La Costantini Art Gallery di Milano ha aperto la stagione espositiva 2015 con la personale di Pablo Atchugarry, artista internazionale assente dalla scena milanese dal 1994, data della sua ultima esposizione presso la Nuova Galleria Carini e dal 2001 con l’esposizione pubblica al Palazzo Isimbardi dal titolo “Le infinite evoluzioni del marmo”. In galleria vi appaiono presenze statuarie e liriche realizzate in marmo bianco di Carrara, marmo rosa del Portogallo e bronzo. Le sculture di Pablo Atchugarry affascinano per bellezza e armonia. Nella piccola e ancor più nella grande dimensione, le faglie di composizione  lasciano intendere che le pieghe sono tracce del tempo,  stanno ad indicare il cronos e il kairos, il perpetuo fluire delle cose dal nulla all’essere. Questo è esattamente il miracolo che s’è ormai compiuto nelle opere dell’artista. Dai blocchi di marmo le forme prendono vita come d’incanto, determinate dalle linee che ne segnano il contorno e dalla particolare disposizione degli elementi che le compongono. Il collega Luciano Caprile bene ha colto alcune caratteristiche dello scultore : “…Per Atchugarry la verticalità è un’interrogazione interiore, è una preghiera, è un invocazione, è una ricerca di infinito”; e ancora “alla verticalità si associa la leggerezza: il rimando a un ondeggiare di veste o a un ripetuto recupero di pieghe trova nella presenza di un improvviso vuoto un ulteriore motivo di ordine ritmico”. Grande lezione quella dell’Atchugarry che ha letto i grandi del passato per muoversi nel contemporaneo e dare di sé un’immagine anche avveniristica. Lo scorso anno l’artista ha messo in piedi esposizioni di assoluto prestigio che sono culminate con un’imponente retrospettiva al Museo Nazionale di Scultura di San Paolo in Brasile.

 Carlo Franza

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