Christo impacchetta il Lago d’Iseo. Il famoso artista nel 2016 firmerà in Lombardia una grandiosa opera di “land art”.
“Il mio nuovo progetto, che avrà un costo di dieci milioni di euro, è stato finanziato grazie alla vendita delle mie opere”, ha spiegato l’artista Christo al Museo MAXXI di Roma che ne ha ospitato la presentazione ufficiale. “L’ho chiamato “The Floating Piers”, un’installazione che si svilupperà a pelo d’acqua seguendo il movimento delle onde”.Tutti ormai conoscono a livello mondiale l’artista Christo, quello che impacchetta monumenti e siti di grande portata. E’ l’artista dell’impacchettamento per eccellenza e poco importa se ad essere avvolti da carta o da tessuti speciali siano degli oggetti o degli ambienti. Christo, l’artista americano di origini bulgare conosciuto ed acclamato in tutto il mondo, è tornato di nuovo in Italia – artisticamente parlando – dopo quasi quarant’anni di assenza. I suoi ultimi lavori nel nostro Paese – Wrapped Fountain e Wrapped Medioeval Tower a Spoleto, Wrapped Monuments a Milano,e The Wall,Wrapped Roman Wall a Roma – risalgono infatti agli anni ’70, ma il prossimo anno, esattamente nel mese di giugno(2016) toccherà al Lago d’Iseo che per sedici giorni sarà reinterpretato a suo modo. Utilizzerà ben 70.000 metri quadri di tessuto giallo cangiante sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti formato da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità.
Ora questo nuovo impacchettamento tutto italiano si svolgerà in Lombardia con una struttura eccezionale, si chiama “The Floating Piers” ed è il nuovo progetto di Christo per l’Italia, annunciato al MAXXI.
Ma non è finita, perché l’immensa opera non solo si svilupperà coprendo un tratto di lago e seguendo il movimento delle onde: i visitatori potranno camminarvi sopra, sospesi sulle acque, percorrendo il circolo che porterà da Sulzano a Monte Isola e poi fino all’isola di San Paolo. In tutto sull’acqua, saranno così sospesi tre chilometri larghi 16 metri e alti 50 centimetri dai bordi degradanti.
Il lago d’Iseo è stato scelto dopo diversi sopralluoghi in molti laghi del nord Italia, andati avanti nell’ultimo biennio. Ad accompagnare l’artista francese, in questa nuova, gigantesca operazione, sono Vladimir Yavachev, operations manager, Wolfgang Volz, project manager, Josy Kraft, curatore, e il collega Germano Celant, direttore artistico del progetto. Come ogni lavoro, anche in questo caso, i fondi per la realizzazione del Floating Piers provengono interamente dalla vendita delle opere, e dopo le poco più di due settimane di permanenza sull’acqua tutto sarà rimosso e riciclato. Già ne immaginiamo le code. E già la meraviglia, anche per aver ritrovato un artista che con l’Italia, in passato, aveva avuto diversi rapporti. Compreso l’impacchettamento della statua equestre (Wrapped Monuments) in piazza Duomo a Milano, nel 1970.
Sarà questo per il 2016 l’evento più significativo per l’arte in Italia, e ne immaginiamo già gli effetti, orali e scritti, per chi pensava che di “land art” non si dovesse più parlare. Christo l’ha resuscitata, ed ha un buon respiro. E non dimentichiamo che anche Burri con il suo “Cretto” a Gibellina ne ha segnato un capitolo significativo.
(Photo di Andrè Grossmann e Wolfgang Volz @ Christo)
Carlo Franza