L’eccellenza della fotografia, scatti d’autore capaci di sorprendere tutti, immagini costruite dove il corpo diventa l’oggetto del desiderio, polaroid che illuminano come un “teatrino di mezzanotte” la villa in collina a Torino abitata da Carlo Mollino(1905- 1973),uno dei più geniali architetti del nostro secolo, ma anche designer, ingegnere, pilota di aeroplani e auto da corsa, scrittore e fotografo. Personaggio unico, figlio di un’epoca di scoperte e della Torino bene, che nei primi anni Sessanta in Svizzera, dove teneva il suo aereo, acquistò una polaroid dando inizio a quella formidabile avventura, più che hobby, in cui mise in piedi una enciclopedia dell’erotismo per immagini, cui lavorò fino alla morte. La sua attività fotografica dagli anni Sessanta in poi, pur presente su altri versanti fin dagli anni Trenta, ha trovato sostanziale magia, perchè con centinaia di polaroid ritrasse  donne di tutte le classi, dalle signore bene a sconosciute incontrate per caso, a prostitute. Il set era l’appartamento-studio, dove lui non viveva, ma che ancora oggi racconta molto di lui, esattamente  in  via Giovanni Francesco Napione al 2 a Torino, dove tutto rimandava al passato con tende di velluto, veneziane abbassate, separè orientali, poltrone di raso, migliaia di oggetti (conchiglie e farfalle dall’evocazione erotica), sculture di gesso che lui amava, i mobili e le tracce animalier (muri maculati e cavalli di gesso). Qui, da questa dimora  dove giravano corpi in carne e ossa, messi ad hoc come oggetti di un set borghese e decadente, vestiti e non, preziosi, vellutati, passionali, stregati, sadomaso, goffi o verginali, e che hanno dato sostanza alle ossessioni di Mollino che li immortalò con scatti da erotismo soffuso, provengono le polaroid esposte in mostra alla galleria Kaufmann Repetto di Milano. Sono solo una minima parte,un campionario sensibile e raffinato, di questa produzione segreta(oltre un migliaia, poi apparse dopo la sua morte),di quest’attività nota solo a pochi amici intimi  a cui spediva queste immagini come auguri di buone feste. Sono preziosi originali, spesso unici, quasi tutti ritratti ambientati, interni. E noi ci scandalizziamo se politici e non organizzano feste orgiastiche, cui poi la stampa si accanisce fino a sollevare polveroni inesistenti. Eccole le polaroid di Mollino dove non c’ è solo la bellezza ma una serie di bellezze erotiche, dove desiderio e passione si confrontano con l’uomo. Anche questo è arte e di che livello!  Immagini che Mollino stesso stampava, ritagliava, componeva e ritoccava  per renderci il suo personale mondo ricreato. E’ in questa dimora torinese che Mollino di giorno disegnava oggetti con curve femminili e di notte coltivava desideri  immortalando corpi con immagini dove la luce rincorreva tacchi, pochi abiti che  coprivano  corpi appena svelati, chiome e pose sorprendenti. Una vita di emozioni intense, percepibili ancora oggi in quel  mondo fotografico dove l’architetto famoso ha dato avvio nella sua camera oscura per continuare nella visione delle immagini e nell’ascolto e lettura di alcuni passaggi degli suoi scritti sulla fotografia che nel tempo si sono rivelati  illuminanti, studiati anche da critici e storici dell’arte, come il testo “Il Messaggio dalla Camera Oscura” pubblicato nel 1949 e oggi introvabile, nel quale Mollino traccia la storia della fotografia e il suo personale punto di vista critico illustrato  con 323 fotografie. Un vero e proprio testo di storia ed estetica della fotografia. Chi l’avrebbe mai detto che Carlo Mollino avesse  potuto osare tanto, specie in un’epoca in cui il maschilismo in Italia  era sogno dominante. Eppure questo designer d’eccellenza ha disegnato anche una serie limitate di oggetti d’arredamento e nella sua città, Torino, ha firmato la Società Ippica Torinese e il Teatro Regio, suo capolavoro. Una vita da intellettuale ad ampio raggio  cui si aggiunge anche la fotografia, i suoi mobili sono esposti nelle collezioni dei più importanti musei d’arte decorativa nel mondo; recentemente una poltrona progettata negli anni ’40 è stata venduta da Sotheby’s per circa 200.000 Euro; non solo, ma nel 2012 un tavolo è andato all’incanto da Christie’s  per 3,8 milioni di dollari. Eccolo chi è Carlo Mollino, un campione assoluto del fare italiano, che divise la vita tra una cattedra al Politecnico,  una progettualità forte e singolare ancora oggi presente sul mercato e la fotografia che amò come fosse una donna.

 Carlo Franza


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