Da tre giorni sono in lutto. In lutto per la strage di Charlie Hebdo e della sua redazione. Caro Charlie Hebdo (Stephane Charbonier -per tutti Charb), unico eroe della libertà, delle libertà occidentali, del laicismo francese ancora effervescente; non ci sei più ma sei diventato il segno più significativo dopo la rivoluzione francese. Terroristi islamici come bestie ti hanno ucciso, altro che martiri. Imbecilli. Lavorano con terrore perchè vogliono distruggere la nostra civiltà, hanno già in secoli passati tentato ciò, ma le crociate e la battaglia di Lepanto non lo hanno permesso.

Cristiani, ebrei e atei, preparatevi alla guerra che attende tutto l’Occidente. Fuori la Croce, esponiamola sul petto. E’ il segno e deve diventare il segno di credenti e non credenti dell’Occidente. Via il nichilismo. Non abbiamo paura. E il Papa Francesco nato Bergoglio che esca allo scoperto e denunci pubblicamente l’Islam guerrafondaio e colonizzatore come fece Papa Benedetto XVI ( ecco il senso delle dimissioni di Papa Ratzinger ).

E dire che Oriana Fallaci, amica e scrittrice di grande forza, si definiva “Una Cassandra che parla al vento” nelle prime righe di quel libro -vera bibbia del novecento- che è “La Forza della Ragione”. Due anni prima aveva pubblicato un libro , “La Rabbia e l’Orgoglio”, divenuto immediatamente un bestseller. Mentre gli italiani (e nel mondo ) facevano la fila per comprare il pamphlet, per comunisti e ignavi la scrittrice toscana veniva fatta a pezzi. Ci parlava di Eurabia e questa è ormai una realtà.“Non mi piace dire che Troia brucia”, scriveva la Fallaci, “che l’Europa è ormai una provincia anzi una colonia dell’Islam e l’Italia un avamposto di quella provincia, un caposaldo di quella colonia. Dirlo equivale ad ammettere che le Cassandre parlano davvero al vento, che nonostante le loro grida di dolore i ciechi rimangono ciechi, i sordi rimangono sordi, le coscienze svegliate si addormentano presto”.Moschee dappertutto, nuova morale sessuale, nuovi usi e costumi, nuova macellazione, nuove scuole coraniche, imam barbuti, persino una università islamica messa in cantiere a Lecce nel Salento, e chi più ne ha più ne metta. Scriveva Oriana: “L’attuale invasione dell’Europa non è che un altro aspetto di quell’espansionismo. Di quell’ imperialismo, di quel colonialismo. Più subdolo però, più infido. Perché a caratterizzarlo stavolta (…) sono anche o soprattutto gli immigrati che si installano a casa nostra». Oriana ci aveva anticipato gli umori fondamentalisti che ribollivano in Stati come la Libia e che oggi, su il coperchio, vengono a galla. “Perdio, non v’è un solo paese islamico che sia governato da un regime laico, da uno straccio di democrazia! E perfino quelli schiacciati da dittature militari come in Iraq e in Libia e in Pakistan, perfino quelli tiranneggiati da una monarchia assoluta come in Arabia Saudita e nello Yemen, perfino quelli retti da una monarchia più ragionevole come in Giordania e in Marocco, non escono mai dai cardini d’una religione che regola ogni momento della vita e della giornata!”, gridava in “La Rabbia e l’Orgoglio”. Oriana ci aveva avvisato, la sua grande intelligenza e cultura ne aveva già intravisto gli svolgimenti dell’oggi. In “La Forza della Ragione “ sottolineava, invece, come nel 1979 «i mullah e gli ayatollah spodestarono lo Scià e instaurarono la Repubblica Islamica dell’Iran», rispolverando subito «varie Sure del Corano. In particolare quelle che riguardavano il comportamento sessuale». L’Islam è religione costrittiva, è la stessa che sta arrivando qui. E già perchè noi li accogliamo, siamo buoni, abbiamo compassione per loro profughi con moglie e figli. Perdio tutti fuori a calci in culo e che se ne tornino al loro paese, le frontiere vanno blindate. Il metodo di conquista è la “Politica del Ventre cioè la strategia di esportare esseri umani e farli figliare in abbondanza”, che è sempre stato “il sistema più semplice e più sicuro per impossessarsi di un territorio, dominare un paese, sostituirsi a un popolo o soggiogarlo. E dall’Ottavo Secolo in poi l’espansionismo islamico s’è sempre svolto all’ombra di questa strategia”. Il Kosovo strappato alla Serbia insegna. La Fallaci prese di mira anche Gianfranco Fini, il quale poi si è rivelato tra i più ferventi sostenitori del multiculturalismo. Nel 2004, la scrittrice era lapidaria: “Quanto al Suo vogliono -integrarsi, si-stanno-integrando, chi crede di prendere in giro?!? (…) Perbacco, su questo pianeta nessuno difende la propria identità come i musulmani. Nessuno. Perché Maometto la proibisce, l’integrazione”.

La lezione della Fallaci è attualissima, vegetante, mirata, ampia. Si svegli l’Europa, dobbiamo dire che per fortuna stanno già montando nei diversi Stati occidentali partiti di destra capaci di raccogliere il malcontento e il desiderio di fermare l’ondata di islam. Sentite che diceva Oriana in proposito: «Ma come si fa a contare su un’Europa che è ormai Eurabia, che il nemico lo riceve col cappello in mano, lo mantiene, e addirittura gli offre il voto?!? Come si fa a fidarsi di un’Europa che al nemico s’è venduta e si vende come una sgualdrina, che i suoi figli li islamizza e li rincretinisce e li imbroglia fin dal momento in cui vanno all’asilo? Un’Europa, insomma, che non sa più ragionare?”. Questo era scritto in “La Forza della Ragione”, nel 2004. Oggi vale più che mai la profezia della Fallaci. Il nostro mondo occidentale «sta bruciando. Va in fiamme col nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro. E a proposito: c’è nessuno che abbia voglia di spegnere l’incendio?”. Prepariamoci, l’Occidente è già in guerra. E’ il caso di pensare a nuove crociate.

 Carlo Franza

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