Show di Lo-Renzo il Magnifico in visita ufficiale alla Scuola Salvatore Raiti di Siracusa. Uno show nordcoreano. E per la scuola cui va l’attenzione del presidente del Consiglio Renzi, a Milano da lunedì’ 10 marzo vanno a dirigere licei e istituti superiori milanesi, le cui dirigenze sono vacanti da qualche anno, professori che in un concorso sviluppato in due tornate (con buste trasparenti) ha visto, a distanza di qualche mese, i promossi della prima tornata bocciati nella seconda e i bocciati della prima tornata successivamente promossi. Ecco la scuola renziana.
Matteo Renzi viene da Firenze ovvero dalla Signoria Medicea e siccome vuol farsi passare come un novello Lorenzo il Magnifico, forse avendo a memoria come questo mecenate rinascimentale se ne intendesse di poesia, giacchè tutti ricorderanno il suo “chi vuol essere lieto sia del diman non c’è certezza”, ha pensato che la sua “politique” dovesse partire proprio dalla scuola italiana che non è solo disastrata ma in agonia. Di esempi d’altronde ce ne sono perchè anche Mussolini, andato al potere nel 1922 già nel 1923 fece varare la riforma scolastica Gentile che è stato il vanto dell’intero sistema scolastico italiano fino a qualche biennio fa. Poi macerie. Il presidente fiorentino Renzi memore della risciacquatura in Arno dei Promessi Sposi manzoniani si è infilato in una visita nella ridente Sicilia terra della famosissima Scuola Siciliana dove già Iacopo da Lentini inventò il sonetto. E nel tour siciliano il Presidente del Consiglio è arrivato a Siracusa direttamente dalla Tunisia. Il primo incontro in programma è stato alla Scuola elementare Salvatore Raiti, dove il premier è stato accolto da circa 800 alunni che intonavano canti. Ad accogliere Renzi oltre alla Dirigente Angela Cucinotta, il sottosegretario Del Rio e l’arcivescovo di Siracusa Salvatore Pappalardo. Roba, questa, da far impallidire persino il “venerabile Leader” nordcoreano. E non ha tutti i torti Grillo a trovare parallellismi con i figli della lupa schierati ai tempi del Duce. La scuola di Siracusa ripropone il copione di Treviso e siamo sicuri che le “gite scolastiche” del “rottamatore renzi” continueranno in tutta Italia. Ma si sa Siracusa è lontana da Milano e da Roma. Mi sono chiesto, chissà se i ragazzi della scuola elementare Raiti di Siracusa sanno leggere e scrivere. Forse che no invece che forse che si! Però sanno cantare:”Facciamo un salto/ Battiam le mani/ Ti salutiamo tutti insieme Presidente Renzi/ Muoviam la testa/ Facciamo festa/ A braccia aperte ti diciamo/benvenuto al “Raiti”./ Da oggi, dovunque vai/, tu non scordarti di noi,/ dei nostri sogni… delle speranze…/ che ti affidiamo, con fiducia,/ oggi a ritmo di blues /”. Ho pensato per un attimo alle poesiole di Nichi Vendola. Che pena. Ma ve le immaginate queste maestrine assunte dallo Stato per far cantare dai bambini a Renzi canzoncine da oratorio? E la Dirigente, una certa Angela Cucinotta, dov’era in sala medica? Dice di non far politica, ma questo è stato un modo chiarissimo di far politica. Più chiaro di così ! “Sono assolutamente serena – ha affermato all’Ansa – perché abbiamo sicuramente dato tutti noi, i nostri ragazzi ed i nostri docenti, il meglio per questa occasione speciale che rappresenta una pagina importante per il nostro Istituto”. Pensate la sua è stata un’occasione speciale. Mi chiedo: se fosse andato Berlusconi in visita al Raiti cosa gli avrebbero cantato “Bella ciao”? Perchè è già avvenuto che a Milano la dirigente del Liceo Leonardo da Vinci Maria Concetta Guerrera cantasse “Bella ciao” lo scorso anno durante l’occupazione del suo istituto. Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia dottoressa Maria Luisa Altomonte dovrebbe immediatamente aprire un Contenzioso Disciplinare sul comportamento messo in atto dalla Dirigente Angela Cucinotta nella scuola da lei diretta. Vedremo! Diversamente tutto ciò spetterà proprio alla neoministra Giannini. Ma all’uscita dalla Scuola Salvatore Raiti di Siracusa la contestazione ha preso di mira Renzi. «Non sei credibile», «Devi passare prima dal voto popolare»: erano le scritte comparse sui cartelli di alcuni militanti del Movimento 5 Stelle. I contestatori hanno suonato fischietti e urlato contro il presidente del Consiglio. A loro si sono uniti anche alcuni lavoratori precari della scuola per protestare contro i licenziamenti, addetti alle pulizie della scuola i cui contratti sono scaduti giorni fa. E per la scuola cui va l’attenzione prioritaria, un po’ strabica, del presidente del Consiglio Renzi, a Milano da lunedì’ 10 marzo vanno a dirigere licei e istituti superiori milanesi, le cui dirigenze sono vacanti da qualche anno, professori che in un concorso sviluppato in due tornate dopo contestazioni (con buste trasparenti) e ricorsi ha visto, a distanza di qualche mese, i promossi della prima tornata bocciati nella seconda e i bocciati della prima tornata successivamente promossi. Ecco la scuola renziana.
Carlo Franza