art-paris-art-fairCon “Art Paris Art Fair”  si tocca il cielo. La fiera parigina  punta in alto e vi riesce alla grande. Vento forte per le buone vendite e l’ottimo afflusso di pubblico, compresa la visita del Presidente Françoise Hollande. Per chi opera nell’arte, cultori e mercanti, questo  imperdibile evento della primavera parigina mette sul piedistallo l’arte moderna e contemporanea, fino al 3 aprile al Grand Palais. 

Vi troviamo  143 gallerie da 20 Paesi diversi, tra le new entry   l’Azerbaijan, la Colombia e l’Iran, per un totale di 48 per cento di gallerie straniere e 52 per cento francesi. 

La Corea del sud è l’ospite d’onore di questa edizione, presente con otto gallerie e un’ottantina di artisti coreani diffusi nel settore generale, tra solo show e settore “Promesses”.

Di grande impegno, ricchezza e proposte  le sette gallerie italiane, tra cui lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano che per la prima volta presente ad una fiera parigina  pregevoli opere dei mitici gruppi artistici giapponesi Gutai e Mono-ha, e tra le milanesi anche la Mimmo ScognamiglioArtecontemporanea,Progettoarte elm, Andrea Ingenito Contemporary Art, ma anche Eduardo Secci Contemporary di Firenze, Boxart di Verona e Abc-Arte di Genova, mentre troviamo presso la parigina Francesco Vangelli De Cresci artisti italiani doc  come Mimmo Rotella, Carla Accardi e Lucio Fontana. 

Tra gli artisti coreani interessante la proposta tutta in bianco e nero della francese RX con sculture di Chung Hyun, foto di Bae Bien-U e pittura astratta di Lee Bae, così anche presso la parigina Baudoin Lebon con Sung-Hy Shin e Kim Tschang Yeul considerato come uno degli artisti di maggior presa  in Corea, il cui tema ricorrente è una goccia d’acqua realizzata in trompe l’oeil. Tra gli artisti francesi  di notevole visione lo show del pittore figurativo Ronan Barrot tra memoria e amnesia, presso la Galleria Claude Bernard. Ma sorprende pure  Qiu Zhijie presso la Beautiful Asset Art Project di Beijing; d’altronde l’artista cinese era presente all’Arsenale dell’ultima Biennale d’Arte di Venezia, e sarà presto al Guggenheim di New York con un solo show.

Art Paris Art Fair, nata  nel 1999, ospita anche un gran numero di donne artiste ed esplora così i diversi aspetti della creazione femminile; ecco  Valérie Belin presso la galleria parigina Nathalie Obadia, che ha vinto l’ultimo Prix Pictet, e c’è anche un focus sulle artiste africane, da Wura-Natasha Ogunji a Joana Choumali presso la londinese 50 Golborne gallery, ma anche la proposta della galleria Silk Road di Teheran con Shadi Ghadirian, Newsha Tavakolian e Tahmineh Monzavi, mentre solo show per Katinka Lampe presso la parigina Filles du Calvaire.  Di notevolissimo interesse la proposta della galleria svizzera Analix Forever con le opere fotografiche e video delle statunitensi Janet Biggs e Dana Hoey incentrato sul tema dell’ambiente.

La fiera parigina, curata da Guillaume Piens, lancia un nuovo ciclo di presentazione di opere storiche rare o di creazioni contemporanee realizzate appositamente per la kermesse, e nello specifico questa edizione vede tre progetti presentati sulle pareti nord e sud del Grand Palais con il giovane artista Emmanuel Régent con una serie di disegni sul tema del naufragio, presentato dalla galleria Caroline Smulders, mentre la galleria Claude Lemand propone dodici disegni “Les Poèmes suspendus” dell’iracheno Dia Al-Azzaw, mentre Erró, il grandissimo Errò che ebbi modo di presentare più volte da Gianni Schubert alla Borgogna di Milano,  con la serie delle donne fatali è presentato dalla Galerie Ernst Hilger.

E se proprio non riuscite a far visita alla fiera d’arte potete godervi ogni sera, dalle 19 a mezzanotte, sei creazioni eccezionali digitali inedite che trasformano la facciata del Grand Palais per soddisfare l’immaginazione, del pubblico e degli stessi artisti presenti: Col.l.age + (Sho & Jang Min Kim) con le musiche di Jiin Ko per la Paik Hae Young gallery (Seoul), ENCOR Studio (Mirko Eremita, David Houncheringer & Valerio Spoletini) per la Madé Gallery (Parigi), Hypnotica (Javid Guliyev, Agarahim Ibrahimov, Aygun Hasanova, Farhad Farzaliyev), per la Yay Gallery (Baku), Kim Joon per la Park Ryu Sook Gallery (Seoul), Moon-Pil Shim con musiche di Young-Dong Kim per la Galerie Lahumière (Parigi) e la Gallery Shilla (Daegu) e Antoine Schmitt per la Charlot Gallery (Parigi). Da noi in Italia è  che Miart a Milano non decolla, certo colpa della crisi imperante in Italia e dell’arte tenuta in scacco dal governo, ma Art Paris Art Fair  vi assicuro è un modello da seguire.

 

Carlo Franza

 

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