Il giardino nell’arte. Alla Royal Academy of Arts di Londra una grande rassegna da Monet a Matisse.
Sbalorditiva, scenica, emozionante, storica. Una mostra a tema(visitabile fino al 20 aprile) che ha come soggetto il mondo floreale, che copre un arco di tempo databile dal 1860 al 1920, e raccoglie ben 120 opere provenienti da collezioni pubbliche e private d’Europa e d’America. Il titolo “Painting the Modern Garden: Monet to Matisse”. Il tema è il mondo dei giardini, i fiori, e i grandi maestri che vi si sono dedicati non sono pochi, dai capolavori esposti in mostra alla Royal Academy of arts. Capolavori inestimabili , basti pensare che nel 2012 fu battuta in asta la stupenda tela “Les Pivoines” di Henri Matisse che partita da 6 milioni si è fermata a 19,122,500 dollari (pari a 14 milioni e mezzo di euro). Centoventi opere, centoventi capolavori di Renoir, Monet, Pissarro, Bazille, Caillebotte, Manet, Cèzanne, Gauguin, Van Gogh, Sargent,Tissot, Sorolla, Bonnard, Klee, Ensor, Vuillard, Denis, Nolde, Munch, Klimt, Kandinsky, Dufy e Matisse, per fare qualche nome. Mi son detto dopo aver visto la mostra che mi sarebbe piaciuto vederla a Milano, piuttosto che vedere sempre e solo monografiche a Palazzo Reale. Basti pensare che ben 35 sono le opere di Monet visibili, tra la prima e l’ultima sala tra cui la monumentale “Agapanthus Triptych”, riunito appositamente per la mostra, ma anche l’opera di Renoir “Monet Painting in His Garden at Argenteuil” e una delle opere di Kandinsky “Murnau The Garden II”. Fa impressione vedere come tra fine Ottocento e Primo Novecento ci fosse una così alta attenzione all’ambiente e al paesaggio, sensibilità oggi dispersa, perché questi artisti prima che pittori avevano passione per giardini (Monet), fiori (Renoir) e orti (Pissarro e Caillebotte). Monet creò orti e giardini dove abitò, dall’Argenteuil a Giverny vicino a Parigi a partire dal 1883. Artisti esperti di sementi, fiori e giardini, botanici veri e propri, capaci di seguire en plein air magia e colori di una fioritura, e i colori dei fiori e dei giardini in ogni stagione, e addirittura con i riflessi di acqua e aria. Erano gli anni del positivismo, della scienza in crescita, dei viaggi, delle sperimentazioni. Vi assicuro, un tema popolare che ha fatto e sta facendo impazzire gli inglesi, e che ha fatto diventare il giardino una sorta di paradiso in terra. Le celebri Ninfee di Monet, la potenza dei colori di Van Gogh, Matisse, Klimt, Nolde e Kandinsky. Mi vien da pensare che l’attenzione al verde e ai fiori per questi artisti è stato un modo anche per reagire ai colleghi che invece appuntavano schizzi e colori sulle città in crescita, sulle periferie, sulle ciminiere che iniziavano a deturpare le città. Ancora un appunto non trascurabile, il grande “Trittico Agapanthus” realizzato da Monet tra il 1916 e il 1919, i cui pannelli sono smembrati tra il Museo Nelson- Atkins of Art do Kansas City, il Cleveland Museum of Art di Cleveland e il Museo Louis Art Santo di St. Louis, oggi per la prima volta è visibile ricomposto. Evento nell’evento.
Carlo Franza