Sol-LeWitt.-Between-the-lines.-Exhibition-view-at-Fondazione-Carriero-Milano-2017--630x420La Fondazione Carriero  di Milano (Via Cino del Duca 4)  presenta l’americano Sol LeWitt. Ha per titolo “Between the Lines”, una mostra a cura di Francesco Stocchi curatore alla Fondazione Carriero e al Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e Rem Koolhaas certo  il più potente e intellettuale degli arSol-LeWitt.-Between-the-lines.-Exhibition-view-at-Fondazione-Carriero-Milano-2017-1-12-280x420chitetti mondiali, organizzata in stretta collaborazione con l’Estate of Sol LeWitt.  Nel decennale della scomparsa di Sol LeWitt (Hartford, 1928 – New York, 2007), “Between the Lines” Sol-LeWitt.-Between-the-lines.-Exhibition-view-at-Fondazione-Carriero-Milano-2017-1-2-630x420intende offrire un punto di vista nuovo sulla pratica dell’artista statunitense, esplorandone i confini – nel rispetto di quelle norme e di quei principi alla base del suo pensiero – e isolando i momenti fondanti del suo metodo di indagine e dei processi che ne derivano. Attraverso un nutrito corpus di opere che ripercorrono l’intero arco della sua carriera – da 7 celeberrimi Wall Drawings  a 15 sculture e le unnamed-26-730x490fotografie di Autobiography, disposte nelle piccole e grandi stanze e su tre piani del Sol-LeWitt.-Between-the-lines.-Exhibition-view-at-Fondazione-Carriero-Milano-2017-1-7-630x420quattrocentesco Palazzo Parravicini  –  e partendo dalla peculiarità degli spazi della Fondazione, il progetto espositivo esplora la relazione del lavoro di LeWitt con l’architettura. “Between the Lines” si basa su una chiave di lettura forte e innovativa, tesa innanzitutto a riformulare l’idea che sia l’opera a doversi adattare all’architettura, fino ad arrivare a sovvertire il concetto stesso di site- specific.Sol-LeWitt.-Between-the-lines.-Exhibition-view-at-Fondazione-Carriero-Milano-2017-1-4-280x420 Il percorso comincia dal Wall Drawing #263, eseguito per la prima volta al MoMA nel 1975, manifesto della griglia con diagramma X9A3954-768x1152riassuntivo, messo a confronto due stanze più in là con il Wall Drawing #1267: Scribbles, una parete ricurva ricoperta di segni minutissimi e ondulati, gestuali, eseguito per la prima volta a Napoli nel 2007 nella Fondazione Morra Greco. Al  primo piano  troviamo  una stanza con le strutture modulari bianche degli anni Sessanta e Settanta, una stanza con le sculture dei primi anni Sessanta focalizzate sul rapporto tra scultura e piedistallo, ed anche  un grande stanzone con doppio wall drawing in dialogo, quello sulla parete e quello sulle superfici di un enorme scultura poligonale, a loro volta trattate da pareti.  C’è da stupirsi  per le quattro stanzette-loculo per sculture, ognuna delle quali sviluppa  un rapporto spaziale specifico con un’opera o struttura, e in un caso con una coppia impegnativa, ovvero sia  Geometric Figure #9 (+) -una croce bianca a parete-  che  Structure with Standing Figure, una sorte di un monolite nero con all’interno un nudo di fronte e di tergo. Nell’ultima grandiosa sala ecco  uno spettacolare wall drawing su specchio a pennarello, che inquadra il riflesso degli affreschi della sala e dell’ultima struttura stalagmitica, 8x8x1, speculare a quella del piano terra. Con la collaborazione dell’architetto Rem Koolhaas – per la prima volta nella veste di curatore – in dialogo con il curatore Francesco Stocchi, “Between the Lines” affronta ampi aspetti dell’opera di LeWitt, con l’obiettivo ambizioso di superare quella frattura che tradizionalmente separa l’architettura dalla storia dell’arte e che caratterizza l’intera pratica dell’artista, rivolta più al processo che al prodotto finale, e scevra di qualsiasi giudizio estetico o idealista.

Carlo Franza

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