La grandezza artistica di Filippino Lippi. In mostra a San Gimignano l’Annunciazione e altri capolavori.
La Pinacoteca di San Gimignano ospita una mostra dedicata al pittore fiorentino Filippino Lippi (1457c. – 1504). La mostra ha preso spunto dall’’Annunciazione, opera realizzata dall’artista in due tondi distinti raffiguranti l’uno l’Angelo Annunziante, l’altro l’Annunziata così come gli era stato richiesto dai Priori e Capitani di Parte Guelfa per il Palazzo Comunale di San Gimignano, che gliela commissionarono nel 1482. Curata con grande professionalità dal collega Alessandro Cecchi, come il catalogo edito da Giunti arte mostre musei, grande studioso e conoscitore della pittura italiana, in particolare fiorentina del ‘500, oltre che già curatore della fortunata mostra “Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del ‘400” (Scuderie del Quirinale, Roma, 2011), l’esposizione è promossa dal Comune di San Gimignano e dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo in collaborazione con la Fondazione Musei Senesi.
E’ la seconda occasione che vede queste istituzioni riunite in un progetto di valorizzazione della collezione della Pinacoteca di San Gimignano che danno vita a piccole esposizioni temporanee di grande qualità, prendendo spunto da una delle opere che la compongono per approfondirne lo studio e diffonderne la conoscenza e il valore . L’anno scorso fu la volta della pala con la “Vergine Assunta tra i Santi Gregorio Magno e Benedetto” del Pinturicchio attorno alla quale ruotò la mostra di grande successo di pubblico e critica, mentre quest’anno protagonisti del progetto espositivo sono questi due tondi dipinti tra il 1482 e il 1484 per la Sala dell’Udienza dei Signori.
In mostra assieme ai due tondi di Filippino, ripresentati vicini come dovevano essere originariamente al loro ingresso nella collezione della Pinacoteca, sono esposti anche disegni di grande qualità di mano del pittore, curati in ogni dettaglio, provenienti dal Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi e riferibili sempre agli anni 1482-1484.
Si trovano esposti inoltre anche i documenti relativi alla commissione dell’Annunciazione, un materiale storico custodito da oltre cinque secoli nell’archivio Storico Comunale di San Gimignano che ci fa capire lo spirito civico e la volontà che animava i Priori e i Capitani di Parte Guelfa, appartenenti a importanti famiglie di San Gimignano, di abbellire la sede del governo cittadino, in modo analogo a quanto le medesime istituzioni fiorentine stavano facendo per Palazzo Vecchio. Figlio del pittore Filippo Lippi, Filippino visse tra il 1457 e il 1504. L’esposizione ne ripercorre le origini toscane e buona parte del percorso di formazione personale ed artistica, segnato sin dalla giovinezza dall’esperienza accanto a Sandro Botticelli. Agli anni Ottanta risale la partecipazione con il maestro alla realizzazione degli affreschi della Cappella Sistina a Roma: una collaborazione questa che gli diede fama immediata, e che gli aprì la strada a numerose richieste da parte di committenti illustri dell’epoca. Lo stile di Filippino Lippi maturò dal linearismo complesso e vibrante botticelliano, e si arricchì presto dell’influenza della pittura fiamminga. Il giovane artista non restò, infatti, immune all’ondata di rinnovamento portata dal Trittico Portinari di Hugo Van de Goes, giunto a Firenze nel 1483, ed esposto presso l’altare maggiore della chiesa di sant’Egidio. Dell’ “Adorazione dei pastori” del pittore delle Fiandre Filippino fece sua l’attenzione particolare per la natura ed i dettagli, che emerge quale tratto distintivo anche nei raffinati disegni presenti alla mostra, realizzati negli anni 1482-1484, e provenienti dal Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi. Insieme a questi, l’esposizione ripropone vicini i due tondi di Filippino, così come furono collocati originariamente al loro ingresso nella collezione alla Pinacoteca. Le opere sono corredate della documentazione della prestigiosa commissione per l’Annunciazione, una tra le tante vantate da San Gimignano in periodo rinascimentale. Nel XV secolo San Gimignano, sebbene non possedesse più l’antica forza economica e sociale del primo Trecento, continuò a manifestare una certa vivacità culturale che trovò un naturale riflesso anche nelle copiose committenze artistiche. La città, continuò ad essere meta di artisti tra i più famosi del Rinascimento: alcuni senesi e, soprattutto a partire dalla metà del secolo, molti fiorentini. Artisti di indubbia levatura come Benozzo Gozzoli, Piero del Pollaiolo, Giuliano e Benedetto da Maiano, Domenico Ghirlandaio, Filippino Lippi, portatori di nuovi stilemi e di un cambio di cultura.
Per la stessa Annunciazione, sei anni più tardi, furono realizzate le cornici in legno intagliato, dipinto oltre che dorato e argentato, forse da attribuire ad Antonio da Colle, il legnaiolo responsabile della fattura del pulpito (1469) e del coro ligneo (1490) della Collegiata. Le cornici imitano una corona con foglie di quercia e alloro con ghiande e bacche, legate insieme da un nastro e, proprio in occasione della mostra, sono state restaurate dallo “Studio Nadia Presenti” di Foiano della Chiana, Arezzo.
Una mostra che non vi stancherete di guardare, passerete e ripasserete davanti ai capolavori con l’animo di chi sa che l’Italia ha trovato in Filippino Lippi il maestro di un’epoca, maestro di vita e di spirito.
Carlo Franza