Nell’anno del centoquarantesimo anniversario dalla nascita di Gerardo Dottori, esponente di primo piano del movimento futurista, i Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria propongono, dal 13 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025, alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, un omaggio all’artista per illustrarne il percorso artistico, attraverso opere scelte e poco note al grande pubblico, a cura degli Archivi Dottori nelle persone di Massimo Duranti, Andrea Baffoni, Francesca Duranti e con la collaborazione di Beatrice Falcione.

Nella sala trentanove, nella quale attualmente si conclude con un’apertura sul Novecento storicizzato il percorso permanente della Galleria Nazionale dell’Umbria, in occasione della XX Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiana, la GNU vuole dare avvio a una serie di approfondimenti dedicati ai movimenti e agli artisti che hanno segnato il “secolo breve”. Primo protagonista di questa nuova iniziativa è Gerardo Dottori, una delle personalità che nella prima metà del secolo ha dominato la scena artistica dell’Umbria.

Attraverso opere raramente esposte, per lo più provenienti da collezioni private italiane, la mostra perugina ripercorre tutti i linguaggi affrontati dall’artista nel corso del suo itinerario espressivo: dal divisionismo-pointillisme, della prima decade del ‘900, al dinamismo del mezzo meccanico dei primi anni Dieci, dalle sensazioni visive-uditive della metà dei Dieci fino agli sviluppi aeropittorici dell’inizio dei Venti, per arrivare ai primi Quaranta, pochi anni prima della fine storica del movimento marinettiano con la morte nel 1944 del suo fondatore.

Tra le opere esposte si evidenzia Visione, del 1906, opera rinvenuta a Milano nei primi anni Sessanta, l’unica firmata con il monogramma delle iniziali dell’artista. Realizzata durante il soggiorno di Dottori nel capoluogo lombardo, rivela l’influenza della pittura divisionista di artisti come Giovanni Segantini e Gaetano Previati, particolarmente evidente nella tecnica a pennellate filamentose. Legata agli esordi futuristi dell’artista si presenta Motociclista, del 1914, che declina il tema del dinamismo dei veicoli a motore, suggestionato dal fascino per la velocità: ne deriva un effetto in cui il motociclista sembra essere avvolto dal paesaggio. L’opera fu esposta presso la Casa d’Arte Bragaglia e donata con dedica a Marinetti.
Degli esordi dell’Aeropittura, non più esposta da decenni, è Primavera umbra, del 1923, dove la visione dall’alto del lago Trasimeno, con le colline umbre a fare da sfondo, posiziona idealmente l’osservatore al centro della scena, estendendo la percezione dello spazio e conferendo al quadro una qualità lirica. Analogo dipinto era presente alla Biennale di Venezia del 1924 alla quale Dottori, primo dei futuristi, fu ammesso a concorso. L’esposizione intende proporre al pubblico un’approfondita conoscenza dell’artista, valorizzata anche dal suggerimento di un itinerario “dottoriano” nel territorio umbro, che si snoda attraverso i luoghi che conservano le opere dell’artista, dal Museo civico di Palazzo della Penna a Perugia fino a Tuoro sul Trasimeno. La mostra sarà arricchita da un apparato didattico, che illustrerà le motivazioni scientifiche alla base del progetto espositivo, la biografia dell’artista, il legame con il territorio e da un piccolo catalogo, per i tipi di Silvana Editoriale. A corredo si svolgeranno appuntamenti (conferenze, proiezioni, visite guidate) volti ad approfondire ulteriormente la conoscenza di Gerardo Dottori e per svelarne aspetti inediti o poco conosciuti.

Dottori (Perugia, 1884-1977) è stato esponente di primo piano del Futurismo fin dal 1912 e protagonista dell’Aeropittura, che si sviluppò nel Movimento marinettiano dalla metà degli anni Venti del Novecento in poi, ufficializzata nel 1931 con un manifesto dove compare la sua firma. In realtà, il pittore perugino è da annoverare fra i “futuristi di transito” dalla prima alla successiva stagione insieme a Enrico Prampolini e Fortunato Depero, avendo realizzato opere di dinamismo meccanico e della natura già dal 1912-1913-1914.  Nel 1914 organizzò a Perugia una memorabile Serata Futurista con Marinetti e altri protagonisti della prima stagione eroica del Movimento. La Prima Guerra Mondiale interruppe le attività del Movimento, ma anche Dottori, al fronte, scrisse numerose “Parole in libertà” e disegnò con mezzi di fortuna sensazioni visive e uditive. Tornato dalla guerra, esordì a Roma da Bragaglia presentato da Marinetti e da allora partecipò appieno all’attività del gruppo. Attivo a Roma dal 1926 al 1939, quando tornò a Perugia chiamato alla cattedra di Pittura dell’Accademia di Belle Arti e poi alla sua direzione, nella Capitale divenne di fatto il portavoce di Marinetti, scrivendo costantemente su quotidiani e riviste. Presente a dodici Biennali di Venezia, a tutte le Quadriennali di Roma prima del 1950 e alle principali esposizioni in Italia e all’estero alle quali furono presenti i futuristi, emarginato come tutti i marinettiani con la caduta del regime, nel quale fu coinvolto senza manifestare alcun fanatismo anzi, vicino a Marinetti nello sventare l’operazione “arte degenerata” nazista anche in Italia, continuò in silenzio a dipingere, fino a quando fu riscoperto, alla fine degli anni Sessanta, da critici come Guido Ballo, Enrico Crispolti, Maurizio Calvesi e Carlo Franza. Scomparso nel 1977 alla veneranda età di novantatré anni, da allora sono state organizzate mostre antologiche e presenze di sue opere nelle più importanti rassegne storiche in Italia e all’estero, come Italian Futurism 1909-1944 Reconstructing the universe al Guggenheim di New York nel 2014. Nella metropoli americana si era tenuta una sua antologica alla New York University nel 1998, a Londra un’antologica nel 2014 alla Estorick Collection of Modern Italia Art. A Perugia, nel Museo Civico, è stata allestita nel 2004 la Raccolta di opere di Gerardo Dottori con i dipinti da lui donati al Comune nel 1957 e altri provenienti da altre istituzioni pubbliche e da privati. Del 2006 è la istituzione degli Archivi Dottori e nello stesso anno è uscito il Catalogo generale ragionato delle opere dell’artista per i tipi di EFFE Fabrizio Fabbri Editore.

Carlo Franza

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