97905(1)Attraverso l’associazione Tevereterno da lei fondata, Kristin Jones  lottando contro tutti,  per circa 12 anni con coraggio, perseveranza  e stimoli rivoluzionari, è giunta  ad attivare un crowdfunding per mettere insieme gli ultimi 80mila euro. E tutto ciò  per realizzare un sogno: uno spazio pubblico sul Tevere dedicato all’arte contemporanea per Roma. La prima opera monumentale è  “Triumphs and Laments”, di William Kentridge. Una grande saga visiva, un impressionante fregio di silhouette per raccoIMG_8647-1024x547ntare le grandi  vittorie e disfatte della storia di Roma. La realizzazione è avvenuta pulendo la secolare patina di sporco accumulata sui muraglioni del fiume, anche se in pochi anni si riformerà facendo scomparire l’opera. Mille sono stati gli ostacoli incontrati ma finalmente l’opera è compiuta. E  proprio il 21 aprile, per il suo compleanno, Roma ha  avuto la sua Piazza Tevere. Non senza dimenticare che  probabilmente l’opera di Kentridge  è la più grande del mondo.  E senza ancora dimenticare che il Tevere è stato la culla di Roma, di Romolo e Remo, lì alla  sua foce i Romani costruirono la città che sarebbe divenuta la capitale dell’Impero, la “caput mundi”. 97906(1)

97908(1) “Immagino un futuro Parco del Fiume Tevere che porti la gente sul fiume, un posto di riflessione e di ricreazione per vivere gli elementi, il sole e l’acqua. Immagino un rettangolo perfetto nel cuore del centro storico, come luogo vivo per un’arte contemporanea ispirata da Roma, che dia opportunità ad artisti italiani e internazionali di confrontarsi con una città sempre in cambiamento, e celebrarla”,così recita Kristin Jones. E ancora: “L’intento del progetto TEVERETERNO è anche unire le istituzioni di Roma con i luoghi dell’arte contemporanea del mondo. Come la grande Turbine Hall alla Tate Modern di Londra, Piazza Tevere potrebbe diventare una meta di appassionati di arte contemporanea da tutto il mondo. E come la Biennale di Venezia, Roma potrebbe ospitare delle mostre biennali nazionali e internazionali che portino persone a Roma, per sperimentare la vitalità della Città Eterna attraverso una serie di lavori effimeri! La natura temporanea dei lavori immaginati per Piazza Tevere vuole esaltare la transitorietà della nostra stessa esistenza. Lasciamo che il passato ispiri lavori su grande scala godibili dal pubblico. Anche Triumphs and Laments svanirà”. Ma è certo, certissimo, che fra gli artisti di fama mondiale,  Kentridge ha  sentito fortemente il bisogno di raccontare la storia di Roma a tutto il mondo, di mettere in piedi un grande affresco a cielo aperto, di dire che la storia di Roma è stata unica, e che  i resti di questa grande e antica civiltà  sono sparsi in tutti i paesi del Mediterraneo. Ora,   e sia  di insegnamento a tutti noi, questo capolavoro può essere una lezione civile, morale e artistica difficilmente da dimenticare.

 Carlo Franza

 

 

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