Architettura e arte italiana per il Palazzo della Farnesina, già Casa Littoria. Una mostra ha celebrato il Semestre di Presidenza Italiana e le origini dell’Unione Europea.
In occasione del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha presentato un’esposizione che ha offerto, a partire dal Palazzo della Farnesina, un significativo punto di vista sul dibattito artistico e architettonico in Italia negli anni della nascita dell’Unione Europea, una stagione fra le più vivaci dell’arte italiana della seconda metà del Novecento, anche a livello internazionale.
Da Casa Littoria a sede del Ministero degli Affari Esteri, il più che trentennale cantiere del Palazzo della Farnesina è qui ripercorso nei suoi aspetti più inediti. Focus della mostra è l’opera degli artisti e degli architetti coinvolti, fra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, nel completamento dell’edificio: dai lavori di adattamento del progetto originario allo studio degli interni a cura di Enrico Del Debbio, dagli interventi artistici nei saloni del piano nobile all’acquisizione di opere tramite concorso pubblico. Progetti, bozzetti e materiali d’archivio concorrono così a spiegare i passaggi cruciali della storia del palazzo, fugando alcuni luoghi comuni e consentendo di rileggere l’intera vicenda alla luce del tema, tipico del modernismo architettonico, della progettazione integrale e della sintesi delle arti. La sezione architettonica è documentata da studi e disegni progettuali provenienti dall’archivio Enrico Del Debbio (MAXXI, Roma). La sezione artistica vede incluse una selezione delle opere degli anni Cinquanta e Sessanta di proprietà del Ministero (di artisti quali Carla Accardi, Piero Dorazio, Antonio Sanfilippo) e una scelta di opere in comodato presso la Collezione Farnesina, la raccolta d’arte contemporanea del Ministero (di artisti quali Afro Basaldella, Gianni Bertini e Corrado Cagli). Completano il percorso espositivo i bozzetti degli interventi di decorazione e alcune opere coeve provenienti dagli archivi degli artisti impegnati nel cantiere della Farnesina, tra i quali Pietro Cascella, Luigi Montanarini e Gastone Novelli. Negli anni della nascita dell’Unione Europea, il cantiere della Farnesina fu protagonista di un parallelo processo di unificazione, politica e culturale, in cui le ragioni di una ritrovata comunità internazionale si riflettevano in un progetto che univa architettura, arte e buona amministrazione. Questa mostra costituisce, dunque, un’importante occasione per valorizzare il patrimonio artistico della Farnesina, dando seguito ad un preciso indirizzo di politica culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: porre il patrimonio culturale, artistico, scientifico e tecnologico al centro dell’azione europea, riconoscendone la vitalità e il suo valore trasversale alle diverse politiche nelle quali si traduce l’impegno dell’Unione Europea in favore della crescita, dell’innovazione e dello sviluppo sociale. L’esposizione ha trovato il coinvolgimento delle sedi di Stoccolma (Istituto Italiano di Cultura), Berlino (Ambasciata d’Italia) e Skopje (Galleria Nazionale Macedone “Chifte Hamam”), a segnare come l’arte italiana sia faro in Europa e nel mondo.
Carlo Franza