I nuovi musei del mondo nel 2016. L’Italia dorme, nonostante parole e propositi di Renzi.
Il 2016 è iniziato da pochi giorni ma il conto alla rovescia per i nuovi musei più importanti e più comunicativi del mondo che stanno facendo a gara per guadagnarsi pubblico e pubblicità ancora prima di aprire i battenti, è già al via.
Quest’anno, per esempio, sarà l’inizio di una nuova era per la Tate Modern (nella foto sopra) di Londra, ampliata di oltre il 60 per cento negli spazi espositivi, per un costo di 260 milioni di sterline. Qui, dal 17 giugno -che è la data di inaugurazione- saranno previsti almeno 6 milioni di visitatori l’anno.
Pensate, ben 610 milioni di dollari e dieci piani in più anche per il San Francisco Museum of Modern Art, che a maggio riaprirà con il restauro dello studio di architettura norvegese Snøhetta, e che avrà anche un’area permanente dedicata al grande artista, recentemente scomparso, Ellsworth Kelly.
A New York, invece, oltre al Metropolitan Breuer che aprirà i battenti il 18 marzo, riapertura sulla Bovery – a due passi dal New Museum – del Centro Internazionale di Fotografia.
Poche centinaia di chilometri e a Washington aprirà il National Museum of African American History and Culture, 540 milioni di investimento per un museo unico al mondo, progettato da David Adjaye che aprirà in autunno e che promette di mostrare davvero la storia dell’America.
Interessante sarà anche scoprire il Museo palestinese a Birzeit, a nord di Gerusalemme, dedicato alla storia e alla cultura del Paese negli ultimi due secoli, anche se il direttore Jack Persekian, si è già dimesso, e la situazione nell’area non è la più semplice, come al solito.
A Parigi, invece, il Musée Maillol riaprirà a settembre, sotto la tutela di Culturespaces, una società che gestisce altri 13 siti storici e musei in Francia. Arata Isozaki invece si è dato da fare per l’ampliamento del Bass Museum di Miami , che rivedremo attivo nei prossimi mesi, mentre dopo tutti i ritardi del progetto, pare che il Louvre di Abu Dhabi aprirà il prossimo dicembre, con un costo lievitato che ora si aggira sui 650 milioni di dollari. E noi? Noi chi? Noi italiani, o meglio il Ministero Beni Culturali e Ambientali che programmi ha? Molte parole a sentire i discorsi di Renzi, parole cadute nel vuoto. Poco, poco, poco, per non dire nessuna realizzazione.
Carlo Franza