In occasione dei 150 anni della nascita di Gabriele D’Annunzio, che durante  la sua vita trascorse dei periodi di tempo a San Vito Chetino, il Comune organizza, per l’estate Sanvitese, una serie di mostre ed eventi per tenere  viva la memoria del grande scrittore. Sull’incantevole costa dei “Trabocchi” che d’Annunzio definì la mia Mecca dove creò opere come “Il trionfo della morte”,  s’è aperta  una mostra di Fernando De Filippi dal titolo “ L’epifania del fuoco”. Dieci opere che si ispirano all’immagine del  fuoco come desiderio intenso che libera le energie latenti e permette il raggiungimento dei propri sogni, il desiderio intenso e  la gioia proiettarsi  verso nuove esperienze per superare i propri limiti. Nelle pagine dell’Epifania del fuoco” D’annunzio rappresenta simbolicamente i poli, fuoco e acqua, luce e ombra, pieni e vuoti, come alternative metafore di vita e morte. Il Fuoco, quindi, come rappresentazione simbolica del  cuore, della coscienza e della volontà. La prerogativa principale del fuoco consiste nella sua capacità di trasformare il ponderabile in imponderabile, il materiale in immateriale, quindi è l’elemento più adatto a fungere da mediatore fra spirito e materia, fra cielo e terra. Il Fuoco tra i quattro  elementi  rappresenta per eccellenza il concetto di trasformazione, il cambiamento di stato, non solo dal punto di vista di fenomeni fisici e fisiologici, ma anche dal punto di vista emotivo. In sostanza, il Fuoco è l’elemento che, mediante la sua energie, il suo perenne movimento, rende possibile ogni trasformazione, ogni cambiamento di stato e di forma. La mostra è stata  allestita nel suggestivo spazio-balcone del Palazzo Comunale, dove la visione del mare con i suoi colori rarefatti e unici, fanno  da cornice ad un mondo naturale e ancora incontaminato. L’allestimento presenta tre sezioni: L’Epifania del Fuoco – 4 elementi cm. 280X100; Geometria del Fuoco – 3 elementi cm.210×100; La croce della materia – 3 elementi cm.210×100. Mostra, dunque, di grande eccellenza per la finalità culturale cui si rapporta, elemento questo  da tenere in gran conto per una amministrazione comunale che mira a fornire ai visitatori estivi la storia viva della sua terra.

Fernando De Filippi (Lecce 1940) salentino, ma attivo a Milano.  Pittore, Scultore e scenografo, esordisce giovanissimo (1958) ottenendo riconoscimenti e partecipando attivamente al dibattito nato sulla crisi dell’informale e rivolto al rinnovamento delle nozioni visive. Il suo percorso artistico attraversa tutti i  media, dalla pittura, alla foto, al film, al video, alla performance, sino alla installazione ed alla scultura monumentale, oggetto dell’ultima fase della sua ricerca. Tutto il lavoro è però attraversato da una coerente linea di ricerca, che poggia su un pensiero pensato ed antinaturalistico, su una traccia di dechirichana memoria, che tende al recupero di una linea italiana all’interno di una nuova metafisica. Dopo una pittura critica, rivolta alquotidiano, osservato attraverso il filtro della memoria, De Filippi  ha incontrato nelle ultime stagioni creative, prima  i silenzi enigmatici delle onde giunte a morire sui lidi di un Mediterraneo abbandonato dagli dei, poi gli enigmi delle città improbabili, dei templi simulati, e delle costellazioni simboliche. La sua prima mostra personale la tiene a a Lecce nel 1959, seguono poi oltre cento personali in Italia ed all’estero ( New York, San Francisco, Varsavia, Belgrado, Parigi, Bruxelles, Ginevra, Lisbona, Vancouver,  Malta);  E’ presente a 5 edizioni  della Biennale di Venezia (1970/1972/1976 con una Sala/1978/1980 Progetti Speciali), alla IX, X, XI, XII Quadriennale Nazionale di Roma , alla Triennale di Milano nel 1981.Partecipa inoltre ad Arte in Italia dal 1960/1975, Gall.d’arte Moderna Torino; Arte Italiana, Haward Gallery, Londra; Le Linee della ricerca artistica in Italia, Palazzo delle Esposizioni, Roma;  Aspetti della Pittura Italiana dal dopoguerra ai nostri giorni, Museo d’arte moderna San Paolo e Rio; Pittura a Milano dal  1945 al 1990. Nel 1998  tiene una importante personale a Milano nella prestigiosa sede di Palazzo Reale.

Carlo Franza

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