Ecco gli Archivi d’Artista. E’ nata l’Associazione che valorizza i più importanti lasciti dei più illustri artisti italiani.
E’ nata l’Associazione Italiana Archivi d’Artista e la sede è a Milano presso il Museo del Novecento. L’obiettivo è tutelare e valorizzare i lasciti di autori che spaziano da Giorgio Morandi a Filippo de Pisis, passando per Pinot Gallizio, Ennio Morlotti, Enrico Prampolini, Bruno Cassinari, Remo Bianco, Gianni Dova, Cesare Andreoni, Michelangelo Pistoletto.
Mettere in sicurezza e rendere più trasparente il mondo dell’arte, garantire la memoria e la valorizzazione degli artisti italiani di ieri e di oggi mettendo a sistema nuove specifiche normative e procedure. Questo l’obiettivo della neonata Associazione Italiana degli Archivi d’Artista, che si propone di operare in ambito sia nazionale sia internazionale. Tessendo una rete che mette in dialogo collezioni e archivi pubblici e privati, centri studi, accademie, grandi musei d’arte moderna e contemporanea.
“Avvertiamo l’urgenza di contribuire a disciplinare un ambito dove troppo spesso si riscontrano casi di errori e approssimazioni. Per lo più in buona fede, ma a volte anche dolosi”. Così Filippo Tibertelli de Pisis, presidente dell’Associazione, in riferimento alle pratiche di autentica e certificazione che la neonata associazione si propone di rendere sempre più rigorose e autorevoli. Nasce da qui la volontà di mettere a regime i comportamenti virtuosi e scientificamente qualificati nelle attività degli Archivi nel rilascio di certificati di autenticità, nella redazione e nell’aggiornamento dei cataloghi ragionati e documentari dell’opera di ogni singolo autore e, qualora ne sussista la reale legittimazione, nella certificazione di attestazioni di autenticità.
Resta che dietro gli archivi d’artista non ci debbano essere gallerie di basso profilo, o gallerie in genere o mercanti, ma comitati scientifici di storici dell’arte, di critici di vasta esperienza, di intellettuali di forte portata. Per altre soluzioni o casi tutt’ora aperti in Italia è meglio dire “Associazione amici di …” che non vuol dire affatto archivi d’artista.
Ad oggi sono 12 gli archivi associati più importanti: Associazione per Filippo De Pisis, Centro Studi Giorgio Morandi, Archivio Ennio Morlotti, Archivio Cesare Andreoni, Comitato Cassinari, Fondazione Remo Bianco, Archivio Gianni Dova, Archivio Gallizio, Museo Pecci, Archivio Enrico Prampolini, GAM Galleria d’Arte Moderna di Torino, Archivio Michelangelo Pistoletto. L’Associazione Italiana Archivi d’Artista è guidata da un Consiglio direttivo composto da Filippo Tibertelli de Pisis (presidente), Marilena Pasquali (vice-presidente), Alessia Mesirca Morlotti (consigliere),MariaTeresa Chirico (consigliere), Giovanna Cassinari (tesoriere). Tra le sue finalità, l’Associazione sostiene l’adozione di buone pratiche e principi comuni agli archivi associati, la creazione di nuovi archivi, anche di artisti viventi, favorisce la salvaguardia e la conservazione di quelli esistenti, incoraggia contatti tra gli archivi stessi attraverso la partecipazione a reti e banche dati anche internazionali. L’Associazione si pone inoltre come struttura per promuovere anche internazionalmente lo studio, la ricerca, il dibattito, le iniziative editoriali, l’organizzazione di mostre ed esposizioni, la formazione dell’aggiornamento culturale nell’ambito delle finalità associative nonché la formulazione di proposte per l’emanazione di normative giuridiche in materie inerenti allo scopo della Associazione come in materia di archivi d’artista, di opere d’arte e tutela delle stesse.
L’Associazione sosterrà attività di natura culturale (tavole rotonde, convegni, conferenze, congressi, dibattiti, mostre ed esposizioni, inchieste, seminari, associativa (incontri, manifestazioni per i soci in occasione di particolari ricorrenze), formativa (corsi di preparazione e corsi di perfezionamento in particolare nel campo artistico culturale, costituzione di Comitati o gruppi di studio e di ricerca), ed editoriale (pubblicazione di riviste, bollettini, atti di convegni, di seminari e di studi).
A questo punto mi auguro che questa Associazione non faccia la stessa fine dell’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Contemporanea, nel senso d’essere poco fruttuosa, e dunque molto funzionale al mercato dell’artista e poco funzionale al servizio degli studiosi e dei collezionisti.
Carlo Franza