Cinquanta bronzi del mondo ellenistico. A Palazzo Strozzi a Firenze una grande mostra che racconta con l’età ellenistica del Mediterraneo, la storia d’Europa.
La storia d’Europa passa anche da questa grande mostra dal titolo “Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico”, che si tiene a Firenze in Palazzo Strozzi. La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la National Gallery of Art di Washington e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con la partecipazione del Comune di Firenze, la Provincia di Firenze, la Camera di Commercio di Firenze e l’Associazione Partners Palazzo Strozzi e Regione Toscana. Con il contributo dell’Ente Cassa di Rispoarmio di Firenze. Cinquanta bronzi di inestimabile valore, di una strabiliante bellezza, di un’armonia fuor dal comune, di un pathos e uno stupore mozzafiato. L’esposizione racconta gli sviluppi artistici dell’età ellenistica, vale a dire da IV al I secolo a.C., periodo in cui, in tutto il Mediterraneo e oltre, si affermarono nuove e strabilianti forme espressive che, insieme a un grande sviluppo delle tecniche, lasciano intravedere l’espansione di tali linguaggi artistici nel mondo fino ad allora conosciuto. E con il bronzo e le sue tipiche qualità specifiche furono raggiunti livelli di dinamismo e bellezza senza pari sia nelle statue a figura intera che nel naturalismo e verismo dei ritratti, tanto che l’espressione psicologica portò a un vero e proprio marchio stilistico. Ecco quindi i maggiori capolavori del mondo antico, quelle matrici dell’umanesimo e del Rinascimento italiano, quella storia delle origini dell’Europa, capolavori oggi qui riuniti ma provenienti dai musei archeologici italiani e internazionali, vale a dire il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, la Galleria degli Uffizi e il Museo Archeologico di Firenze e di Napoli, il Museo Nazionale di Atene, il Louvre e i Musei Vaticani. Una mostra imperdibile. Fra le sculture più importanti che la mostra espone troviamo una statuetta di Alessandro Magno a cavallo del I secolo a. C, prestito del Museo Archeologico di Napoli, e la famosa Minerva di Arezzo un originale del III secolo a. C. proveniente dal Museo Archeologico di Firenze. E non solo, un “Busto di Efebo”(50 a.C.) del Louvre, un “Eros dormiente (III –II sec. a.C.) del Metropolitan di New York ,una Testa di Apollo”(I sec. a. C- I sec. d.C.) del Museo Archeologico di Salerno, e un bellissimo e possente “Eracle in riposo “(III sec. a.C. o I sec. d.C.; copia di un bronzo lisippeo del IV secolo a.C. ) del Museo Archeologico d’Abruzzo- Chieti. Un insieme di divinità, atleti e condottieri, ma anche ritratti di personaggi storici, tutto frutto di affascinanti storie di ritrovamenti, per lo più avvenuti in mare o attraverso scavi archeologici, reperti facenti capo a contesti antichi come santuari, case private, cimiteri e spazi pubblici. Se ne avvertono, alla visione, le raffinate tecniche di produzione, la grande capacità di fusione e finitura del bronzo, la raffinatezza di un’età storica senza precedenti.
Carlo Franza