James Tissot esposto al Chiostro del Bramante a Roma. Le opere dell’artista francese fra costume e alta società.
Per la prima volta in Italia, l’attesissima mostra sul grande pittore francese James Tissot (Nantes, 1836 – Buillon 1902), al Chiostro del Bramante di Roma, aperta fino al 21 febbraio 2016, dopo le importanti esposizioni dedicategli in tutto il mondo, al Petit Palais (Parigi – 1985), Victorian Life Modern Love (Yale Center for British Art, New Haven Connecticut – Musée du Québec, Québec City, Canada – Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York, tra il 1999 e il 2000), James Tissot et ses Maîtres a Nantes al Musée des Beaux-arts (2005) e infine la mostra The Life of Christ del Brooklyn Museum of Art (2009). La mostra è organizzata con il sostegno eccezionale del Museo d’Orsay e vede come sponsor Generali Italia e come partner dell’iniziativa Trenitalia. Noto che l’evento è stato anche consigliato da SKY Arte HD. Otto sezioni tematiche ne disegnano il percorso artistico e spirituale dell’artista di Nantes, attraverso un viaggio cronologico che raccontano passioni, tormenti e vissuto.
Prima e seconda sezione. Gli inizi a Parigi – Pittore di storie Tissot. Inizia la carriera a Parigi proponendo scene di storia ispirate al Rinascimento. Commiati (Il figliol prodigo, 1862), rapimenti (Tentativo di ratto, 1865), duelli o giochi di seduzione (Margherita e Faust, 1860) riflettono il suo interesse per i soggetti drammatici in cui è centrale la figura femminile (Una storia interessante, 1872 ca.) intesa come oggetto del desiderio sempre misteriosa e inaccessibile. Presente Tissot ai Salon parigini con successo, tanto che il pittore, ormai ricco, si fa costruire un palazzo a Parigi.
Terza sezione. La vita moderna – In questo periodo inizia a collezionare arte giapponese che influenza il suo lavoro (La giapponese al bagno, 1864), frequenta Whistler e Degas, moltiplica i ritratti – tra i quali Mademoiselle L.L. (1864) che attesta anche un cambiamento nel suo stile – e si interessa maggiormente alla vita mondana. Nel 1869 si dedica a produrre caricature dell’élite inglese e nel 1870 – allo scoppio della guerra franco-prussiana – crea una serie di opere che rivelano un’immagine nuova, ovvero un Tissot coinvolto nei dibattiti politici dell’epoca.
Quarta sezione. Un pittore di Londra –L’arrivo a Londra, dopo la capitolazione della Comune di Parigi (28 maggio 1871), gli offre l’opportunità di crearsi una clientela cosmopolita e di frequentare personaggi quali Millais, Hayden, Alma-Tadema, Heilbuth e De Nittis. Durante gli undici anni del soggiorno londinese (1871-1882) si dedica ai ritratti e alla città – (Il principe imperiale e la madre, 1874; Mrs Lloyd, 1876), La figlia del capitano (1873), L’arsenale di Portsmouth (1876), e la straordinaria Galleria dell’HMS Calcutta (1886) – che attestano il suo talento di colorista e fine osservatore. Nei lavori di questo periodo i costumi della capitale britannica sono descritti con ironia (La figlia del guerriero, 1873) e i codici della società vittoriana vengono scherniti in dipinti a doppio senso. Adesso si avvicina anche alla tecnica dell’incisione, onde poter duplicare e diffondere le opere che hanno maggior successo.
Quinta sezione. Il volto ideale di Kathleen Newton – In esilio volontario, Tissot vive le questioni sociali dell’epoca, nonostante l’agiatezza e l’egoismo spesso biasimato dai contemporanei, è sensibile nei confronti delle classi perdenti, dei poveri e delle donne. Innamoratosi di Kathleen Newton, irlandese divorziata dalla bellezza mozzafiato, la accoglie con i suoi due figli nella casa di Saint John’s Wood, che si trasforma così in un nido familiare. Kathleen diventa la musa di Tissot e interpreta per il pittore, posando secondo precisi parametri, la figura della donna misteriosa (La lettura nel parco, 1881) o malinconica (Sulla riva del mare, 1880), la donna nelle mani del destino (La convalescente, 1880-1882) o la seduttrice orgogliosa della propria femminilità (Signora con l’ombrello, 1878-1880). Sono questi gli anni (1875) in cui Tissot si porta all’incisione, frequentando l’Hanover Square Club di Londra dove incrocia gli incisori Frederick Goulding e Seymour Haden ma anche l’italiano Giuseppe de Nittis che fa parte della nuova generazione di artisti a cavallo fra Parigi e Londra e che – come Tissot – esalta fino al lirismo lo spettacolo delle eleganze femminili e parigine, e la vivace atmosfera, fine e cangiante, di quegli ambienti dell’alta società. In mostra – nella quinta sezione – cinque opere di questo grande artista tra cui Signora di spalle in giardino (1883), Signora in giardino (1883) e Sulla neve (1875), a raccontare la penetrante personalità di Giuseppe De Nittis, il “pittore delle parigine”, come lo consacrerà la critica francese del tempo, e approfondire il clima sociale oltre che mondano, ispiratore dell’arte di De Nittis e di Tissot.
Sesta sezione. La figlia del guerriero – Acuto osservatore della vita londinese, Tissot dipinge nel 1879 “La figlia del guerriero” particolareggiata e originale descrizione dei costumi britannici dell’epoca. Sulla tela si vede una giovane donna – che somiglia a Kathleen – accompagnare il padre, un vecchio costretto su una sedia a rotelle; sullo sfondo Cumberland Terrace a Regent’s Park, elegante quartiere della capitale inglese. Lo sguardo forte che la fanciulla rivolge all’osservatore distoglie l’attenzione dall’omaggio all’eroe di guerra. I dettagli lussuosi della figura dell’uomo come il plaid, la pelliccia e il cappotto scozzese non bastano a distrarre dalla vera protagonista del dipinto. Tissot, tacciato dai suoi colleghi di dipingere con spregio e sarcasmo i suoi soggetti, sfida in quest’opera l’osservatore con la sua graffiante ironia; il contrasto tra l’austera figura paterna – con la terrazza vittoriana sullo sfondo – e l’elegante fanciulla – la cui bellezza è esaltata al massimo – produce turbamento in chi guarda da fuori.
Settima sezione. Il figliol prodigo nella vita moderna – Per tutta la vita Tissot si considera come un “figliol prodigo”, tema che ricorre nella sua opera a distanza di anni, tra il 1862 e il 1880. Con il crescere della propria religiosità dovuto anche all’incontro con Kathleen, Tissot conduce una vita sempre più sobria, e dopo la morte della compagna, rientrato a Parigi, è sempre più abbattuto, depresso e in preda ai dubbi. È in questo periodo che Tissot completa il secondo ciclo di dipinti sul tema del figliol prodigo, ambientati questa volta in epoca moderna, tornando dopo vent’anni a trattare la stessa parabola cristiana.
Ottava sezione. Il viaggio interiore e la partenza – La prematura morte di Kathleen, avvenuta nel 1882 quando aveva 28 anni, induce Tissot a tornare a Parigi e a riprendere la sua carriera itinerante. Grande viaggiatore da sempre, di origine nantese e quindi abituato all’andirivieni delle navi nel porto, Tissot ha spesso trattato il tema della partenza raffigurando banchine ferroviarie e portuali. Il vedovo (1876) è una splendida allegoria della departure vista come preludio a un futuro rinnovamento; come in una sorta di autoritratto, l’autore dipinge profeticamente la morte della compagna mentre il bambino simboleggia la speranza che rende possibile la partenza verso altra esistenza.
Nona sezione. James Tissot, pittore della moda- Da tempo gli storici dell’arte notano l’influenza dell’impressionismo su Tissot, sebbene non abbia mai esposto con gli impressionisti, e fosse sensibile alle ricerche di questo movimento. Amico di Degas, ma anche di Whistler, Legros e Manet, Tissot sostenne tutte le battaglie condotte all’epoca contro l’accademismo. Le sue mostre alla Grosvenor Gallery di Londra gli dettero occasione di entrare in contatto con i preraffaelliti, ma anche con l’élite artistica dell’epoca. Dai dipinti di questo momento traspare una certa simpatia per le opere di Manet, Degas e Toulouse-Lautrec. Nella serie dedicata alla “Donna a Parigi” (1883-1885) lascia leggere la sua visione del mondo moderno; da Le Dame sui cocchi (1885) a La più bella donna di Parigi (1883-85), dalla Misteriosa alle Mogli d’artisti (1883-85), Tissot realizza uno straordinario ritratto della tipica parigina e partecipa a pieno titolo ai dibattiti artistici e letterari del tempo. I suoi amici Maupassant e Goncourt, Daudet e Halévy allora lo consideravano un pittore particolare, geniale e inclassificabile. Oggi Tissot appare un pittore che ha letto il suo tempo, straordinario, colto, geniale, colorista come poco e intriso anche di una vivace psicologia.
Carlo Franza