Turi Simeti, primato dell’eccellenza italiana con i suoi estroflessi. Ai vertici delle vendite nelle aste di tutto il mondo.
E’ stato indicato come l’Artista dell’ anno 2014 vincendo il Premio delle Arti Premio della Cultura assegnatogli da poco al Circolo della Stampa di Milano. E l’artista italiano Turi Simeti (Alcamo 1929) con le sue opere estroflesse conquista il primato dell’arte italiana. Ne è un chiaro esempio il suo record mondiale per un “Bianco” del 1965 aggiudicato da Sotheby per 194.500 sterline, ovvero 224.000 euro (ottobre 2014). Quindi avviso ai naviganti, avviso ai collezionisti, avviso a quanti inseguono l’acquisto di un’opera come bene rifugio. Turi Simeti è l’unico artista italiano oggi a reggere quotazioni alte nelle aste internazionali. Bando a chi scimmiotta estroflessioni, scopiazzando come si è già visto in questi ultimi anni. In cima oggi vive Turi Simeti che prende il posto di Agostino Bonalumi nel percorso delle estroflessioni. D’altronde da anni Turi Simeti con pazienza, sofferenza, produttività, ha sviluppato quella pratica delle tele sagomate, o “shaped canvases”, ha elaborato una propria inconfondibile cifra formale nel processo di riduzione dell’opera ai suoi costrutti elementari,quindi un nuovo orizzonte estetico in linea con la contemporaneità. E da poco si è conclusa anche la grande mostra dell’artista, presenza ormai storica e imprescindibile della scena artistica ed espositiva contemporanea, a Parigi. Più di cinquanta opere che hanno ripercorso la sua carriera e raccolte anche all’interno del volume che Forma Edizioni gli ha dedicato in occasione della mostra monografica ospitata a partire dal 10 ottobre 2014 presso la galleria Tornabuoni Art di Parigi. TuriSimeti, fin dagli anni Sessanta del Novecento, non ha modificato il suo codice estetico, unico, irripetibile, modulando tele sagomate dall’effetto tridimensionale, con forme ovali, simili a organismi in sequenza nello spazio, che interagiscono sensorialmente come cerniere tra terra e cielo. Questi ovali sono forme stesse che attuano un processo di combinazione su un piano, come accade in un fregio e in una scrittura. Forme essenziali poste in verticale che strutturano la composizione; processo per altri versati pittorici usato anche da Robert Motherwell. Ovali bianchi, neri, rossi, blu e gialli, che movimentano lo spazio in espansione, contrapponendo vuoto e pieno,solido e piano, ovali che corrono su pareti con bilanciamento e quadratura, sequenzialità, procurando all’intero spazio vibrazioni mistiche, metafisiche,echi meditativi. E difatti il collega Bruno Corà nel saggio critico introduttivo al catalogo delle opere, ha ripercorso le progressive fasi dell’elaborazione artistica di Turi Simeti che distaccandosi progressivamente dalla planarità della superficie della tela, è arrivato, attraverso elementi ricorrenti o accordi opposti di forme, alla composizione di opere cariche di profondità e movimento, e meglio:“[…] Simeti inscrive la propria azione linguistica entro la compagine di esperienze che nel XX e XXI secolo si sono distinte per aver contribuito alla concezione del supporto della rappresentazione da superficie bidimensionale a elaborato tridimensionale con esito pittorico-plastico. […]”.Il contrappunto formale degli ovali che modulano lo spazio da nord a sud e da est a ovest, o addirittura ponendosi zenith dell’intero spazio che li contiene, si aggrappa emotivamente al colore monocromo reso ormai salvezza e verità. La sua concezione estetica è rigorosissima, tanto che la dimensione pittorica del monocromo è diventata per lui scenario del mondo, colore generante e rigenerante, colore vivo, dove il ritmo degli ovali come raggio di luce diviene l’alfa e l’omega dell’universo.
Carlo Franza