Il giornalismo è nato per raccontare la realtà, e nel riportare i fatti, un bravo giornalista sa che deve attenersi a delle regole e rispondere ad alcuni quesiti fondamentali che rendono l’informazione completa e comprensibile. Tutti i giornalisti devono e dovrebbero attenersi ad un rigido codice deontologico che impone loro alcuni obblighi come il rispetto del segreto professionale e la tutela della dignità delle persone. Il giornalismo si rivolge ad un pubblico ampio e variegato. Per avere successo una notizia – sottolineava il mio mentore Indro Montanelli- deve, dunque, non solo attenersi fedelmente ai fatti, ma dovrebbe essere riportata con uno stile accattivante. Oggi l’informazione giornalistica passa attraverso i mezzi di comunicazione più moderni come il web e i social network. L’informazione, oggi, rischia di divenire pura opinione, soggettiva e non obiettiva, lontana da argomentazioni solide e, quindi, incapace di un giudizio critico. Riflettere sull’uso e l’abuso della parola, nel nostro tempo, così fragile, che punta al sensazionalismo e all’emotività, è di fondamentale importanza. Vi è una deontologia e una responsabilità. Occorre essere formati per poter informare.

Ecco una serie di frasi sul giornalismo che ho scelto e sottopongo ai lettori.

Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il telegiornale in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo influisce (Enzo Biagi).

L’arma del giornalista è la penna o la macchina da scrivere. L’arma del giornalista sotto vetro smerigliato è la bacchetta o la carta geografica (Sergio Saviane).

Se non hai letto il giornale, sei disinformato. Se l’hai letto, sei male informato (Mark Twain).

Incalcolabile è il numero di persone che non hanno mai avuto altra opinione che quella del loro giornale (Gustave Le Bon).

Chiamo giornalismo tutto ciò che domani sarà meno interessante di oggi (André Gide).

Il giornalista è lo storico dell’istante (Albert Camus).

Tutti i giornalisti sono, per via del loro mestiere, degli allarmisti; è il loro modo di rendersi interessanti (Arthur Schopenhauer)

Quello che bisogna dire ai giornalisti giovani è proprio questo: fare il mestiere senza avere nessuna intenzione di uscirne, allora il mestiere è una cosa seria, altrimenti diventa un veicolo, uno strumento per altre cose (Ugo Stille)

Se un giornalista dovesse scrivere solamente le cose alle quali crede, i giornali uscirebbero in bianco (Pitigrilli).

Il giornalista può essere fazioso, il giornalismo non lo è mai (Giovanni Floris).

Ognuno di noi rischia ogni sera di diventare il fatto di cronaca del giorno dopo (Marcel Proust).

Il giornalista deve avere sempre e comunque una religione del dubbio (Ferruccio De Bortoli).

Un giornalista in buone condizioni di salute fisica e mentale non trova mai belli gli articoli di un altro, neppure se è suo figlio. Anzi, specialmente se è suo figlio (Vittorio Zucconi).

Un giornale che è fedele al suo scopo si occupa non solo di come stanno le cose, ma di come dovrebbero essere (Joseph Pulitzer).

La stampa libera può, naturalmente, essere buona o cattiva, ma è certo che senza libertà non potrà essere altro che cattiva (Albert Camus).

Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile (Joseph Pulitzer).

I giornali si dividono essenzialmente in due gruppi: quelli di partito e quelli di parte (Dino Basili-Arriva in Rai nel 1969, dove da redattore acquisisce l’incarico di direttore della divisione stampa e attività promozionali, per poi assumere l’incarico di direttore dell’emittente radiofonica Rai Radio 2.  Dal 1985 al 1992 è stato Consigliere per gli Affari Culturali del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga).

I giornalisti si scusano sempre con noi in privato per quello che hanno scritto contro di noi in pubblico (Oscar Wilde).

Credo nella libertà di espressione, cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potere (Enzo Biagi).

Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa (Leo Longanesi).

Alla luce di questa biblioteca sapienziale della cultura sul giornalismo, ecco i dodici giornalisti “Super” -bravi e bravissimi- del 2023, scelti da una ristretta giuria da me presieduta. Ho inserito nella lista anche Alberto Fassio praticante della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi dell’Università degli Studi di Milano, di cui faccio parte del Comitato di indirizzo.   

 Elia Milani è un giornalista e corrispondente in Medio Oriente per Mediaset.

Ilario Piagnerelli giornalista Rai inviato di guerra in Ucraina

Nicola Porro (Roma, 1969), giornalista, saggista, autore televisivo ed editore italiano, vicedirettore de il Giornale.  Oggi conduce Quarta Repubblica su Rete 4 .

Marcello Foa ha lavorato con diverse testate, dal Corriere del Ticino a Il Giornale. Lavora oggi anche per la Radio e la Televisione.  E’ stato   dal 2018 al 2021 presidente della Rai.  Oggi conduce “Giù la maschera”, il programma radiofonico di Radio 1.

Sonia Sarno Giornalista TG1 Rai (Sonia la ricordo collega a Il Giornale negli anni Ottanta-Novanta)

Fausto Biloslavo Giornalista lavora per Il Giornale e collabora con varie testate come Panorama, TG5, Studio Aperto, Tgcom24, Sky, TG24. Dal 2013   Biloslavo ha partecipato alla fondazione del sito di crowdfunding “Gli Occhi della Guerra” ideato e voluto da Andrea Pontini.  

Giammarco Menga Giornalista televisivo Mediaset

Andrea Scanzi Giornalista Il Fatto quotidiano

Daniele Capezzone Giornalista – Direttore editoriale di Libero

Alberto Fassio Giornalista Praticante presso la Scuola di Giornalismo “Walter Tobagi”, Unimi – Milano

Bruno Vespa Giornalista e conduttore della trasmissione Rai “Porta a Porta”

Giammarco Sicuro Giornalista  e inviato Rai

 

Carlo Franza

 

 

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