Milano in metrò”, centonovanta pagine del libro che si leggono d’un fiato, sono pagine uniche, sono pagine brillanti, pagine di sorpresa, pagine di racconto, piene di illuminazioni. Un dono prezioso, una lettura instancabile, pagine scelte, parole indimenticabili. Ecco cos’è “Milano in metrò”.

Carlo Franza

 

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