Il performer spagnolo Abel Azcon espone a Roma il suo corpo messo in vendita. Estreme performance che vanno oltre la body art.
Si è inaugurata a Roma (il 16 novembre 2015) alla Galleria Rossmut, e per la prima volta in Italia, la personale di uno degli artisti-performer più controversi e discussi degli ultimi anni, lo spagnolo Abel Azcona, classe 1988; catalogo e mostra sotto la cura audace e mirata di Diego Sileo. La mostra è il risultato della performance che Azcona ha realizzato in un albergo di Madrid il 28 e 29 marzo 2015. Dietro pagamento di 100 euro, 24 partecipanti hanno avuto a disposizione un’ora di intimità da passare senza limiti con l’artista. Il ricavato è stato successivamente donato ad un progetto di reinserimento nell’ambito della prostituzione maschile a Madrid. Tutto si è svolto nel completo anonimato, ai partecipanti è stato richiesto solo uno scritto anonimo, sull’ora trascorsa.Le uniche testimonianze fotografiche, ritraggono l’artista subito prima e dopo ogni ora di “prostituzione”. Intervistato da Michela Casavola, l’artista si è così espresso: “Se i miei processi performativi non fossero al cento per cento reali non li farei. Questo è il motivo per cui sono compromessi con la mia vita reale, spesso essendo parte di essa, non distaccati. “Las Horas” è un momento totalmente libero, forse anche più libero di un processo di limitazione reale dove la prostituta solitamente dice di no, o mantiene sicurezza nel luogo dove opera. Nel mio caso, il no, non c’è. È un ritorno alle mie esperienze di abuso sessuale, è un ritorno alla vita di mia madre. Una ricerca di empatia con la mia notte di gestazione, ma più difficile, più sporca, più libera. Sottoponendo il mio corpo all’esaurimento dell’abuso consecutivo che implica la prostituzione. Non è più un abuso sessuale perché avviene con uno scambio monetario, piuttosto che con una pistola o con l’uso della forza. La realtà per me è una zona estrema. Ho vissuto in un ambiente estremo, pieno di povertà, maltrattamenti e abusi. Droga e sesso a pagamento. Questa è la realtà, ed è la realtà in cui mi sento a mio agio. E ho l’opportunità di portare questa realtà ad un pubblico di una galleria che può essere contaminata e trasformata con la mia reale prostituzione”. Diego Sileo nel saggio pubblicato in catalogo parla anche di cinematografia, per evidenti rimandi nella performance di Abel Azcona all’impianto di matrice pornografica dei film di genere, e al concetto di “nuova carne” usato per la prima volta nel film “Videodrome” da David Cronenberg.
Sta di fatto che la pagina fb di Abel Azcona è seguita da più di 40mila fan, in continua attività e sempre in contatto con migliaia di amici. L’artista ha lavorato e lavora con gallerie in Spagna, Bogota, Lione e New York. Ora in esclusiva con Rossmut in Italia. L’incontro con la titolare Gilda Lavia della galleria romana nasce da un interesse reciproco sul politico, sul sociale, sul corpo politico. Rossmut infatti possiede un progetto nuovo e di cambiamento, e ricorda ancora Abel Azcona “ è una barca con la quale voglio navigare. L’artista contemporaneo che non è estremo o esplicito non ha il mio rispetto”.
Carlo Franza