Sappiamo quanto interesse da cinque lustri ad oggi la storia del movimento ambientalista e soprattutto le relazioni tra artisti ed ecologia hanno contaminato l’arte e anche una gerarchia di saperi  che,politici,amministratori, intellettuali e teorici della cultura,vivono su problemi e istanze relative alla sfera pubblica, dando rilievo storico e sociale alle scienze della terra e all’uomo. Da ciò parte l’interesse e la contaminazione-installazione messa in atto dal trio Pompeo Forgione, Marcello Mazzella, Marina Nova, i primi due artisti di chiara fama del Liceo Artistico di Brera a Milano,la terza biologa, i quali  si sono adoperati a vivere in ambito artistico il tema dell’acqua tra arte e scienza. Con loro le tre sfere,economia,società ed ecologia sono pensate come   un insieme integrato. Tutto parte dal bene acqua, da quella lode francescana che focalizza questo bene prezioso. Acqua, osservata dagli artisti nei luoghi in cui vivono,in quell’intreccio di mutazioni urbanistiche, demografiche e sociali. E’ il loro un possibile racconto in tema di arte ambientale,  che si sviluppa a partire dalla constatazione di una severa e progressiva perdita per interventi invasivi ,tema già forte della “land art” e  che ha interessato artisti come Robert Smitthson, Michael Heizer,Walter De Maria,Chris Burden,Robert Long e Hamish Fulton.  C’ è anche nella triangolarità artistica dei nostri italiani una sommessa nostalgia dei mondi rurali. Si definiscono gli usi della natura e si costituiscono le specificità di un luogo. Osservando la loro grande installazione  ho avuto un logico rimando a quel “Tropical Nature”di Marc Dion , perchè anche   la loro è  una ricerca sul campo, in quanto si lasciano leggere artisti, scienziati ed  esploratori. L’acutezza del lavoro occasionato con immagini, foto, disegni colorati, video, oggetti vari,sculture e luci ,tutto argomenta biologia e entertainment, ricerca e consumo, etnografia e istituzione scientifica,che lasciano intendere come questo progetto è di una tale intensità  da riconoscersi in citazioni  sul paesaggio che parte dalla grande tradizione della pittura romantica di Caspar David Friedrich fino alle recenti installazioni  ambientali come ad esempio è da intendersi  “Il Ponte di Pino Pascali”(1968). La specificità del progetto, inoltre sta nella trasparenza dell’artificio e nella congiunzione del fascino estetico e della difficoltà progettuale,ma anche di effetti di natura e impiego di tecnologia.Mirabile,quindi, questa stazione ecologista che vive la nozione ampia e integrata di ambiente, educata dalla meraviglia destata ad arte  con lo spettacolo accuratamente costruito.Joseph Beuys  e Maria Thereza Alvez hanno contribuito alla nascita di Partiti verdi rispettivamente in Germania e in Brasile e negli Stati Uniti  le relazioni tra movimento Earthworks  e ambientalismo hanno lasciato segni reagenti nella ricreazione del panorama e nel contrasto inaridimento/fecondità,grazia/desolazione. E se ancora molte  persone hanno un’idea sentimentale della natura  e credono che in natura tutto sia armonioso e benevolo, ebbene questo progetto-installazione di Pompeo Forgione, Marcello Mazzella e Marina Nova  ne svela il caustico straniamento, la rovinosa pratica ,il nesso arte/vita.

Carlo Franza

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