Il collega Storico dell’Arte Richard Parkinsons ,curatore della sezione egizia al British Museum di Londra, ha pensato di firmare e pubblicare una guida–vera eccellenza nel campo degli storici dell’arte-  all’arte gay, dal titolo  “A Little Gay History”, o meglio una guida alle opere d’arte ispirate all’omosessualità esposte al British Museum e si incontrano così papiri mesopotamici, monete e sculture greche e romane, incisioni giapponesi e perfino opere di artisti contemporanei. Il volume è già in vendita  nella libreria del museo. L’idea a Richard Parkinson è stata sollecitata dall’interesse che i visitatori hanno avuto per una mostra su Adriano imperatore romano e della sua passione per gli uomini. Tant’è che sulla copertina del volume c’è sia Adriano che il suo giovane amante Antinoo. Adriano è stato imperatore romano colto, raffinato,
ellenista, che pianse “come una femmina” alla morte del suo giovane amante. E nell’arte il forte legame che legò l’imperatore romano al giovane di Bitinia Antinoo è raccontato da oltre 50 opere tra sculture, rilievi, gemme e monete. Dice Parkinsons: “Nell’antichità solo in poche circostanze il desiderio omosessuale ha lasciato tracce nelle opere che sono pervenute a noi”. Tra le opere catalogate nel volume il pezzo forte della collezione, sia a tema fortemente gay che di significativo valore economico, è la “Warren cup” ovvero una coppa romana d’argento in cui sono raffigurati adulti mentre hanno rapporti omo con efebi, opera acquistata
nel 1999 dalla British Museum  per due milioni di sterline. Si notano anche un bellissimo vaso greco con giochi saffici dedicato alla poetessa greca Saffo e una lampada turca  in terracotta dove è esemplato l’amore fra donne nell’harem; una volta –dice Parkinsons- la cultura era più tollerante,  specie quella orientale. Arte gay senza tabù quella rappresentata nell’elegante catalogo, con opere dove l’omosessualità  è fortemente esplicita, come nelle scatole lignee provenienti dal  Giappone
e arazzi indiani dove uomini si accarezzano affettuosamente.
Il catalogo
è un testo scientifico, storico ed estetico di forte impatto, raffinato proprio per la scelta di opere  ormai di proprietà del museo londinese e vera punta di lettura innovativa proprio per l’argomento scottante che vi è trattato.

Carlo Franza

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