Le sculture di Carrino e Sassolino dialogano con una dimora abitata, la Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo, giovanile capolavoro di Andrea Palladio.
Siamo al via della sesta edizione di Arte Contemporanea a Villa Pisani, progetto che con cadenza biennale invita artisti contemporanei a ideare e realizzare opere inedite per la Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo nel vicentino, capolavoro giovanile dell’architettura di Andrea Palladio. Quest’anno gli artisti chiamati a misurarsi con l’identità morfologica e significante di questo luogo sono Nicola Carrino e Arcangelo Sassolino. Il progetto, avviato nel 2007 da Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, attuali proprietari della Villa, è coordinato da Luca Massimo Barbero, curato da Francesca Pola, e realizzato dall’Associazione Villa Pisani Contemporar y Art in collaborazione con A arte Invernizzi. Le opere realizzate dai due artisti sono pensate per dialogare con il luogo e gli spazi di una dimora abitata, in una dimensione privata e vissuta che non è soltanto uno spazio espositivo, ma diviene luogo di una memoria attiva e creativa, che nella relazione propositiva con la sua identità storica apre al visitatore inedite coordinate di esperienza. Nicola Carrino(Taranto 1932) che vive e lavora a Roma, ha scelto di misurarsi con l’esterno della villa, ideando per il giardino la scultura “Ricostruttivo Palladio”: opera in quattro grandi parallelepipedi modulo, ispirati a I quattro libri dell’architettura di Andrea Palladio e disposti in configurazione percorribile e abitabile. In continuità con il percorso creativo di Carrino, che dagli anni Sessanta si confronta con la dimensione architettonica intesa nella sua traccia umanistica, l’intervento a Villa Pisani traduce per il suo linguaggio un momento di particolare pregnanza della relazione tra contesto naturale esterno, modularità attiva dell’intervento plastico e identità storica dell’edificio palladiano. Così Carrino descrive questo legame esplicito: “Accordandosi la mia idea di costruttività trasformativa della scultura come forma (Costruttivi, Trasformabili, Decostruttivi, Ricostruttivi), fondata sul concetto di sviluppo organico modulare di crescita e formazione, come in natura, nei principi proporzionali dell’architettura in genere e particolarmente in quella di Andrea Palladio, riferita ai presupposti dell’architettura greco‐romana e rinascimentale, nel rapporto di misura dell’uomo con lo spazio di vivibilità”. Nei locali delle cantine della Villa, Carrino proporrà inoltre trasformazioni possibili del Costruttivo 1/69 in 32 moduli scalari , disposti in sequenza variabile lungo l’infilata della varie stanze successive, in parallelo a una presentazione di materiali documentari progettuali ed audiovisivi.
Arcangelo Sassolino ha invece assunto come fulcro di riflessione del suo progetto per Villa Pisani la particolare identità attiva e propositiva della committenza che connota la serie degli interventi artistici realizzati in questi anni per tale luogo: un’identità che si intende rinnovare in chiave attiva e contemporanea, ma in continuità con la grande tradizione italiana del mecenatismo rinascimentale e barocco. La sua opera, pensata per il salone centrale della villa, prevede la realizzazione dei due ritratti dei committenti, Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, secondo una particolare tecnica ideativa ed esecutiva: le immagini fotografiche dei loro volti sono catturate a distanza ravvicinata, sono state stampate su grandi lamiere di alluminio, che secondo un particolare procedimento di trasformazione meccanica sono compresse e deformate: se ne rompe e frammenta così la prospettiva frontale, dando vita a una sorta di cubofuturismo postmoderno. I due ritratti sono esposti nel salone centrale, uno di fronte all’altro, secondo una collocazione che invita il visitatore a ruotare attorno a ciascuno di essi. Il video che ne descrive le fasi esecutive è presentato nei sotterranei, a sottolineare l’iter processuale di realizzazione come parte inscindibile del loro significato: esplicitando le tensioni energetiche e formali sottese alla loro creazione, in continuità con la caratteristica poetica di Sassolino, fondata proprio sul manifestarsi tangibile delle energie latenti nei materiali e nelle loro relazioni reciproche. Nei locali delle cantine della Villa, è inoltre esposta una sua nuova “macchina”, con reazioni improvvise a tempi casuali, che in altro modo ancora esprime questa sorta di vitalità intrinseca e connaturata delle materie.
La mostra intende accogliere il visitatore come vero e proprio ospite in una casa, nella quale le opere di Carrino e di Sassolino si integrano con la Villa, così come i lavori nati negli anni precedenti dal dialogo stabilito con questi spazi da altri otto artisti internazionali, quali Nelio Sonego e Michel Verjux (2007), Igino Legnaghi e François Morellet (2008), Alan Charlton e Riccardo De Marchi (2009), David Tremlett e Bruno Querci (2010), Arthur Duff e Niele Toroni (2012). Alcune delle opere esposte sono ad oggi ancora parte della Villa e del parco, concepite per essa e inserite armoniosamente nell’intero complesso, e facendo così di Villa Pisani un luogo attivo e vitale della storia all’incontro con la contemporaneità. Agli interventi scultorei e alle installazioni di Carrino e di Sassolino sono dedicati due cataloghi monografici. Villa Pisani a Bagnolo di Lonigo, progettata da Andrea Palladio a partire dal 1541, al ritorno dal suo primo viaggio a Roma, e realizzata tra il 1544 e 1545, è forse l’opera più rappresentativa del periodo giovanile della sua attività e con essa inizia la collaborazione con la Repubblica veneziana. Ispirata alla monumentalità della Roma imperiale, Villa Pisani rappresentava l’affermazione del potere di Venezia sulla terraferma: la dimora rappresentativa e vivibile nello stesso tempo, controllava il territorio agricolo circostante, mentre la posizione sul fiume la collegava alla Serenissima per i trasporti di persone e di merci. Secondo il progetto originale la Villa doveva avere infatti due facciate principali: la prima verso il fiume, ancora integra, e l’altra rivolta verso la campagna, parzialmente incompiuta. Nel complesso della villa è in corso un’importante ristrutturazione di una barchessa, destinata a diventare dal 2015 polo congressuale e ricettivo.
Carlo Franza