Si è appena concluso il Festival del Capo di Leuca nella sua Quarta Edizione, sempre scandito in due parti, vale a dire in due tempi, tra luglio e agosto e tra agosto e settembre. Una Rassegna cameristica internazionale di alto livello capace di coinvolgere -come di fatto è stato-cittadini del posto e turisti in vacanza e di passaggio. Siamo nel Salento e quando si dice Capo di Leuca si intende quella propaggine, quella lingua di terra che si getta nel mare, tra Adriatico e Ionio. I paesi coinvolti e che hanno ospitato l’evento  negli anni sono stati tra i tanti disseminati nel Capo di Leuca, Tiggiano Alessano, Corsano, Marittima, Tricase, Morciano Santa Maria di Leuca, Andrano, Casarano, Matino, Taviano , Taurisano, Castro, Presicce-Acquarica, Gagliano del Capo, Specchia, Barbarano, Diso, Castiglione, Torre Vado, Salve,   La rassegna trova coinvolti soprattutto giovani musicisti che si sono misurati in  concerti di provata e tangibile capacità e competenza. Vi confesso che trovare un giovane musicista come Alessandro Licchetta cui fa capo questo Festival, e ne è anche  il Direttore Artistico, mi ha benevolmente sorpreso in quanto  il giovane trentenne  che è anche avvocato come il padre Fabrizio, ha  avuto soprattutto un nonno, Pietro Licchetta, gran signore,  amico mio e di mia madre Ada Damiani,  e che è stato  un serio politico democristiano, preside di licei e presidente della Provincia di Lecce.

Bene, il Festival del Capo di Leuca ormai in questi giorni concluso nella quarta edizione, si avvia alla prossima stagione cameristica che avrà senza dubbio   eco di sempre più distinto livello. Una musica che incorona non solo i musicisti  che si succederanno nei concerti, ma il territorio che vive così una cultura non comune.  

Ecco l’intervista  che ho voluto fare ad Alessandro  Licchetta (classe 1993) talentuoso giovane musicista  che ne è il Direttore Artistico e anima insieme a un manipolo di giovani  di questo evento internazionale ormai al quarto anno di attività.

1) Come nasce l’idea del Festival?

R. Insieme ad alcuni amici, giovani musicisti, con i quali condivido la passione per la Cultura e per la Musica colta, decidemmo nel 2020 di scommettere sul territorio del Capo di Leuca investendo su di un progetto che favorisse la crescita di una nuova Idea di sviluppo. Ci sembrava evidente che la bellezza dei borghi dell’ultimo lembo di terra salentina potesse e dovesse coniugarsi non solo con le coste meravigliose e con la viva tradizione popolare ma potesse e dovesse porsi un obiettivo più ampio capace di attirare anche per eventi musicali di alto profilo.

In particolare abbiamo ambientato i concerti di musica da camera tra castelli e vecchie torri, immersi nella storia in un mix studiato di concentrazione multiculturale.

Rispondendo pienamente alle nostre aspettative il territorio ha attirato l’attenzione di un pubblico sempre più ampio e di artisti di calibro internazionale che hanno voluto e preteso di essere coinvolti in questo interessante progetto.

Il Festival del Capo di Leuca si è subito dotato di un Comitato Artistico del quale io mi onoro di essere il Direttore e con me musicisti di rilievo quali Lorenzo Baglivo, Cristian Musio e Andrea Sequestro. Insieme abbiamo immaginato un percorso entusiasmante tra i tanti i borghi e le località storiche del Capo di Leuca. Possiamo dire che sin qui la scommessa sembra essere stata vinta dal momento che tra i fruitori del Festival annoveriamo moltissimi turisti interessati al Salento anche o soprattutto grazie a questi eventi.

2) Ci dica del percorso del Festival  dagli inizi ad oggi

R. Mi sento di poter affermare con soddisfazione che il Festival ha manifestato una crescita costante di interesse da parte di pubblico ed Istituzioni destando, al contempo, un vero interesse da parte di artisti di fama internazionale che guardano al Festival come ad uno dei più suggestivi appuntamenti di musica da camera d’Italia.

Inoltre, il Festival ha saputo, nel corso degli anni, evolversi elaborando nuove forme espressive per rispondere adeguatamente alle aspettative del pubblico alla ricerca di eventi e di esecuzioni sempre più performanti. Sotto tale aspetto oggi il Festival costituisce una vera rassegna concertistica di respiro internazionale.

Nel corso degli anni, infatti, vi è stato un progressivo aumento del numero di concerti, delle location coinvolte e della varietà delle proposte artistiche.

Se il festival ha puntato sin da subito sulla qualità delle esecuzioni e sulla scelta di ambientazioni suggestive, possiamo dire che il successo del Festival è legato all’alta qualità artistica dei suoi protagonisti ma anche all’integrazione con il territorio.

Intorno a tutto ciò abbiamo ritenuto interessante sperimentare eventi collaterali che annoverano l’enogastronomia locale, l’organizzazione di masterclass, di incontri culturali e di conferenze.

La stretta sinergia con le istituzioni locali e regionali ha favorito, peraltro, una crescita sostenibile del festival che oggi può contare su un pubblico affezionato e sull’apprezzamento di un sempre maggior numero di artisti internazionali che si propongono per un loro personale coinvolgimento nella manifestazione.

Grazie all’investimento della nostra Associazione Eleusi e al sostegno delle comunità locali, il Festival è riuscito a consolidarsi come appuntamento fisso nell’estate culturale del Salento, caratterizzato da un susseguirsi di eventi imperdibili per gli appassionati di musica e di cultura.

3) Il panorama nazionale e internazionale del Festival

R. Come accennato, la rassegna concertistica si sta imponendo nel panorama nazionale e internazionale della musica da camera grazie alla qualità della sua programmazione e alla capacità di attrarre artisti di fama internazionale.

Nello specifico si sono esibiti musicisti nazionali ed internazionali provenienti da USA, Russia, Germania, Austria, Nuova Zelanda, Romania, Giappone, Francia, San Marino, Svizzera, Grecia, Inghilterra.

Tra questi, dobbiamo indicare artisti del calibro dei violinisti Natasha Korsakova e Manrico Padovani, delle prime parti del Teatro Alla Scala di Milano Emanuele Urso e Andrea Manco, degli oboisti Carlo Romano e Fabien Thouand, dei pianisti Pasquale Iannone, Roberto Corlianò, Vincenzo Maltempo, Leonardo Colafelice, Scipione Sangiovanni, Serena Valluzzi, Luca Ciammarughi, del Duettango, del Duo Dallagnese, del Sirius Accordion Trio.

Costoro hanno apportato prestigio alla manifestazione, polarizzando l’attenzione della stampa e di un pubblico sempre più vasto. Il Festival ha inoltre stretto collaborazioni importanti con enti culturali internazionali come Art // 2020 di Berlino e Kettner Concerts di Londra, confermando il suo ruolo di ponte tra la tradizione musicale nazionale e quella europea.

La partecipazione di artisti internazionali ha reso pertanto il Festival non solo un momento di incontro culturale, ma anche un’occasione per il territorio di aprirsi a nuove influenze artistiche. L’internazionalità del Festival non si limita però agli artisti: anche il pubblico, sempre più eterogeneo, riflette l’interesse crescente verso il Capo di Leuca come meta culturale e turistica. Il Festival è oggi riconosciuto come un evento di riferimento non solo per la musica da camera, ma anche per la sua funzione di valorizzazione del patrimonio culturale pugliese nel mondo.

4) Il rapporto del Festival con le istituzioni del territorio Puglia

R. L’associazione Eleusi ha instaurato un solido e proficuo rapporto con le istituzioni del territorio pugliese, le quali riconoscono al Festival un ruolo di grande rilevanza culturale e turistica. Fin dalla sua prima edizione, il Consiglio Regionale della Puglia e il suo Presidente Avv. Loredana Capone hanno sostenuto l’iniziativa.

Nel corso delle quattro stagioni sin qui realizzate, abbiamo collaborato con diciassette amministrazioni comunali, quali Alessano, Andrano, Casarano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Matino, Morciano di Leuca, Presicce-Acquarica, Salve, Specchia, Taurisano, Taviano, Tiggiano e Tricase.

Questo supporto istituzionale è stato determinante per il successo della rassegna, che ha beneficiato anche del patrocinio della Provincia di Lecce, del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce e della Basilica Santuario De Finibus Terrae.

Il Festival, infatti, non si limita a essere una semplice carrellata di eventi musicali ma rappresenta un’opportunità per rafforzare il legame tra le comunità locali e la propria identità culturale, promuovendo le risorse del territorio attraverso concerti, degustazioni e mostre.

Va precisato che il coinvolgimento delle istituzioni locali va oltre il semplice patrocinio: il Festival, infatti, è diventato un partner strategico per la promozione del turismo culturale e sostenibile. Le amministrazioni comunali riconoscono al Festival del Capo di leuca la funzione principale di veicolo culturale e di felice messaggero per la valorizzazione e la riscoperta dei propri borghi, capace di attirare visitatori non solo durante i concerti, ma anche nella restante parte dell’anno.

Le istituzioni locali, dunque, giocano un ruolo chiave nella crescita e nel consolidamento del Festival, oggi da tutti ritenuto elemento distintivo nel panorama culturale non solo pugliese ma anche nazionale.

5) Un primo bilancio del Festival 2024, appena concluso.

R. La quarta edizione del Festival del Capo di Leuca appena conclusa è stata caratterizzata da una programmazione ricca e variegata, capace di coniugare tradizione e innovazione.

Il Festival, svoltosi dal 20 luglio al 7 settembre, ha proposto 18 concerti dislocati in 11 borghi del Capo di Leuca, luoghi di grande valore storico e artistico come il Castello di Andrano, il Palazzo Gallone di Tricase, il Castello di Acquarica del Capo, il Palazzo Ducale di Presicce, la Torre Capece di Barbarano, l’esterno del Santuario S. Maria De Finibus Terrae di Leuca e numerose chiese e piazze.

Il programma artistico è stato impreziosito dalla presenza di artisti di rilievo, tra i quali possiamo citare Emanuele Urso, Natasha Korsakova, Luca Ciammarughi, Hannah-Elizabeth Teoh, Eloisa Cascio, il Trio Zefìr, il Duo Vergari-Sangiovanni e il Duo Halleck-Hankins.

Quest’anno il Festival ha reso omaggio a tre grandi figure della musica classica, celebrando i 200 anni dell’Ottetto di Schubert, i 100 anni dalla morte di Puccini e i 175 anni dalla morte di Chopin, attraverso esecuzioni particolarmente suggestive. Ogni concerto è stato preceduto da enodegustazioni curate dall’Enoteca Melacotogna di Salve, che ha offerto al pubblico l’opportunità di essere coinvolti in una sorta di connubio tra i sapori veri del Salento e l’ascolto raffinato delle melodie presentate dai vari artisti.

La scelta di unire musica ed enogastronomia, infatti, non è stata casuale ma ha rispecchiato l’obiettivo del Festival di valorizzare le eccellenze del territorio pugliese proponendo un’esperienza culturale e sensoriale completa. Intorno alla musica, peraltro, non sono mancate esposizioni di quadri e altre iniziative collaterali, pensate per offrire al pubblico presente la possibilità di vivere pienamente la cultura del Capo di Leuca.

6) Lo scenario del Festival del Capo di Leuca per il 2025

R. Per la prossima stagione la nostra associazione Eleusi intende sviluppare il Festival del Capo di Leuca ponendosi obiettivi sempre più alti, volendo puntare ad una collocazione sempre più internazionale della rassegna concertistica.

L’obiettivo per il 2025 pertanto è quello di ampliare il numero di borghi coinvolti, estendendo il Festival a nuovi comuni del Salento, e di aumentare ancora il numero e la qualità dei concerti e degli artisti coinvolti, offrendo al pubblico una programmazione ancora più ricca ed intrigante.

Cercheremo di stringere collaborazioni con altri artisti e istituzioni internazionali, rafforzando la presenza di musicisti provenienti da altri continenti senza trascurare le belle realtà artistiche del nostro Paese.

L’’idea centrale per il prossimo anno è quella di introdurre nuove forme artistiche, come spettacoli multidisciplinari che combinino musica, danza e teatro, per offrire al pubblico un’esperienza ancora più immersiva. Si lavorerà, poi, al consolidamento di rapporti e legami con le eccellenze enogastronomiche del territorio, includendo nuovi partner.

Il Festival continuerà a essere un volano per il turismo culturale e musicale. Non ci adageremo sugli allori ma cercheremo di risvegliare nuovi interessi ed ammiccare a nuove prospettive, pronti come sempre a sorprendere e a sviluppare un turismo nuovo, connubio ideale tra Storia, Cultura e Arte dell’ultima parte della vecchia Terra d’Otranto.

A questo punto, dopo il nutrito bagaglio di notizie che ci offrono un campo largo di conoscenze sull’evento e un ventaglio di biografie su musicisti italiani e stranieri, compreso i diversi scenari musicali proposti e realizzati, ecco che queste giovani eccellenze capaci di legare passato e presente fanno sperare un futuro ricco di nuovi fuochi musicali, innovativi, competitivi, internazionali, con musiche  e maestria  strumentale capaci  di sorprendere  tutti.  Questi giovani a partire da Alessandro Licchetta, primus inter pares,  intendono  storicizzare la cultura musicale  mondiale qui nel  Salento e nel Capo di Leuca, luogo di miti, caput mundi; essi intendono con la musica raccontare  e lasciar vivere queste terre antiche “de finibus terrae”, unitamente al  suo mare, alla sua bellezza, al suo mistero, ai suoi tesori, alla sua forza.

Carlo Franza

 

 

 

 

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