“Tutto si muove e ondeggia…”.  E noi siamo qui con quel tutto. Partendo dagli scritti di Lucrezio sulle leggi della natura e sulla natura delle cose, sappiamo che il moto è principio che caratterizza ogni tipo di materia, da quella  relativa allo spazio  cosmico   a quello dell’animo umano.

In uno spazio al Plus Florence di Firenze ove alberga già il progetto “Scenari”, è ospitata la mostra “SPAZIO FORME E COLORI” con le installazioni delle artiste PATRIZIA QUADRELLI e MARISA SETTEMBRINI. L’esposizione da me curata è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un’arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un’arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.

Ecco quanto scrivo a proposito  dell’installazione fiorentina delle artiste Settembrini e Quadrelli:  “Continua il lavoro installativo delle artiste Patrizia Quadrelli e Marisa Settembrini, che avviene per cicli e affonda e ruota attorno alle geometrie del mondo, uno scandaglio che oggi afferra e mostra la simbologia della pioggia, innestando così il loro discorso creativo   sui grandi temi ambientali capaci di sconvolgere i paesaggi del mondo.  Sono ancora chiare le “novelle frammentazioni”, tracce innervate nelle propaggini dello spazialismo di Lucio Fontana e ancor più sulle disseminazioni di Pino Pinelli. Forme geometriche, costruzioni, accumulazioni, estensioni, inserzioni, un linguaggio analitico eppure complesso che osserviamo nel nostro quotidiano. Mi sovvengono due affermazioni di Giovanni Keplero (XVII sec.)  che dicono: “Dove vi è natura, lì vi è geometria”, e ancora “La geometria è l’archetipo della bellezza del mondo”. Affermazioni chiare ed esplicite. Come sintomatica è l’affermazione di Paul Klee: “Tutta l’arte è un ricordo all’origine, è nell’oscurità, i suoi frammenti vivono sempre nell’artista.”. Le forme messe in atto dalla Quadrelli e dalla Settembrini paiono pioggia in caduta, ma anche linguaggio memoriale di casa, guscio e nido, l’arte resa sì spaziale, ma queste forme paiono perdere la loro corporeità e cercare di coprire l’infinito, così si è un passo fuori dalla geometria e un passo dentro la poesia. Come chiara appare nel suo complesso installativo la scenografia del mondo, il tema dell’immensità, la réverie di infinito, lo spettacolo grandioso che si impadronisce del mondo circostante, in un universo in cui i dettagli si cancellano, il tempo non esiste e lo spazio si estende senza limite. Tuttavia, l’immensità non è solo un’idea generale formata in contemplazione di uno spettacolo grandioso, ma ha anche una risonanza intima, è, appunto, una rêverie. Uno spettacolo, riconducibile alla categoria dell’immensità, può avere risonanze diverse. Questo intenso lavoro poetico è un continuo uscire dalle metafore fossilizzate, è scoprire sensi ulteriori, le altre prospettive, è l’espressione poetica che ha il compito di riaprire, tener vive tutte le altre possibilità di lettura del mondo, quelle risonanze intime che sono in ognuno di noi”.

Patrizia Quadrelli è nata a Saronno nel 1958, dove vive e lavora. Diplomatasi al Liceo Artistico, ha poi frequentato il Dipartimento di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha sempre avuto una forte curiosità per i fenomeni dell’arte moderna e contemporanea. La sua naturale inclinazione e l’attitudine al fare artistico e l’incontro nel 2015 con l’artista Marisa Settembrini ha fatto maturare il lei il desiderio di intraprendere un percorso artistico di studio, ricerca e sperimentazione. Il fascino del vetro e dei materiali e la simbologia delle forme sono stati gli elementi della sua iniziale ricerca, per giungere all’attuale lavoro più informale e segnico. Nel 2017 è invitata dal Prof. Carlo Franza con una mostra personale al Plus Berlin di Berlino, e nel 2018, con una personale, al Plus Florence di Firenze e alla Rassegna “Cielo e terra. Omaggio a Girolamo Comi” nel cinquantesimo della morte, a Palazzo Comi, Lucugnano (Tricase). Nel 2018 e nel 2019 ha partecipato alle mostre “Transiti Contemporanei” e “La misura del respiro”, a Milano nella sede di Artestudio 26, ambedue curate dallo Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza. Sempre nel 2019 tiene una mostra personale dal titolo “I colori del sogno” al Plus Florence di Firenze. Nel maggio 2021 è sempre l’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza ad invitarla a tenere una mostra personale dal titolo “Della poesia per frammenti” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”, e nel settembre è presente alla mostra “Autoritratti e Ritratti” – Casa Museo Sartori – Castel d’Ario (MN). Tra il 2021 e il 2022 tiene una mostra personale dal titolo “Fra sogno e realtà” a Milano nello Spazio Contro Corrente nel Progetto Nuova Balconata Milanese–Due, presentata dal Prof. Carlo Franza. Nel 2022 è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte a Venezia, e nel Progetto installativo “Nuove Frammentazioni” al Plus Florence di Firenze. Nello stesso anno, a settembre, è presente alla rassegna “Artisti per Nuvolari” – Casa Museo Sartori – Castel d’Ario (MN). Nel 2023 è presente con grande mostra personale “L’imperfezione e l’infinito” al progetto “Mondi” del Prof. Carlo Franza, al Circolo degli Esteri-Roma. Vanno segnalati anche l’assegnazione nel 2021 del Premio della Giuria al Premium International Florence Seven Stars – nel 2022 del Premio della Critica al Premio delle Arti Premio della Cultura.

 

 Marisa Settembrini è nata nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, è stata Titolare della Cattedra di Pittura al Liceo di Brera. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali in Italia (Roma, Firenze, Venezia, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio, Mantova, Recanati, Matera, Genova, Napoli, ecc.) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf, Praga, Londra, Parigi, ecc.), e le partecipazioni a importanti rassegne. Presente in vari Musei stranieri e italiani. Ha vinto il Premio Lyceum per la grafica nel 1984, per la pittura nel 1994 il Premio Cortina, nel 1995 il Premio Saint Vincent, nel 1996 il Premio Bormio e il Premio Milano, il Premio Turris Magna- Città di Tricase, il Premio delle Arti- Premio della Cultura nel 2000 e nel 2003, il Premium International Florence Seven Stars-Grand Prix Absolute nel 2017, nel 2018 il Premio Artecom per la Cultura a Roma alla Biblioteca Vallicelliana e insignita dell’onorificenza di Ambasciatrice dell’Arte a Firenze. Nel 2011viene invitata a partecipare alla 54ma Edizione della Biennale di Venezia. Nel 2019, promossa dalla Regione Marche-Assessorato alla Cultura e dal Comune di Recanati-Assessorato alla Cultura tiene una personale dedicata al poeta Leopardi per la ricorrenza dei 200 anni dell’Infinito; e poi a Matera capitale della Cultura 2019. Nel 2021 tiene una personale a Roma per il Ventennale della Collezione Farnesina, promossa dal Circolo Esteri del Ministero degli Esteri. Nel 2022 è invitata in un Progetto/Biennale di Venezia 2022. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Giulio Carlo Argan a Luigi Carluccio, da Antonio Del Guercio a Enzo Fabiani, da Ferguson a Carlo Franza, da Virgilio Guzzi a Domenico Montalto, da Elisabetta Muritti a Nello Ponente, da Franco Russoli a Roberto Sanesi, da Walter Schonenberg a Marco Valsecchi, e ancora Fulvio Papi.

Carlo Franza

 

 

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