La Madonna del Botticelli è volata in Cile. Esposta a Santiago in occasione dell’anno dell’Italia in America Latina.
“La Madonna con bambino e sei angeli” di Botticelli, tra i più famosi tondi realizzati dall’artista, protagonista dell’umanesimo fiorentino, è esposta per la prima volta -e fino al 15 marzo 2016- , al Centro Cultural La Moneda a Santiago del Cile. Dopo Russia e Giappone, l’opera ha lasciato l’Italia in occasione dell’anno dell’Italia in America Latina.
L’esposizione, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dall’Ambasciata d’Italia a Santiago, dall’Istituto italiano di cultura, la Galleria Corsini di Firenze e il Consejo Nacional de la Cultura y las Artes, è un regalo per i dieci anni di attività del Centro Cultural La Moneda ai cittadini cileni.
Botticelli incarna nell’immaginario l’idea stessa del Rinascimento fiorentino ed è uno dei grandi Maestri dell’arte italiana. Allievo di Filippo Lippi e poi attivo nella bottega del Verrocchio la diffusione della sua fama è confermata dalla chiamata nel 1480 a Roma, insieme agli artisti più celebri, per affrescare le pareti della Cappella Sistina. Al ritorno diviene sempre più stretto il legame con i Medici, di cui è pittore di fiducia. Per la famiglia che detiene il potere a Firenze esegue, tra l’altro, famosissime favole mitologiche profane quali “La Primavera”, “Pallade e il centauro”, “la Nascita di Venere”. Opere di complessa simbologia, probabile sintesi – ricercata dal neoplatonismo fiorentino – tra nuovi ideali cristiani e mito antico, che creano un canone di bellezza ideale femminile; ecco infatti giovani donne dall’incarnato luminoso, lunghi capelli biondi, corpo elegante, volti di una dolcezza malinconica.
Dall’ultimo decennio del secolo si manifestano i sintomi della crisi personale di Botticelli che coincide con quella della società fiorentina, ovvero la morte di Lorenzo il Magnifico nel 1492, la cacciata del figlio Piero de’ Medici nel novembre ‘94 e la conseguente perdita di protezione e di committenze importanti che segnano la fine di un mondo. L’artista si avvicina allora al pensiero del domenicano di Girolamo Savonarola, ispiratore della moralizzazione della vita pubblica fiorentina. L’adesione totale sarà tardiva, successiva all’esecuzione del frate, avvenuta il 23 maggio del 1498; Botticelli ne abbraccia l’austero rigore e adegua il proprio stile al suo estremizzato credo religioso.
“La Madonna con bambino e sei angeli” venne realizzata proprio durante la fase tarda della sua produzione artistica in cui la conversione del pittore maturò nel clima turbato della Firenze di fine secolo e determinò una svolta nel suo stile. La composizione fu pensata in formato circolare, ma si distingue da esempi precedenti proprio per la costruzione piramidale dei soggetti , l’allungamento delle figure e soprattutto per la presenza degli strumenti della Passione, che rappresentano il fulcro del dipinto e sembrano evocare le prediche infiammate di Savonarola.
Il dipinto del Botticelli fa parte della Galleria Corsini dalla metà del 1600. L’opera venne acquistata dal Marchese Bartolomeo Corsini per seguire le disposizioni testamentarie del fratello, il Marchese Filippo Corsini, che si raccomandava vivamente di investire in opere d’arte, le quali “aprono la mente ed il cuore”. Bartolomeo iniziò così a studiare e ad informarsi per scegliere opere d’arte che potessero essere facilmente riconoscibili e di grande valore artistico. La sua scelta ricadde sul Botticelli.
L’iniziativa di esporre al Centro Cultural La Moneda di Santiago del Chile un’opera di tale rilievo riflette appieno l’impegno profuso da Italia e America Latina nell’organizzazione dell’Anno di celebrazioni ed è indicativa dell’assoluta eccellenza delle relazioni anche in campo culturale.
Carlo Franza