koons 2imageskoonsPrima tutti gli onori, adesso snobbate e sberleffi. La luna di miele tra l’artista di fama mondiale Jeff Koons e il Comune di Firenze, ovvero il Sindaco Dario Nardella, è finita. E’ un po’ la linea politica di Matteo Renzi già Sindaco di Firenze. So bene che per l’inaugurazione della mostra e della Statua “Pluto e Proserpina” collocata in Piazza della Signoria, ci fu persino una cena di gala in grande stile. E quella benedetta statua fu collocata tra il David e il Nettuno sull’Arengario di Palazzo Vecchio.
Il 29 gennaio 2016 l’artista più pagato al mondo, ovvero Jeff Koons, ha deciso di riprendersi la statua dorata, di tre metri, in acciaio cromato oro, che si è potuta ammirare da ottobre 2015 fino al 21 gennaio 2016. Finita la mkoons-firenze-renzi-nardella-emiro-718580images4ostra di Koons in Palazzo vecchio, anche la statua esterna è stata rimossa con una gru, portata in un deposito, in attesa di trovare altra collocazione.
Ecco in scena l’artista con telefonate infuocate. “O Piazza della Signoria o nulla”. “ O l’Arengario o me la riprendo”. E dire che poco prima di Natale Koons aveva detto a Nardella che voleva lasciare in comodato lungo, anzi lunghissimo, l’opera del valore di ben 8 milioni di euro. Nardella pensava di sistemarla di comune accordo con l’artista o nel cortile di Palazzo Medici Riccardi, o nel Chiostro del Museo del Novecento di Santa Maria Novella, o sulla piazza del nuovo teatro dell’opera,o… Mai chiaro Nardella con l’artista, né a lui mai proposta altra idea di spostamento, né mai detto a Koons di spostare la statua da Piazza della Signoria. Finchè ecco il colpaccio. E il giovane sindaco di Firenze Nardella uscirsene così alla stampa : “La disponibilità di Koons a lasciare la statua a Firenze è incompatibile con il nostro progetto su Piazza della Signoria che si basa su una ospitalità periodica di artisti. E’ stata una mostra di successo . Ma va bene così, ora torna a casa”. Uno smacco e una lezione per tutta l’Amministrazione fiorentina e per lo stesso Nardella in primis. La notizia ha fatto il giro del mondo, perché Firenze che pure si vuol far vedere verniciata di cultura del contemporaneo, da Nardella e a ritroso con Renzi, da sempre non ha saputo gestire donazioni e prestiti volendo citare anche nomi di altri artisti illustri come Henry Moore e il newyorchese Greg Wyatt con la sua “Two Rives”.

Carlo Franza

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