I “supercapolavori” di Andrea Boldrini, fratello di Laura Boldrini Presidente della Camera esposti al Maxxi di Roma.
Quando si dice “potenza degli dei”. Proprio così. Chi sono gli dei? Quelli della Casta, che a Roma siedono nei palazzi del Parlamento e del Governo. Sono loro a proteggere mogli, figli, fratelli, sorelle, nipoti e pronipoti. E ciò che non è possibile ai comuni mortali, è possibile al loro entourage. Il Maxxi di Roma è un museo internazionale sull’arte contemporanea del XXI secolo gestito dalla Melandri Presidente. Qui passano i nomi degli artisti contemporanei consacrati, e tolto qualche italiano, i nomi sono per lo più internazionali. Un artista qualsiasi non può mettere il naso in nessun modo. Per un artista entrarci è impossibile. E’ più facile farsi aprire i battenti della Basilica di San Pietro che quelli del Maxxi di Roma. Guarda caso, sceso da Milano a Roma mi imbatto casualmente in un pomeriggio -senza saperlo- in cui esponeva… volete sapere chi? Bene, Andrea Boldrini (Matelica-Macerata 1963). Mi sono detto, ma chi è questo Boldrini, artista sconosciuto agli addetti ai lavori? Possibile che nel mio archivio non ci sia nessun catalogo, né vi siano appunti o riferimenti particolari ? Andrea Boldrini artista sconosciuto. E nel pomeriggio romano transitando su e giù per il Maxxi vengo a sapere che Andrea è il fratello del Presidente della Camera, Laura Boldrini, che con i suoi quadri si è tappezzata anche il salotto della propria casa romana. E allora mi è stato facile pensare, ma non ci sarà stato un aiutino dell’illustre sorella a spalancargli le porte del MAXXI BASE? Possibilissimo. Titolo della mostra “Energiasinfonia”: Ma che bel titolo ! “Quattro argomenti per quattro opere di Andrea Boldrini. Cosmo, Musica, Psiche e Sviluppo”. Pensate, mostre personali di rilievo, zero fino al 2013, poi al signor Andrea Boldrini si sono spalancate le porte dell’Istituto di Cultura Italiana a Budapest(Ministero Affari Esteri), del Palazzo delle Esposizioni di Roma, delle Scuderie Aldobrandini di Frascati e adesso il Maxxi di Roma. Dal suo curriculum sappiamo che ha un diploma universitario di scienze religiose, e quindi è molto pio o quasi, che ha fatto il liceo dai Salesiani a Macerata, e che ama scrutare i cieli tanto che ha messo in piedi un “binodobson”(un binocolo). Ma non allontaniamoci molto dal discorso artistico. Cosa dipinge? Cieli, pecore- forse pensando alla pecorella smarrita dei vangeli- mandrie di pecore e vescovi con tanto di mitra. Strane simbologie, parabole contemporanee, uomini fra terra e cielo, anzi uomini di chiesa. Ma la mostra è stata fatta avendo i piedi per terra. Adesso nel mio archivio c’è notizia. E vi saprò dire in futuro, quali saranno le nuove programmazioni dell’Andrea Boldrini. Certo la strada è lunga, e ad oggi colleghi di alta statura intellettuale non ne hanno mai parlato del Boldrini, né recensito sue mostre. Quanti miracoli fa la politica. Anche in arte. Chissà che per intercessione della Presidente della Camera qualcuno non si muova.
Carlo Franza