6,2 milioni di visitatori, dal 30 giugno 2013 alla stessa data del 2014. Questo è il quadro di riferimento del  pubblico del Metropolitan di New York, uno dei più celebri musei del mondo, dalla scorsa estate aperto 7 giorni su 7, che nonostante il suo appeal un poco raffermo  si conferma come
una delle istituzioni più ricettive e più amate del mondo. Bell’esempio per il nostro Ministero Beni Culturali che annaspa tra gli ordini del ministro Franceschini e la volontà di questi di passare le redini della gestione dei siti archeologici e dei musei in mano a privati ( ci potrebbe essere posto anche per Camorra, Mafia e  Company). Per fortuna che c’è l’altolà di Renzi e di Palazzo Chigi.  I visitatori del Metropolitan di New York, nell’annunciato dato dal direttore Thomas Campbell, hanno passaporti che provengono da 187 Paesi. E il direttore non ha perso tempo per mettere le mani avanti sui prossimi progetti: «Questo settembre [il 9, n.d.r.], si aprirà la David H. Koch Plaza di fronte al nostro edificio principale, lungo la Fifth Avenue. Una volta che la costruzione sarà stata completata, l’area diventerà il più nuovo dei grandi spazi pubblici di New York City, pronta ad accogliere al Met i nostri visitatori da tutto il mondo. Siamo anche fieri dei 110mila visitatori in più che quest’anno hanno visitato i “Cloisters”». Una delle mostre migliori? L’intervento di Imran Qureshi sul roof, che ha chiuso lo scorso 3 novembre e che è stata visitata da poco meno di 400mila persone, e perciò  lode al MACRO che l’anno scorso
era riuscito a farne la mostra, prima della burrasca.

E non è tutto, il sito ha registrato oltre 26 milioni di utenti unici nel corso dell’anno fiscale 2014, e l’account Facebook ha più di un milione e 170mila seguaci (con una portata di 92 milioni di persone), mentre twitter raggiunge quota 760mila, per non parlare di Instagram: 180mila follower. Insomma, qui la festa può continuare, e il 9 settembre ci sarà anche lo spazio giusto per un party a due passi da Central Park.

 Carlo Franza

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